acutezzaacutézza s. f. [der. di acuto]. – 1. a. Qualità di ciò che è acuto, sottile, penetrante (nei sign. proprî e fig.): a. d’una spada, a. dei denti; a. d’uno strillo, d’un fischio; l’a. del suono; [...] a. della vista, a. visiva (in psicologia, a. sensoriale, e a. visiva, uditiva, tattile, capacità di cogliere piccole differenze in stimoli sensoriali); a. d’un dolore, d’una sensazione, d’un desiderio. b. Con riferimento alle facoltà e alle ...
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ottotipo
ottòtipo (o optòtipo) s. m. [comp. di otto (forma assimilata di opto-) e -tipo]. – Ciascuno dei simboli (di solito lettere, cifre o, per gli analfabeti, segni di altro genere) che, stampati [...] con grandezze diverse e disposti su più righe, costituiscono le cosiddette tavole ottotipiche (dette anche ottotipi), usate in oculistica per determinare l’acutezzavisiva. ...
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obiettivare
(o obbiettivare) v. tr. [der. dell’agg. obiettivo]. – 1. Lo stesso, ma meno com., che oggettivare, nei suoi sign. generici. Nel rifl., obiettivarsi, assumere un atteggiamento obiettivo, prescindere, [...] mezzi fisici o chimici un fenomeno, un fatto che per sé stesso si sottrae all’osservazione (per es., la presenza di microrganismi patogeni con l’esame microscopico o batteriologico; una diminuzione dell’acutezzavisiva mediante prove optometriche). ...
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ambliopia
ambliopìa s. f. [dal lat. tardo amblyopia, gr. ἀμβλυωπία, comp. di ἀμβλύς «ottuso, debole» e ὤψ ὠπός «vista» (v. -opia)]. – In medicina, diminuzione dell’acutezzavisiva non dovuta ad alterazioni [...] oculari obiettivabili clinicamente, e spesso causa di strabismo ...
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optometria
optometrìa s. f. [comp. di opto- e -metria]. – La misurazione dell’acutezzavisiva, e per estens. la determinazione delle caratteristiche delle lenti necessarie per correggere i difetti della [...] vista ...
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acuita
acuità s. f. [dal lat. mediev. acuitas -atis, affine ad acuĕre: v. acuire]. – Acutezza, forza penetrante, intensità: l’a. del grido; l’a. del desiderio; a. di una sensazione; raro con il sign. [...] di sottigliezza d’ingegno, di perspicacia. In oculistica, a. visiva (o, con termine lat., visus), la capacità dell’occhio di vedere distintamente gli oggetti, e la misura di tale capacità. In fonetica, a. d’un suono, o d’una sillaba, l’altezza di ...
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lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] luce è anche l’uso fig. per indicare la vista, la facoltà visiva: perdere, rendere, riavere il l. degli occhi; Dar l. a significare le cognizioni, la cultura, la scienza, l’avvedimento, l’acutezza di mente (e anche in questo caso è per lo più iron ...
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Particolare accentuazione dell’acutezza visiva. Centro ossiopico La zona della retina dotata di particolare sensibilità visiva, che corrisponde alla zona della visione distinta.