muovere /'mwɔvere/ (pop. o lett. movere) [lat. movēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòssi, movésti, ecc.; part. pass. mòsso; fuori d'accento le forme senza dittongo [moviamo, movéte, movéssi, [...] movèndo, ecc.] si alternano con le forme dittongate [muoviamo, ecc.], che oggi tendono a prevalere). - ■ v. tr. 1. a. [far cambiare posizione: il mobile è troppo pesante, non riesco a muoverlo; m. una ...
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musica /'muzika/ s. f. [dal lat. musĭca, gr. mousikḗ, femm. sost. dell'agg. mousikós "musicale" (sottint. tékhnē "arte")]. - 1. [arte di combinare i suoni]. 2. (estens.) [singolo componimento musicale] [...] d'orchestra; organico; paroliere; solista; strumentista; suggeritore.
Tecniche esecutive e compositive e altro - 1. Tempo e ritmo: accento; andamento; arsi o levare o tempo debole, battere o tempo forte o tesi; controtempo; duina, quartina, quintina ...
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ictus s. m., lat. [part. pass. di īcere ("colpire"), propr. "colpo, battuta"]. - 1. (metr.) [nella metrica classica, tempo accentato del piede] ≈ accento, arsi. 2. (med.) [alterazione circolatoria cerebrale [...] per lo più localizzata] ≈ apoplessia, Ⓖ (fam.) botta, Ⓖ (fam.) colpo, colpo apoplettico ...
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Fabio Rossi
arte. Finestra di approfondimento
Arti alte e basse - La vasta estensione semantica di questo termine era già tutta nel lat. ars artis, che voleva dire almeno «maniera di agire», «talento», [...] , anche se è d’uso marcato rispetto a questi tre termini: dire che quella del falegname è un’a. punta l’accento sull’abilità e sulle conoscenze necessarie per svolgere quel mestiere. In genere lavoro è il termine dal sign. più ampio e adatto ...
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Fabio Rossi
inventare. Finestra di approfondimento
Invenzioni e scoperte - I. significa «dar vita a qualcosa che prima non esisteva». Sia il verbo sia il sost. der. (invenzione) vengono spesso usati per [...] non esisteva, oltreché inventato, può essere anche creato, ideato e sim., secondo diverse sfumature. Creare pone l’accento sull’esecuzione, sulla realizzazione di qualcosa: la nuova vettura è stata creata per rispondere alle esigenze dei guidatori ...
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resina /'rɛzina/ s. f. [dal lat. resīna (con spostamento d'accento), che prob. risale, come il gr. rhētíē, a una lingua preindoeuropea]. - (bot.) [sostanza naturale secreta da varie piante, spec. conifere] [...] ≈ (ant.) ragia ...
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nuocere /'nwɔtʃere/ v. intr. [lat. nŏcēre, con mutamento di coniug.] (pres. indic. nòccio o nuòccio, nuòci, nuòce, nociamo, nocéte [oggi più spesso nuociamo, nuocéte], nòcciono o nuòcciono; pres. cong. [...] , ecc.; imperat. nuòci, nocéte o nuocéte; part. pass. nociuto [non com. nuociuto]; negli altri tempi, regolari e con l'accento sulla desinenza, sono in uso sia le forme con dittongo, oggi preferite, sia quelle senza: nuocéssi o nocéssi; nuocerò o ...
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revocare (ant. o non com. rivocare, non più usato nelle forme con l'accento sul radicale) v. tr. [dal lat. revŏcare, der. di vocare "chiamare", col pref. re-] (io rèvoco [ant. revòco o rivòco], tu rèvochi, [...] ecc.). - 1. (amministr., giur.) [dichiarare non più valida e operante una disposizione o una decisione precedentemente adottata: r. un decreto] ≈ abrogare, annullare, (burocr.) caducare, cassare. ↔ Ⓖ confermare, ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...