repere2
rèpere2 s. m. – Nella locuz. del linguaggio medico punto di rèpere, rifatta sul fr. point de repère (v. repère) «punto di riferimento» (l’accento della forma ital. è dovuto all’influsso del lat. [...] reperire «trovare»: reperio, repĕris, ecc.): si usa per indicare, in chirurgia, aree cutanee di limitate dimensioni, corrispondenti a formazioni anatomiche facilmente riconoscibili (per es., rilievi ossei), ...
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unqua
ùnqua (o ùnque) avv. [lat. ŭnquam], ant. o poet. – Mai: Guarda s’alcun di noi unqua vedesti (Dante); madonna, unque a Dio non piaccia ... che io sia guastatore dello onore di chi ha compassione [...] al mio amore (Boccaccio); Profeta di sciagure, unqua un accento Non uscì di tua bocca a me gradito (V. Monti). ...
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pieta
pièta s. f. [lat. piĕtas -atis, di cui riproduce la forma del nominativo, con spostamento dell’accento]. – Forma rara, ant. e poet., per pietà, soprattutto nel sign. di dolore, angoscia, fatto [...] o vista che muove a pietà: Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m’era durata La notte ch’i’ passai con tanta pieta (Dante); Volga la vista disïosa e lieta, Cercandomi: ed o pieta! Già ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene [...] . III, 1, 11): che è uno umo a star con femine? ◆ Nei varî alterati, essendo la prima sillaba fuori d’accento, si ha sempre o- invece che uo-; si vedano quindi nel rispettivo ordine alfabetico omaccio, omarino, ometto, omicciolo, omiciattolo, omino ...
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vuotare
v. tr. e intr. pron. [der. di vuoto] (io vuòto, ecc.; il dittongo mobile tende a mantenersi anche fuori d’accento per evitare l’ambiguità con votare2 «offrire in voto, dare il proprio voto», [...] e comunque oggi le forme con vo- sono disusate nell’uso parlato, fuorché in Toscana, e molto rare anche nella scrittura). – 1. tr. Rendere vuoto, privare un recipiente o un ambiente qualsiasi del suo contenuto: ...
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percuotere
percuòtere (pop. o poet. percòtere) v. tr. [lat. percŭtĕre, comp. di per-1 e quatĕre «scuotere»] (io percuòto, ecc.; pass. rem. percòssi [ant. o raro percotéi], percotésti, ecc.; part. pass. [...] percòsso; fuori d’accento sono in uso sia le forme senza dittongo [percotiamo, percotéte, percotéssi, percotèndo, ecc.] sia quelle dittongate [percuotiamo, ecc.], che oggi sono preferite, contro la tradizionale regola del dittongo mobile). – 1. a. ...
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sacramento
sacraménto (ant. sagraménto e, nel sign. 1, saraménto) s. m. [dal lat. sacramentum, der. di sacrare «consacrare»; in origine «pegno, giuramento», e quindi «pegno della fede, atto sacro»]. [...] , in quanto istituiti da Cristo, solo il battesimo e la cena (eucaristia). La teologia contemporanea ha posto l’accento sul carattere ecclesiale ed escatologico del concetto di sacramento, il quale sta anzitutto a indicare l’azione salvifica di Dio ...
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endecasillabo
endecasìllabo agg. e s. m. [dal lat. hendecasyllăbus, gr. ἑνδεκασύλλαβος, comp. di ἕνδεκα «undici» e συλλαβή «sillaba»]. – Nella metrica italiana, verso di undici sillabe (o, più propriam., [...] del Foscolo, è svincolato dalla rima e viene definito e. sciolto. Le posizioni più frequenti degli accenti ritmici, disposti con molta varietà, sono: la 6a e 10a sillaba, con accento più debole sulla 2a e 4a o 8a (Nel mèzzo del cammìn di nòstra vìta ...
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dagli2
dagli2 (pop. dalli) verbo e interiez. – Forma composta dell’imperativo di dare (da’ o dà) e gli (= a lui); è scritta spesso con l’accento, dàgli, per evitare equivoco con dagli preposizione: dàgli [...] un po’ di pane. Frequente come esclam., per incitare a dare addosso, a correre dietro a qualcuno: dàgli al ladro!; dàgli a quel cagnaccio!; l’untore! dagli! dagli! dagli all’untore! (Manzoni). Anche: e ...
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baritonesi
baritonèṡi s. f. [dal gr. βαρυτόνησις; v. baritono]. – Caratteristica degli antichi dialetti eolici dell’Asia Minore, consistente nella mancanza di parole ossitone; l’accento risale dall’ultima [...] sillaba verso l’inizio della parola nei limiti della legge generale dell’accentazione greca. ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...