emiliano
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Aemilianus]. – Dell’Emilia, regione storica dell’Italia centro-settentr.: le città e.; parlare con accento e.; come sost., abitante o nativo dell’Emilia. ...
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acuita
acuità s. f. [dal lat. mediev. acuitas -atis, affine ad acuĕre: v. acuire]. – Acutezza, forza penetrante, intensità: l’a. del grido; l’a. del desiderio; a. di una sensazione; raro con il sign. [...] gli oggetti, e la misura di tale capacità. In fonetica, a. d’un suono, o d’una sillaba, l’altezza di tono musicale con cui si pronuncia (in italiano, nelle parole isolate, la sillaba che porta l’accento d’intensità ha anche la maggiore acuità). ...
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-ia
-ìa [dal gr. -ία, diffusosi anche in lat. con l’accentazione originaria a fianco di -ia con accento sulla terzultima sillaba]. – Suffisso derivativo di nomi astratti tratti da aggettivi (allegria, [...] , Lombardia, Normandia, Turchia) ed è molto usato nella formazione di termini tecnico-scientifici, spesso tratti dal greco o da basi greche (afasia, aritmia, aspermia, diatopia, embolia, piressia). La variante con accentazione d’origine latina è -ia. ...
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contrastivo
agg. [der. di contrasto, sul modello del fr. contrastif e dell’ingl. contrastive]. – Propr., che esprime o rivela contrasto, quindi distintivo, oppositivo: linguistica c., grammatica c., [...] rilevarne le differenze e le corrispondenze, a fini soprattutto didattici; in fonologia, funzione c., l’opposizione di natura soprasegmentale che si crea fra due segmenti fonematici (ha tale funzione, per es., l’accento nelle due serie papa e papà). ...
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diastole
dïàstole s. f. [dal lat. tardo diastŏle, gr. διαστολή «dilatazione», der. di διαστέλλω «disunire, dilatare»]. – 1. a. Nella metrica classica, allungamento di una vocale breve per evitare le [...] che non si adattano alla struttura del verso. b. Nella metrica italiana, spostamento, per ragioni ritmiche, dell’accento di una parola, normalmente sdrucciola, sulla penultima sillaba (per es., Ettòrre, umìle, penètra, invece di Èttore, ùmile ...
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distinguere
distìnguere v. tr. [dal lat. distinguĕre, comp. di dis-1 e stinguĕre «pungere», affine al gr. στίζω «pungere, punteggiare»] (io distìnguo, ecc.; pass. rem. distinsi, distinguésti, ecc.; part. [...] bocca (Boccaccio). 3. a. Rendere riconoscibile, contrassegnare: d. con un segno speciale, con una sigla, ecc.; sarà bene d. con l’accento le due parole (qui ha anche il senso di rendere visibile, far notare la differenza di pronuncia che c’è fra esse ...
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-tono
[dal gr. -τονος, τόνος «tensione, tono, accento»]. – Secondo elemento, atono, di aggettivi composti derivati dal greco o formati modernamente (come àtono, barìtono, parossìtono), nei quali significa [...] genericam. «tensione, tono», o anche, in qualche caso (per es. in isòtono), «pressione». Quando i composti sono sostantivi, si può avere la pronuncia sdrucciola o piana, in quanto si possono considerare ...
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ricuperare
v. tr. (io ricùpero, ecc.). – Variante di recuperare. ◆ Analogamente i der. ricuperàbile, ricuperabilità, ricuperaménto, ricuperativo, ricuperatóre, ricuperatòrio, ricuperazióne, ricùpero, [...] altre; si potrebbe dire che viene preferita la forma ri- per le voci che hanno l’accento sulla desinenza, la forma re- per quelle, come recupero, accentate sul tema. Nel presente Vocabolario, tuttavia, le varie voci sono state riunite in un’unica ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] o di altri corpi celesti, tramontare: il Sol che tra lontani monti ... Cadendo si dilegua (Leopardi). c. fig. Posarsi: l’accento cade sull’ultima sillaba (analogam., seppure con sign. diverso: la cesura cade a metà del piede); o rivolgersi, per lo ...
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profeta
profèta s. m. [dal lat. tardo propheta, gr. προϕήτης, der. di πρόϕημι «preannunciare, predire», comp. di προ- «avanti» e ϕημί «dire»] (pl. -i, ant. -e). – 1. a. In generale, persona che parla [...] partic., chi annuncia e predice avvenimenti tristi o infausti: p. di sventura, di disgrazie; Profeta di sciagure, unqua un accento Non uscì di tua bocca a me gradito (V. Monti, nella traduz. dell’Iliade). Talora, chi prevede eventi di considerevole ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...