tuonare
(meno com. o pop. tonare) v. intr. [lat. tŏnare, di origine onomatopeica, cui corrispondono forme affini in altre lingue indoeuropee] (io tuòno, ecc.; il dittongo mobile è sempre più raro, e [...] le forme con -uo- sono oggi preferite anche fuori d’accento, con eccezione del part. pres., letter., tonante: tuonava, tuonò, ecc. piuttosto che tonava, tonò, ecc., anche nell’uso pop.; aus. avere, e nelle forme impers. anche essere). – 1. Prodursi ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) [...] l’ufficio di vocali (per es. n nella pronuncia trascurata del ted. lieben ‹lìibn›) e portando qualche volta anche l’accento tonico (per es. cèco Brno ‹br′no›).
Le consonanti si classificano principalmente secondo tre punti di vista: I. secondo il ...
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che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani [...] in tasca ché sentiva freddo ...
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cockney
‹kòkni› s. e agg., ingl. (pl., come sost., cockneys ‹kòkni∫›), usato in ital. al masch. – Nativo di Londra, caratteristico di chi è nato a Londra. Per lo più riferito, in tono spreg., alla parlata [...] e all’accento dei quartieri popolari di Londra. ...
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consonare
(o consuonare) v. intr. [dal lat. consonare, comp. di con- e sonare «suonare, risuonare»] (io consuòno, ecc.; fuori d’accento, più spesso -o- che -uo-; aus. avere), letter. – Dare suono insieme; [...] più comunem., produrre consonanza: note, voci che consuonano; fig., essere conforme, accordarsi: le nostre opinioni non consuonano; contegno che mal consuona con la dignità del luogo; giusta e buona Quell’opra ...
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pretonico
pretònico agg. [comp. di pre- e tonico] (pl. m. -ci). – In linguistica, sinon. più raro di protonico2, talora distinto da questo nel senso di immediatamente precedente all’accento. ...
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pretto
prètto agg. [prob. forma sincopata di puretto, dim. di puro]. – Sinon. letter. di puro, schietto, cioè non alterato o non misto con altro: un buon bicchiere di vino p., genuino, oppure non annacquato; [...] al modo di parlarli o di pronunciarli: parlava il fiorentino p., si esprimeva in un p. napoletano, mi rispose con un p. accento francese. Non com. in altre espressioni, o riferito a sost. astratti: dimmi il p. necessario, nient’altro; questa è una p ...
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protonico2
protònico2 agg. [comp. di pro-2 e tonico] (pl. m. -ci). – In linguistica (anche pretonico), di fonema, vocale, sillaba che, in una parola, si trova prima della sillaba tonica, che precede [...] cioè (anche non immediatamente) la sede dell’accento tonico. ...
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accusatorio
accuṡatòrio agg. [dal lat. accusatorius]. – 1. a. Di accusa, che contiene un’accusa: orazioni ... reciprocamente a. di Demostene e d’Eschine (Salvini); lettera a., discorso accusatorio. b. [...] Da accusatore: accento, tono, cipiglio accusatorio. 2. Nel diritto, sistema a. (in contrapp. al sistema inquisitorio), il tipo di processo penale nel quale la persona dell’accusatore si distingue da quella del giudice, la funzione di accusatore può ...
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quadrisdrucciolo
quadrisdrùcciolo agg. [comp. di quadri- e sdrucciolo1]. – Di parola che ha l’accento tonico sulla sestultima sillaba: in italiano possono essere quadrisdrucciole soltanto alcune rare [...] voci verbali composte con enclitiche (per es. fàbbricamicene) ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...