a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] tutti domenica a quindici. 4. Altre relazioni: a. Causa: al rumore si svegliò; a quelle parole pianse; riconoscibile al gesto, all’accento. b. Strumento, mezzo, anche estens.: andare a piedi, a cavallo; barca a remi, a vela, a motore; mulino a vento ...
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riputare
v. tr. – Variante meno com. di reputare (e non più usata nelle forme semplici che dovrebbero avere l’accento sul tema: io ripùto, ecc.). ...
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discendente
discendènte agg. e s. m. e f. [part. pres. di discendere]. – 1. agg. Che discende: linea d.; fase d.; corsa d., di un tram o altro mezzo di trasporto urbano, quella che va dalla periferia [...] tempo forte segue un tempo debole (per es., nel dattilo o nel trocheo). c. In linguistica, dittongo d. (v. dittongo, n. 1); accento (o intonazione) d., quello di una vocale o dittongo la cui ultima parte sia pronunziata con un tono più basso. d. In ...
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iperbibasmo
s. m. [dal gr. ὑπερβιβασμός, der. di ὑπερβιβάζω «trasportare al di là», comp. di ὑπέρ «sopra, oltre» e βιβάζω «portare»]. – Nella grammatica greca, trasposizione di accento, di fonema, di [...] sillaba, ecc.: per es. ἔγωγε di fronte a ἐγώ; κραδία accanto a καρδία ...
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movere
mòvere v. tr. – Variante pop. o letter. di muovere (di uso comune però nelle forme della coniugazione con accento sulla desinenza: moviamo, movessi, movendo, ecc.). ...
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dei
dèi s. m. pl. [lat. dĕi]. – Plurale di dio, scritto spesso anche nella grafia comune con l’accento, dèi. Nella pronuncia subisce il raddoppiamento fonosintattico della d- iniziale, e in armonia con [...] tale rafforzamento richiede la forma dell’art. determ. gli (gli dei, pronunciato gli ddèi) ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] e invariabili; p. primitive, derivate, semplici, composte; p. piana, tronca, sdrucciola, bisdrucciola (rispetto alla posizione dell’accento tonico); il tema, la radice, la desinenza, il prefisso, il suffisso di una p.; declinazione, flessione delle p ...
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regionale
agg. [dal lat. tardo regionalis, der. di regio -onis «regione»]. – 1. Della regione, che concerne una regione, intesa come parte e suddivisione territoriale di uno stato, sia amministrativa [...] r.; fauna, flora r.; con valore limitativo o anche distintivo (in opposizione a nazionale): badare troppo agli interessi r.; accento r.; pronuncia, inflessione r.; uso linguistico r., varietà r. di una lingua, e italiano, tedesco r.; letteratura r ...
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psicolinguistica
psicolinguìstica s. f. [comp. di psico- e linguistica]. – Ramo della linguistica e della psicologia che studia i fenomeni del linguaggio in rapporto ai processi psicologici che li determinano, [...] delle disfunzioni linguistiche. La psicolinguistica coincide con la psicologia del linguaggio, espressione con la quale si pone però l’accento più sull’aspetto e i metodi psicologici che su quelli linguistici del rapporto tra psicologia e linguaggio. ...
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abbonare2
abbonare2 (o abbuonare) v. tr. [der. di buono 1] (io abbuòno, ecc.; fuori d’accento, più com. -bo- che -buo-). – 1. ant. a. Rendere buono o migliore. b. intr. pron. Mitigarsi, calmarsi. 2. [...] Detrarre da una somma una parte a beneficio del debitore: gli abbonò un terzo del debito ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...