-aggine
-àggine [lat. -ago, -agĭnis]. – Suffisso derivativo di nomi tratti normalmente da aggettivi. I derivati esprimono per lo più una condizione o una qualità astratta, spesso con una sfumatura spregiativa: [...] buffonaggine, cascaggine, dabbenaggine, lungaggine, sfacciataggine, testardaggine. Molti di essi possono essere riferiti inoltre a un’azione propria di chi possiede tale qualità o al suo risultato. L’antico ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo [...] del nominativo è, in genere, quella con cui vengono citati e registrati in dizionarî e altre opere di studio i sostantivi, aggettivi e pronomi soggetti a flessione, nella loro natura di lemmi. b. Che contiene un nome: marchio n., quello che riproduce ...
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bello
bèllo agg. [lat. bĕllus «carino, grazioso», da *due-
nŭlus, dim. di duenos, forma ant. di bonus] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, [...] un bell’impostore, un bel mascalzone, un bello sfacciato; è stato un bel cretino a indebitarsi in quel modo!; o davanti ad aggettivi: b. pulito, b. tondo, b. grasso. In qualche caso equivale a «proprio»: nel bel mezzo del discorso, proprio nel mezzo ...
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cis-
[dal lat. cis «di qua da»]. – Prefisso di alcuni aggettivi derivati dal latino o formati modernamente sul modello latino (come cisalpino, cispadano, ecc.), per indicare posizione geografica di qua [...] da un determinato punto di riferimento ...
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flessione
flessióne s. f. [dal lat. flexio -onis, der. di flectĕre «piegare», part. pass. flexus]. – 1. L’atto di flettere, di piegare; con questo sign. attivo, quasi esclusivam. con riferimento agli [...] mutamenti morfologici che subiscono le parole variabili per esprimere valori e rapporti grammaticali diversi: f. nominale, declinazione dei sostantivi e degli aggettivi; f. pronominale, declinazione dei pronomi; f. verbale, coniugazione dei verbi. ...
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lue
s. f. [dal lat. lues «morbo, pestilenza, epidemia, contagio», di etimo incerto]. – 1. Nel linguaggio medico, sinon. di sifilide. In origine, la parola significava più genericam. malattia contagiosa, [...] e perciò la sifilide era indicata con gli aggettivi lue venerea o celtica o gallica. 2. In senso fig., letter., ha usi analoghi a peste; quindi, calamità pubblica, sventura, diffusione di false dottrine o di cattivi costumi, e sim.; poet., riferito a ...
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supino2
supino2 s. m. [dal lat. supinum (verbum) «forma verbale supina», detto così forse perché si appoggia a un altro verbo]. – Forma della coniugazione verbale, uno dei modi infiniti (più raram. detto, [...] a dormire»; oltre a questo, che è il s. attivo, esiste in latino anche un s. passivo, formato con il suffisso -tū (o -sū) e usato in dipendenza da alcuni aggettivi: per es., facile dictu «facile a dirsi», mirabile visu «meraviglioso a vedersi». ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] dire una parola o nominare una cosa che possa apparire sconveniente. S’incontra spesso, in alcuni di questi sign., l’aggettivo in funzione avverbiale: o Tosco che per la città del foco vivo ten vai così parlando onesto (Dante); p. franco, schietto ...
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simil-
sìmil- [tratto da simile]. – Elemento compositivo usato talvolta nel linguaggio scient. per formare aggettivi indicanti stato, condizioni, caratteri simili ad altri; per es., in medicina, stato [...] simil-tifoso (o similtifoso), stato tossinfettivo confusionale che richiama alla mente la sintomatologia propria del tifo addominale. Fuori del linguaggio scient., si usa in qualche caso per formare parole ...
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piuttosto
piuttòsto avv. [comp. di più e dell’avv. tosto]. – 1. Nel sign. proprio, etimologico, più presto; in tale accezione, ormai fuori d’uso, si scrive preferibilmente in grafia staccata: il fuoco [...] che piccolo, e soffrire p. che annoiarmi (Leopardi). Introduce spesso una comparazione tra due parti uguali del discorso (due aggettivi, due verbi, ecc.): sono zone in cui fa p. caldo che freddo; lo direi sfacciato p. che disinvolto; chiederebbe ...
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AGGETTIVI
L’aggettivo è una parte variabile del discorso che esprime gli attributi di qualità, quantità ecc. della persona o della cosa indicata dal sostantivo a cui si riferisce.
Gli aggettivi si distinguono comunemente in ➔qualificativi...
Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per lo più proprietà o qualità) e di quelli...