Paese cerniera
loc. s.le m. Nazione che costituisce un elemento di collegamento e dialogo tra realtà o blocchi politici divisi o contrapposti. ◆ Un Paese «cerniera, tra la solidità mitteleuropea e la [...] di Paese cerniera, stretto fra due colossi petroliferi, ideologicamente contrapposti, quali sono l’Iran sciita e l’Arabia Saudita wahabbita. (Agostino Spataro, Repubblica, 7 agosto 2008, Palermo, p. I).
Composto dal s. m. paese e dal s. f. cerniera ...
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genitore sociale
loc. s.le m. Chi si assume il compito di curare la crescita e l’educazione di un figlio che non ha generato. ◆ Ogni persona, con nessuna altra motivazione se non quella di poter conoscere [...] ma non naturale, e il diritto di ottenere il riconoscimento giudiziale della sua autentica genitorialità naturale. (Francesco D’Agostino, Corriere della sera, 9 giugno 2005, p. 8, Politica) • Basta scorrere le sentenze e i ricorsi, inutilizzabile il ...
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paraculesco
agg. (iron.) Da paraculo, abile nel fare i propri interessi senza darlo a vedere. ◆ Son cinque lustri che [Agostino] Saccà viene descritto dai – pochi – avversari come un paraculesco normalizzatore [...] da Prima Repubblica; (Francesco Specchia, Libero, 11 luglio 2004, p. 11, Italia) • Ci sono gli arbitri che qualche dogma dice che sono sempre in buona fede, tutti santi anche se tutti [Massimo] De Santis. ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: [...] realizzato nella sua pittura v. spaziali (v. spazialità); che nella pittura di Simone Martini o nella scultura di Agostino di Duccio predominano v. linearistici (v. linearismo), mentre nella pittura veneziana del Cinquecento predominano i v. tonali ...
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omeoteleuto
omeotelèuto (o omoiotelèuto, meno corretto omotelèuto) agg. e s. m. [dal lat. homoeoteleuton, s. neutro, gr. ὁμοιοτέλευτον, comp. di ὁμοιο- «omeo-» e τελευτή «fine, compimento»]. – 1. agg., [...] II, 5); a te petatur, in te quaeratur, ad te pulsetur; sic, sic accipietur, sic invenietur, sic aperietur (Agostino, Confessiones XIII, 38). Nella critica testuale, il termine indica genericam. qualsiasi ripetizione di parole uguali o simili alla ...
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giornale telematico
loc. s.le m. Periodico pubblicato attraverso la rete telematica. ◆ E meno male che c’è «Dagospia», il giornale telematico di Roberto D’Agostino che perlomeno, di tutto questo fiorire [...] di fidanzate in carriera fa un’informazione non moralistica e molto meno pettegola di tutta la prosa indignata con cui la grande stampa sta invece ammorbando queste giornate di rodaggio estivo. (Foglio, ...
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pippobaudista
agg. Tipico degli spettacoli di Pippo Baudo. ◆ È il pubblico fedele a una certa idea dell’intrattenimento nazional-popolare, per definizione pippobaudista, che si è riconosciuto nelle storie [...] Cobain e nemmeno David Bowie, è solo il re dei sorcini, ovvero il re della trasgressione nazional-popolare e la rete di [Agostino] Saccà è proprio il suo mezzo, il suo messaggio. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 13 aprile 2000, p. 39, Spettacoli ...
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-astro
– Suffisso già presente nel latino classico e tardo, nelle forme -aster o -astra o -astrum per i sost. e -aster per gli agg., di incerta origine ma prob. mediterranea (cfr. anche gr. κήλαστρος [...] epoca tarda, filiaster, filiastra e patraster, e, più interessante per il valore ormai intenzionalmente peggiorativo, philosophaster in Agostino; gli esempî di aggettivi sono limitati a fulvaster «rossiccio» per i colori, e inoltre surdaster «un po ...
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semel in anno licet insanire
(lat. «una volta all’anno è lecito far pazzie»). – Nota sentenza, divenuta proverbiale nel medioevo, che si cita (spesso in forma abbreviata, semel in anno) per scusare follie [...] passeggere, e generalmente innocue, proprie o altrui; si può forse riportare a un passo del dialogo De superstitione di Seneca, conservatoci nel De civitate Dei di sant’Agostino 6, 10: tolerabile est semel anno insanire. ...
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docta ignorantia
〈... in’orànzia〉 (lat. «dotta ignoranza»). – Espressione che risale a s. Agostino, ma resa celebre dall’opera De docta ignorantia di Nicolò Cusano (1401-1464), la quale indica la posizione [...] dell’intelletto umano di fronte a Dio: l’intelletto umano, in quanto finito, non può dir nulla di Dio, che è l’assoluto e l’infinito, se non per via negativa, negando cioè di lui ogni attributo e riconoscendo ...
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Nome di un carattere tipografico, così chiamato perché simile a quello usato da C. Sweynheim e A. Pannartz a Subiaco nel 1467 nella stampa del De civitate Dei di s. Agostino.
Romanzo breve di A. Moravia pubblicato, in 500 copie e con due litografie di R. Guttuso, da F. Valli, nei mesi (1943-44) in cui Moravia era rifugiato a Sant’Agata presso Fondi (LT). Dalla storia del conflitto e dei turbamenti di un adolescente...