approccio
appròccio s. m. [dal fr. approche, deverbale di approcher (v. approcciare)]. – 1. L’atto di avvicinarsi, di accostarsi. In partic., nel linguaggio milit.: a. Insieme di apprestamenti atti a [...] . Mossa di avvicinamento alle fortificazioni nemiche. 2. In marina, zona molto prossima a un porto, a una rada o, in genere, a una località che può interessare la navigazione. 3. fig. a. Il cercare di entrare in contatto con una persona allo scopo di ...
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riparare1
riparare1 v. tr. [dal lat. reparare, propr. «riacquistare, ricuperare», comp. di re- e parare «procurare»]. – 1. Proteggere, difendere da una cosa pericolosa o dannosa, opponendo a essa un [...] . riparato, anche come agg., spec. di luoghi ben protetti contro i venti: il porto sorge in una insenatura ben riparata; letter. e raro, rinnovato, ricreato, o giunto a salvamento: Riede alla terra [dopo il diluvio] ... La riparata gente (Leopardi). ...
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ufficio
uffìcio (meno com. uffìzio; raro offìcio, offìzio; ant. ufìzio, ufìcio, ofìcio, ofìzio) s. m. [dal lat. officium «dovere, cortesia, servigio; carica, funzione» (comp. di opus -ĕris «lavoro, opera» [...] c). Come sinon. di compito, funzione, il termine è riferito anche a cose, a elementi astratti: particella pronominale che, in questa frase, svolge l’u. rispettivam. direzioni marittime, capitanerie di porto, uffici marittimi circondariali e locali); ...
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pena
péna s. f. [lat. poena «castigo, molestia, sofferenza», dal gr. ποινή «ammenda, castigo»]. – 1. Punizione, castigo inflitti a chi ha commesso una colpa, ha causato un danno e sim. In partic.: a. [...] portare (la) pena, essere punito, con riferimento alla persona (nelle frasi prov.: il giusto porta la p. per il peccatore; ambasciator non portaa pena, a stento, a fatica (v. appena); e quelle rafforzate a mala p., a gran p.: ho molto da lavorare, a ...
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largo
agg. e s. m. [lat. largus] (pl. m. -ghi). – 1. agg. a. Che si estende notevolmente in larghezza, spec. in rapporto alle altre dimensioni (lunghezza, altezza); in genere si contrappone a stretto: [...] il l. (detto di una nave, di un’imbarcazione, o riferito a chi le guida o è a bordo), allontanarsi dal porto (fig., di persona, allontanarsi da una persona o da un luogo, per lo più a poco a poco e quasi senza farsi accorgere); tenersi al l., lontano ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] , in disordine; l. ogni cosa al suo posto; l. la porta spalancata, la finestra accostata; perché hai lasciato la luce accesa?; il terremoto non ha lasciato una casa in piedi; l. i panni a mollo; l. due righe in bianco; l. una questione in sospeso ...
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ancorare
v. tr. [der. di àncora] (io àncoro, ecc.). – 1. a. Ormeggiare un galleggiante affondando l’ancora o agganciandolo a qualcosa: a. la nave; a. la barca a uno scoglio; a. «a ruota», quando si affonda [...] ancore, afforcare. Rifl., ancorarsi, gettare l’ancora: la flotta s’è ancorata a poca distanza dal porto; ci ancorammo in una piccola rada. b. Usi fig.: ancorarsi a una certezza, afferrarsi saldamente; ancorarsi in un posto, in un ufficio, fermarcisi ...
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lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] con senso collettivo: lungo ’l Verde, Dov’e’ le trasmutò [le mie ossa] a lume spento (Dante); alla più vicina [chiesa] le più volte il portavano, dietro a quatro o a sei cherici con poco lume (Boccaccio). Modi proverbiali fig.: tenere, reggere il l ...
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bene2
bène2 s. m. [dall’avv. bene1]. – 1. a. Ciò che è buono in sé, cioè perfetto nella compiutezza del suo essere o nel suo valore morale, e quindi oggetto di desiderio, causa e fine dell’azione umana: [...] il buono; in ognuno di noi c’è il buono e il cattivo. 2. estens. a. Ciò che è di utilità, di vantaggio: la sua venuta è stata un b. per sorte, soprattutto nella locuz. portare b. (contrapp. aportare male), portare o promettere buona fortuna, essere ...
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pratica
pràtica (ant. pràctica, pràttica) s. f. [uso sostantivato dell’agg. pratico; cfr. il gr. πρακτική (ἐπιστήμη) «(scienza) pratica»]. – 1. a. Attività volta a un risultato concreto in un certo campo, [...] marin., genericam., le comunicazioni fra una nave e la terra, quando la nave è in porto; di qui le locuz.: libera p., permesso concesso dalle autorità portuali a una nave, dopo i dovuti controlli di polizia e sanità, di comunicare liberamente con la ...
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A. platonica
̕Ακαδήμεια o ̕Ακαδημία era il nome di una località poco distante da Atene, nei pressi della quale Platone verso il 387 a.C. iniziò il suo insegnamento; vi acquistò anche un terreno, da cui la scuola filosofica da lui fondata prese...
PORTO (Ostia) (Portus Ostiensis, Portus Urbis Romae)
V. Scrinari
Antico nucleo urbano dell'epoca imperiale romana, oggi non più esistente come tale ed il cui territorio è diviso tra la proprietà privata Torlonia-Sforza Cesarini e l'area demaniale...