cuocere
cuòcere (pop. còcere) v. tr. e intr. [lat. *cŏcĕre per il class. cŏquĕre] (pres. cuòcio, cuòci, cuòce, cuociamo o cociamo, cuocéte o cocéte, cuòciono; pres. cong. cuòcia, ... cuociamo o cociamo, [...] , fig. e disus. cociuto; nelle altre forme regolari è pressoché costante il dittongo -uo- sotto accento, mentre si alternano -uo- e -o- fuori d’accento). – 1. tr. a. Sottoporre all’azione del fuoco gli alimenti per renderli atti a essere mangiati ...
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tono1
tòno1 (ant. tuòno) s. m. [dal lat. tonus, gr. τόνος, propr. «tensione», affine a τείνω «tendere»]. – 1. a. In linguistica, accento musicale e, con valore più generico, accento in generale (anche [...] d’intensità o espiratorio); con accezione più specifica, in fonetica, tratto di altezza relativa dell’intonazione, usato in alcune lingue con valore distintivo per ogni sillaba dell’enunciato (mentre nella ...
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giocare
(letter. giuocare, ant. giucare) v. intr. e tr. [lat. iŏcare, iŏcari «scherzare»] (io giòco o giuòco, tu giòchi o giuòchi, ecc., ma le forme con dittongo sono ormai rare, sia fuori d’accento [...] sia anche sotto accento; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Dedicarsi a un gioco, singolo o collettivo, per spasso, passatempo o esercizio: i bambini giocano nel giardino; g. a palla, a rincorrersi, a nascondino, a mosca cieca; le bambine ...
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cursus
s. m., lat. [v. córso2] (pl. cursus). – Nella prosa latina medievale, l’andamento ritmico del periodo; in partic., la clausola o cadenza che chiude armoniosamente il periodo o la frase, risultando [...] clausola metrica della prosa latina classica quando, dileguatosi il senso della quantità, si sostituì a questo il senso dell’accento, era di tre tipi fondamentali: il c. planus (per es., vìncla perfrègit), il c. tardus (per es., vìncla perfrègerat ...
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penultimo
penùltimo agg. [dal lat. tardo paenultĭmus, comp. di paene- «pene-» e ultĭmus «ultimo»]. – Che viene o si trova immediatamente prima dell’ultimo: il p. giorno; il p. verso; la p. volta; è arrivato [...] sulla p., parola parossitona, piana. Legge della p., legge prosodica che regola l’accentazione moderna delle parole della lingua latina, secondo cui l’accento cade sulla penultima sillaba se questa è lunga, cade sulla terzultima se la penultima è ...
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manicare
v. tr. [lat. mandūcare: cfr. le var. ital. manducare e manucare], ant. – 1. Mangiare, ingerire il cibo; usato soltanto nelle forme con accento sulla desinenza (nelle altre, con accento sul tema, [...] era in uso la variante manucare): Ambo le man per lo dolor mi morsi; Ed ei, pensando ch’io ’l fessi per voglia Di manicar, di subito levorsi (Dante); anche letter. scherz.: quella gente era venuta non ...
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votare1
votare1 v. tr. (io vòto, ecc.). – Variante pop. e tosc. di vuotare, ormai disusata nell’uso parlato e molto rara anche nella scrittura, in quanto sono diventate normali le forme con -uo- non [...] solo sotto l’accento (io vuòto, ecc.), ma anche fuori d’accento (noi vuotiamo, ecc., e vuotare), per evitare confusione con votare. ◆ Sono oggi normali le forme con -uo- anche nei derivati (sia di vuotare, sia di vuoto): vuotatura, vuotaggine, ...
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spostamento
spostaménto s. m. [der. di spostare]. – L’azione di spostare, il fatto di spostarsi e di venire spostato: lo s. provvisorio di una fermata d’autobus; un impiego in cui si è soggetti a continui [...] ricognizione aerea ha segnalato consistenti s. di truppe nemiche; l’esplosione ha causato un forte s. d’aria; s. di accento, il passaggio dell’accento da una a un’altra sillaba di una parola; con sign. estens., cambiamento: s. di orario, di turni di ...
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enclisi
èncliṡi (o encliṡìa) s. f. [dal lat. tardo enclĭsis, gr. ἔγκλισις, der. di ἐγκλίνω «inclinare, appoggiarsi»]. – Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente [...] essere accoppiate: dàglielo, dìmmelo, ecc. In italiano, diversamente che nel latino e nel greco, le enclitiche non fanno spostare l’accento nelle parole a cui s’appoggiano; di conseguenza, se le enclitiche sono più d’una, esso può venirsi a trovare ...
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proparossitono
proparossìtono agg. [dal gr. προπαροξύτονος, comp. di προ- «avanti» e παροξύτονος «parossitono»]. – Nella terminologia grammaticale greca, di parola che ha l’accento acuto sulla terzultima [...] sillaba (per es., ἄνϑρωπος). Per estens., con riferimento ad altre lingue, di parola che ha l’accento tonico sulla terzultima sillaba, cioè sdrucciola (per es., anima). ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...