nebbioso
nebbióso agg. [der. di nebbia; cfr. nebuloso]. – Pieno o coperto di nebbia: cielo n.; monti n., cime n.; valle n., lago n.; caratterizzato dalla presenza di nebbia: tempo n.; alba nebbiosa. [...] Fig., non chiaro, confuso: ricordi n.; espressione stentata e nebbiosa. ◆ Avv. nebbiosaménte, in modo nebbioso (nel sign. fig.), vagamente, confusamente: ha esposto, piuttosto nebbiosamente, gli scopi ...
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maki
(o machi) s. m. [dal malgascio maka, attrav. il fr. maki]. – Nome di due proscimmie della famiglia lemuridi, il m. macaco (lat. scient. Lemur macaco) e il m. mongoz (lat. scient. Lemur mongoz): [...] del Madagascar, hanno muso appuntito e un folto collare di peli intorno al collo e agli orecchi; arboricoli, attivi principalmente all’alba e al tramonto, si nutrono di frutti e insetti e vivono in gruppi sociali formati da una decina di individui. ...
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nebulosita
nebulosità s. f. [dal lat. tardo nebulosĭtas -atis]. – Qualità, condizione dell’esser nebuloso: n. del cielo, del tempo; in senso concr., quantità di nuvole, o presenza di nebbia diffusa: [...] cielo coperto da irregolare n.; alba grigia per la nebulosità. Con sign. più preciso in meteorologia, l’aliquota del cielo coperta di nubi, generalmente misurata a stima e indicata con un numero intero compreso tra 0 (cielo sereno) e 8, oppure, con ...
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verso2
vèrso2 (tronc. poet. vèr o vèr’) prep. [lat. vĕrsus o vĕrsum]. – Si unisce direttamente al sostantivo o pronome (v. il monte, v. tutti), ma ha per lo più dopo di sé la prep. di davanti a pronome [...] ponente. Frequente in determinazioni temporali: v. le nove, v. mezzogiorno, alle nove circa, poco prima di mezzogiorno o poco dopo; e v. l’alba, v. il tramonto, v. sera, v. la metà del mese, v. la fine della settimana, ecc. 2. fig. a. Il termine al ...
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rompere
rómpere v. tr. [lat. rŭmpĕre] (io rómpo, ecc.; pass. rem. ruppi, rompésti, ecc.; part. pass. rótto). – 1. a. Spezzare, dividere qualche cosa in due o più parti, con movimento rapido e taglio [...] bile ... dal profondo Petto rompendo, getta impetuosa Gli argini (Parini); ecco il sereno Rompe là da ponente (Leopardi); rompeva l’alba, ed io mi feci alla finestra (Settembrini); parole che rompono (ma più com. erompono) dal cuore. In partic., r ...
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letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), [...] di chi è stato malato; parlando di persone sane si usa comunem. il solo alzarsi o levarsi: stamani mi sono alzato prima dell’alba); per indicare più lentezza, scendere dal l., tirar le gambe fuori del l.; al contrario, per indicare la fretta, balzare ...
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irrisore
irriṡóre s. m. e agg. [dal lat. irrisor -oris, der. di irridēre «irridere»]. – Chi, o che, irride, schernitore: Socrate i. delle frodi retoriche (V. Monti); come agg.: Al sorgere dell’alba, [...] Ecco il canto irrisore Del cuculo (Govoni). Non è usato il femm. irriditrice, e solo raramente si trova la forma irrisóra: i Saducei, setta arida, ... irrisora, maligna (Guerrazzi) ...
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destare
v. tr. [lat. *deexcitare, comp. di de- e excitare «svegliare»] (io désto, ecc.). – 1. Svegliare, scuotere dal sonno: destatemi domani all’alba; quel rumore mi destò; non lo desterebbero le cannonate, [...] di chi ha il sonno pesante; prov., non destare il can che dorme (v. cane1, n. 2 c). 2. fig. a. Scuotere dal torpore, dall’inerzia: d. gli animi, gli ingegni, le coscienze. b. Eccitare, suscitare, far nascere: ...
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acerbo
acèrbo agg. [dal lat. acerbus, affine ad acer «acre»]. – 1. a. Di sapore aspro, acre, pungente: mangiare delle nespole a.; un succo a.; vino a., vino giovane e ricco di acidità totale. b. Non [...] a., ancora immaturo; una bellezza a.; e con accezione affine: al giorno ancora acerbo Allor ch’al tufo torna la civetta (Poliziano), all’alba. 2. Duro, crudele, severo: Ahi quant’elli era ne l’aspetto fero! E quanto mi parea ne l’atto acerbo (Dante ...
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protrarre
v. tr. [dal lat. protrahĕre, propr. «trarre, condurre innanzi», comp. di pro-1 e trahĕre «trarre»] (coniug. come trarre). – 1. a. Prolungare nel tempo, far durare più a lungo: protrasse la [...] per molto tempo, durare a lungo: lo spettacolo si protrasse fino a tarda notte; la festa si è protratta fino all’alba; la relazione dell’amministratore delegato si è protratta per quasi tre ore; il governo Parri era stato rovesciato, e la crisi ...
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Famiglia comitale poi ducale spagnola che ha inizio con Fernando Álvarez de Toledo, creato (1439) conte d'Alba de Tormes dal re Giovanni di Castiglia. Suo figlio García nel 1469 ottenne il titolo di duca. Il titolo rimase in questa famiglia...
Comune della prov. di Cuneo (54 km2 con 30.302 ab. nel 2007). La città è situata nella bassa valle del f. Tanaro, alla confluenza con il torr. Cherasco. È uno dei principali centri del commercio del vino piemontese e sede della scuola enologica....