vantare
v. tr. [lat. tardo vanĭtare, propr. «essere vano», der. di vanus «vano», vanĭtas «vanità»]. – 1. a. Parlare di qualche cosa in tono elogiativo, sia per dimostrare il proprio compiacimento sia [...] nato da povera gente; sono stato io a dirlo per primo, e me ne a «promettere, obbligarsi»: «O caro maestro, e voi che vantate al paone?». Rispose Ascalion: «Bella giovine ..., sì mi vanto io per amor di voi al paone, che quel giorno che voi novella ...
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eponimo
epònimo agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. ἐπώνυμος, comp. di ἐπί sopra» e ὄνομα, ὄνυμα «nome»]. – 1. Divinità, eroe o altro personaggio che (spec. con riferimento all’antichità) dà il nome a una [...] moderno, colui che dà il nome a un movimento letterario o artistico, o anche a un periodo storico; lo studioso o cui prende il titolo un romanzo, un dramma o sim., o anche la novella o l’articolo da cui si intitola un intero volume. 4. Come agg ...
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racconto
raccónto s. m. [der. di raccontare]. – 1. Relazione, esposizione di fatti o discorsi, spec. se fatta a voce o senza particolare cura, oppure se relativa ad avvenimenti privati (si distingue [...] lettura ininterrotta) e distinto dalla fiaba perché tende a presentare i fatti come realmente avvenuti (per questi suoi caratteri si identifica sostanzialmente con la novella): un volume di racconti; r. popolari, per l’infanzia; r. lungo, breve, ben ...
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tormento
torménto s. m. [lat. tormentum, der. di torquēre «torcere»]. – 1. a. letter. Strumento di tortura e di martirio; la tortura o il martirio stessi: mettere ai t.; neanche in mezzo ai t. rinnegò [...] il quale si indicavano anticam. le macchine guerresche atte a lanciare proietti di ogni specie. Con questo sign., la con archi facea d’alto, E con varii t. estrema guerra (Ariosto); di t. bellici ha munite Le rocche sue questa novella Dite (T. Tasso). ...
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avello
avèllo s. m. [lat. labĕllum «piccolo bacino», dim. di la(va)brum, der. di lavare «lavare, bagnare»], letter. – Tomba, sepolcro: gli orti De’ suburbani a. (Foscolo); arca sepolcrale: in su uno [...] di quegli a. rilevati che poco tempo ha si fecero di fuori a Santa Maria Novella (Boccaccio). Locuzioni: scendere nell’a., morire; ant., puzzare d’a., esser vecchio, esser vicino a morire. ...
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cercare
v. tr. [lat. tardo cĭrcare «andare intorno», der. di circa «intorno»] (io cérco, tu cérchi, ecc.). – 1. a. Adoperarsi per trovare o ritrovare cosa o persona: c. la penna, la chiave di casa, gli [...] o per Ravenna, locuz. fig., che ha significati diversi da luogo a luogo: cercare non si sa che, andare come sperduto, voler trovare In senso più astratto: c. l’ispirazione; c. il soggetto per una novella, per un film; c. un po’ di pace. b. Procurare ...
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quartiere
quartière (ant. quartièro) s. m. [der. di quarto, sul modello del fr. quartier]. – 1. La quarta parte di determinati oggetti, elementi o strutture: a. In araldica, sinon. di quarto, nel sign. [...] delle mura, è ancora distinto nei quattro quartieri di S. Maria Novella, S. Giovanni, S. Croce e S. Spirito): la chiusura mobile dei boccaporti e di altre aperture dei ponti. 6. a. Ciascuna delle due pezze di cuoio che, nella sella, scendono ai ...
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roba
ròba s. f. [dal germ. *rauba «preda» (v. rubare) e «veste»]. – 1. a. In genere, qualsiasi cosa materiale che si possiede (è parola dell’uso fam. e, spesso, di tono pop.): questa è r. mia; è molto [...] a qualcuno nella persona e nella r.; fare r., acquistare delle proprietà, e, più genericam., fare, accumulare quattrini: rade volte fa r. chi non ruba (prov.); La r., novella di G. Verga, nella raccolta delle Novelle autocarro. 2. a. Stoffa, tessuto: ...
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mio
agg. poss. [lat. mĕus, affine a mē (ant. mēd) «me» e a mihi «a me»]. – È il possessivo che si riferisce a soggetto sing. di 1a pers. (io), così come tuo, suo, si riferiscono rispettivamente ai soggetti [...] la mia (è una delle formule con cui spesso si concludono le fiabe, e s’intende novella o sim.); è, sta, tiene dalla mia, non ho nessuno dalla mia (dalla mia parte, a favor mio, per sostenermi, o sim.); purtroppo, ho avuto anch’io le mie (disavventure ...
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pure
avv. e cong. [lat. pūre «puramente», avv. di purus «puro»]. – Ha oggi fondamentalmente funzione di particella aggiuntiva o di cong. avversativa concessiva. Anticam. aveva anche valore avverbiale, [...] quello che mi dici; È pur dolce in su i begli anni De la calda età novella Lo sposar vaga donzella (Parini); mi fa pur ridere quel caro signor cardinale, a voler cozzare con un conte duca, con un Olivares (Manzoni); o una singola circostanza: il vidi ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) della Penisola Iberica, gli arcipelaghi...
Medico, nato a Empoli il 20 febbraio 1759, morto a Firenze il 20 dicembre 1820. Si laureò a Pisa nel 1780, nel 1782 fu nominato medico astante nell'ospedale di S. Maria Novella a Firenze. Per incarico del granduca Leopoldo l progettò il nuovo...