zoom
〈∫ùum〉 s. ingl. [voce di origine onomatopeica, propr. «ronzio, rombo»; per il sign. 1 v. anche zumare] (pl. zooms 〈∫ùum∫〉), usato in ital. al masch. (e pronunciato comunem. 〈ʒum〉). – 1. Denominazione [...] continuità entro limiti piuttosto ampî con comando manuale oppure a motore elettrico: nelle riprese cinematografiche e televisive sostituisce vantaggio (consentendo, per es., la carrellata da fermo) più obiettivi di diversa focale montati su torretta ...
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furuncolo
furùncolo s. m. – Variante letter. o meno com. di foruncolo, che si trova attestato anche nelle varianti ant. furùnculo e furóncolo (oltre al raro foróncolo): bubboni violacei, furoncoli nigricanti, [...] son tutte parole rispettabili (così il Manzoni, nel cap. XXXVII dei Pr. Sp., mettendo in bocca a don Ferrante una forma di sapore arcaico, mentre nel corrispondente passo di Fermo e Lucia aveva usato la forma moderna foruncoli). ...
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fissita
fissità s. f. [der. di fisso]. – 1. L’essere fisso, fermo, detto soprattutto dello sguardo o del pensiero: guardare con f.; il suo sguardo aveva una f. d’allucinato; la sua mente era rivolta [...] costantemente a quel ricordo con una f. ossessionante. 2. Invariabilità, immutabilità. Con quest’accezione è poco com., tranne che in biologia, ove è detta f. delle specie la teoria secondo la quale le specie di animali e di piante non sono ...
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stasimo
stàṡimo s. m. [dal gr. στάσιμον (μέλος) «canto sul posto», piuttosto che «canto a piè fermo»]. – Nell’antica tragedia greca, canto del coro che divideva un episodio dall’altro (dopo che il coro [...] aveva preso posto nell’orchestra), costituito da uno o più gruppi triadici indipendenti di strofe, antistrofe ed epodo, cantato con accompagnamento di danza, cioè con evoluzioni intorno all’ara, e di musica, ...
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duellatore
duellatóre s. m. (f. -trice) [der. di duellare], letter. – Chi prende parte a un duello: Gli desteranno incontra altro più fermo Duellator gli Achivi (V. Monti). ...
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statoio
statóio s. m. [adattamento della voce romagnola stadùr, der. del lat. stare «star fermo»]. – Caviglia di ferro dalla cui estremità superiore pende un grosso anello, che serviva a fissare il giogo [...] dei buoi al timone del carro: i biolchi hanno attaccato al carro Il primo paio, hanno fermato il giogo Con lo s. dal sonante anello (Pascoli). ...
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statore2
statóre2 (propr. Statóre) agg. [dal lat. Stator -oris, der. di stare «stare fermo»]. – Epiteto con cui, nel culto degli antichi Romani, era invocato Giove come colui che dà agli eserciti la [...] forza di resistere; si ha memoria di alcuni templi dedicati a Giove Statore in Roma antica nell’età repubblicana. ...
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moscherino
s. m. – Variante di moscerino, oggi poco com.: io tengo per fermo che anche le lucertole e i m. si credano che tutto il mondo sia fatto a posta per uso della loro specie (Leopardi); beccò [...] subito un m. solitario che ingoiò vivo (Deledda). Ant., saltare, o venire, montare il m. al naso, perdere la pazienza, adirarsi (variante scherz. della frase anche oggi in uso montare la mosca al naso): ...
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perseverante
agg. [part. pres. di perseverare]. – Che è dotato di perseveranza, che si mostra fermo e costante nei propositi: essere p. nello studio, negli impegni assunti, nel bene, nella virtù; un [...] ragazzo serio e p.; per estens.: animo, carattere perseverante. Non com. con riferimento a cosa, compiuto con costanza e assiduità: studî, ricerche perseveranti. ◆ Avv. perseveranteménte, non com., con perseveranza. ...
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lapideo
lapìdeo agg. [dal lat. lapideus, der. di lapis -ĭdis «pietra»]. – 1. Di pietra, fatto di pietra, che ha la natura della pietra: in una arca lapidea ... il fece porre (Boccaccio); materiale l., [...] l. (v. aggregato2); spianata l. (v. spianata, n. 3); pavimentazioni l., i lastricati e i selciati. In mineralogia, sinon. di litoide. 2. letter. Simile a pietra: ella aveva il passo fermo, un rigore quasi l. in tutta la persona (D’Annunzio). ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...