perla
pèrla s. f. [lat. *pĕrnŭla, dim. di perna, propr. «prosciutto», passato a indicare anche, per somiglianza di forma, una sorta di conchiglia]. – 1. a. Concrezione sferica, o anche piriforme o a [...] ); p. false, prodotte artificialmente rivestendo nuclei vuoti di vetro soffiato (p. parigine o francesi) oppure nuclei sferici di alabastro (p. romane) con polvere finissima di madreperla dispersa in colla di pesce. b. Nel linguaggio poet. il termine ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] che ti racconti; lasciami pensare un momento; lasciateci entrare; lascia prima asciugare (o che si asciughi) la vernice; l’alabastro lascia passare la luce; il muro non lascia vedere la strada; si lasciò sfuggire un’imprecazione; non so proprio come ...
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vaso
vaṡo s. m. [lat. pop. vasum (e vasus), per il lat. class. vas vasis (ma già nel lat. class. il plur. era della 2a decl., vasa -orum)] (pl. -i, ant. le vasa). – 1. a. Nome generico dato a recipienti [...] o anche semiliquide e incoerenti): v. di ceramica, di porcellana, di terracotta, d’argilla, di vetro, di cristallo, di marmo, d’alabastro, di rame, di bronzo, d’argento; v. ornamentali; un v. cinese, giapponese; riempire, vuotare un v.; v. pieno fino ...
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radiale1
radiale1 agg. [der. del lat. radius «raggio»]. – 1. letter. Del raggio, dei raggi: Né si partì la gemma dal suo nastro, Ma per la lista radial trascorse, Che parve foco dietro ad alabastro (Dante). [...] 2. Nel linguaggio scient. e tecn., che è nella direzione del raggio, che si determina lungo il raggio o i raggi: moto, velocità r.; forza r.; linea r. (spesso sostantivato al femm., la radiale, la linea ...
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murmure
mùrmure s. m. [dal lat. murmur -ŭris; v. mormorare]. – 1. poet. Mormorio: con grato m. cadea L’acqua di fuore in vaso d’alabastro (Ariosto); me non il canto De’ colorati augelli, e non de’ faggi [...] Il m. saluta (Leopardi); carraio che risale Il colle nitido di luna, lento Tra il m. d’ulivi saraceni (Quasimodo). 2. In semeiotica medica, m. (o mormorio) vescicolare, rumore caratteristico, dovuto alla ...
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Termine usato comunemente per indicare due differenti tipi di rocce sedimentarie, calcarea l’una e gessosa l’altra, le quali hanno in comune solo alcuni caratteri fisici e strutturali: translucidità, struttura fibrosa e fibroso-raggiata compatta,...
alabastro
. In senso proprio, in Pd XV 24 né si partì la gemma dal suo nastro, / ma per la lista radïal trascorse, / che parve foco dietro ad alabastro.