partenza
partènza s. f. [der. di partire]. – 1. Il fatto e il momento di partire: a. Di persona (o gruppo di persone) che si allontana per un tempo più o meno lungo da un luogo: partenza in treno, in [...] decollo. Di una nave, il momento in cui essa lascia il porto, che deve essere preceduto da preparativi marinareschi e da atti amministrativi, per le unità per cabotaggio nazionale con portata non superiore a 50 tonnellate) il manifesto di p., ...
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notizia
notìzia s. f. [dal lat. notitia, der. di notus «conosciuto»]. – 1. a. letter. Conoscenza, come acquisizione o possesso di una cognizione, relativamente a cose, fatti o persone (con questa accezione, [...] una brutta n., una n. lieta, triste; ricevere una n. inattesa; un telegramma gli portò la dolorosa n.; iron., bella n. mi dai! b. Con riferimento a fatti di pubblico interesse, per lo più recenti, informazione comunicata dalla stampa o da altri mezzi ...
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vela
véla s. f. [lat. vēla, pl. di vēlum «vela», passato a femm. sing. nel latino parlato]. – 1. a. Telo, o insieme di teli aggiuntati (ferzi), di varia forma e grandezza, rifinito a regola d’arte e [...] ai venti, spiegare le vele e partire: i marinari, come videro il tempo ben disposto, diedero le vele a’ venti e del porto d’Allessandria si partirono (Boccaccio); far vela per ..., drizzare le v. verso un luogo, indicando la direzione o destinazione ...
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ritirare
v. tr. [comp. di ri- e tirare]. – 1. Tirare di nuovo, tirare un’altra volta, nei varî sign. del verbo semplice: r. la corda del campanello, la briglia; r. i dadi, la palla, il giavellotto; r. [...] patente di guida, il passaporto, il porto d’armi. Prendere, farsi consegnare cosa che è a noi destinata o che siamo addetti a ricevere: r. un pacco postale, l’importo di un vaglia, andando a prenderlo o a riscuoterlo all’ufficio postale; deve passare ...
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lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di [...] l.; alzare la testa dal l.; portarea termine il l.; lasciare il l. incompiuto, a metà; è così stanco che s’addormenta spesso sul l.; consegnare il l.; a l. finito, locuz. commerciale che equivale a «non si fanno anticipazioni (sul compenso pattuito ...
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ritiro
s. m. [der. di ritirare]. – 1. L’azione e l’operazione di ritirare, il fatto di ritirarsi o di venire ritirato, sia nel sign. di richiamare, fare tornare indietro: decidere, disporre, attuare [...] del passaporto, della licenza di esercizio, del porto d’armi, ecc., provvedimenti adottati dalla competente farà bene; e, più com., il luogo appartato in cui ci si ritira a vivere: quest’alberghetto di montagna è un ottimo r. per chi vuole stare ...
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abusivo
abuṡivo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo abusivus]. – Fatto per abuso, proveniente da abuso, che costituisce abuso: traffico a.; pascolo a.; casa a.; costruzioni a.; esercizio a. d’una professione, [...] porto d’armi a.; anche, per estens., di fatto o comportamento che contravvenga comunque a una norma, a un diritto riconosciuto, a una consuetudine: un intervento, un ordine, un divieto abusivo. Riferito a posteggiatori, tassisti a.; anche sostantivato ...
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saluto
s. m. [der. di salutare2]. – 1. a. Atto, costituito da un cenno, da un gesto, accompagnato per lo più da parole, e talora consistente anche di sole parole, che si scambia con una persona nel momento [...] lui. In riunioni pubbliche, assemblee, convegni e sim., breve discorso formale: l’oratore ha rivolto un s. a tutti i presenti; il ministro ha portato il s. del governo ai partecipanti al congresso; il s. del pubblico fu un lungo applauso; talvolta ...
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ritroso
ritróso (ant. retróso) agg. e s. m. [lat. retrōrsus «volto all’indietro», comp. di retro «indietro» e versus o vorsus, part. pass. di vertĕre «volgere»]. – 1. agg. a. Che va all’indietro, rispetto [...] come il vocabolo medesimo dimostra; ché tanto è a dire a ritroso, quanto a rovescio (Della Casa); è così r. che Dim. ritrosétto, con tono vezz. o scherz.: Oimè! quand’io ti porto i fior novelli, Tu li ricusi, ritrosetta (T. Tasso); pegg. ritrosàccio ...
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salvo
agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese [...] ogni pericolo, da ogni possibile perdita o danno: siamo finalmente in s.; è riuscito a mettere in s. i quadri più preziosi della sua collezione; trarre in s.; portare, condurre in s.; rifl., mettersi in s., salvarsi: si sono messi in s. espatriando ...
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A. platonica
̕Ακαδήμεια o ̕Ακαδημία era il nome di una località poco distante da Atene, nei pressi della quale Platone verso il 387 a.C. iniziò il suo insegnamento; vi acquistò anche un terreno, da cui la scuola filosofica da lui fondata prese...
PORTO (Ostia) (Portus Ostiensis, Portus Urbis Romae)
V. Scrinari
Antico nucleo urbano dell'epoca imperiale romana, oggi non più esistente come tale ed il cui territorio è diviso tra la proprietà privata Torlonia-Sforza Cesarini e l'area demaniale...