anaforicoanafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni [...] davanti a la ruina, Quivi le strida, il compianto, il lamento» (Dante, Inf. V, 34-35); era frequente in latino l’uso anaforico del pronome is, per es.: quam quisque norit artem in ea se exerceat (propr.: «quell’arte che ognuno conosce, in essa si ...
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dislocazione
dislocazióne s. f. [der. di dislocare]. – 1. a. Nel linguaggio milit., ripartizione dei varî elementi delle forze armate, sia sul territorio nazionale (per esigenze di ordine strategico, [...] ), spostamento di un componente della frase da quella che sarebbe la sua posizione ritenuta normale, spesso collocando al suo posto un pronome anaforico; per es., l’avevo già previsto, questo ritardo; oppure: questo ritardo l’avevo già previsto. ...
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I pronomi riflessivi sono una sottoclasse di ➔ pronomi personali (➔ personali, pronomi) che hanno alcune proprietà: (a) indicano identità tra l’agente e il paziente di un predicato a due ➔ argomenti (1) o tra l’agente e il ricevente di un predicato...
ciò
Riccardo Ambrosini
. 1. C. ricorre 75 volte nella Vita Nuova, in 33 delle quali ha significato proprio (" questo ", " la cosa o l'evento sopra riferiti "), in strutture libere e formalmente autonome, nelle quali c. è preceduto o no da...