anaforaanàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale [...] della celebrazione stessa, cui corrispondono, nella messa latina, il prefazio, il canone e le preghiere per la Comunione (il termine è stato ora riadottato anche nella Chiesa latina per indicare soprattutto ...
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anaforicoanafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni [...] davanti a la ruina, Quivi le strida, il compianto, il lamento» (Dante, Inf. V, 34-35); era frequente in latino l’uso anaforico del pronome is, per es.: quam quisque norit artem in ea se exerceat (propr.: «quell’arte che ognuno conosce, in essa si ...
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ripetizione
ripetizióne s. f. [dal lat. repetitio -onis]. – 1. Nel linguaggio giur., l’azione di richiedere in giudizio una cosa cui si ritiene di aver diritto: r. del danno; r. di una prestazione (non [...] da una parte l’anadiplosi e l’epanalessi, con le quali si tende a dare maggiore efficacia all’espressione, dall’altra l’anafora, l’epistrofe e tutte quelle figure che servono a collegare tra loro più frasi e versi in un parallelismo; talora indica ...
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figura
s. f. [dal lat. figura, dal tema di fingĕre «plasmare, modellare»]. – 1. a. Aspetto esteriore d’una cosa: lo circulo che ha f. d’uovo (Dante); prender corso e f. di fiume (Manzoni); un monumento [...] si allontani dal normale uso linguistico e grammaticale; si distinguono f. di parola, che possono essere «per aggiunta» (anafora, antistrofe, epanalessi, polisindeto, ecc.) o «per detrazione» (asindeto, zeugma), e oltre a queste si ha l’antitesi, la ...
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complessione
complessióne s. f. [dal lat. complexio -onis «complesso2», poi «complessione», der. di complexus -us «complesso2»]. – 1. Termine, oggi poco com., con cui s’indica, nell’uomo, la costituzione [...] un periodo, aventi tutti la medesima parola iniziale e la medesima parola finale; è quindi un procedimento che unisce l’anafora e l’epifora (o epistrofe). Per es.: quis eos postulavit? Appius; quis produxit? Appius; unde? ab Appio (Cicerone). ◆ Dim ...
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coreferenza
coreferènza s. f. [comp. di co-1 e referenza]. – In linguistica, l’insieme dei rinvii a uno stesso referente, ottenuto attraverso l’anafora, la catafora, i deittici, ecc. ...
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anadiplosi
anadiplòṡi s. f. [dal lat. tardo anadiplosis, gr. ἀναδίπλωσις, der. di ἀναδιπλόω «raddoppiare»]. – Figura retorica che consiste nella ripresa di una parola per dare maggior efficacia all’espressione; [...] per es.: e mi rimproveri tu, tu che sei colpevole non meno di me!; Ma passavam la selva tuttavia, La selva, dico, di spiriti spessi (Dante). V. anche anafora e ripetizione. ...
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Linguistica
Figura retorica che consiste nel ripetere, in principio di verso o di proposizione, una o più parole con cui ha inizio il verso o la proposizione precedente: «Per me si va nella città dolente, /Per me si va nell’eterno dolore, /Per...
Nel linguaggio ecclesiastico delle chiese orientali, anafora venne a significare la parte centrale della Messa, dal Prefazio alla Comunione e al rendimento di grazie, corrispondente perciò esattamente al Canone della liturgia romana. Nelle varie...