oscarizzato
p. pass. e agg. Insignito di un premio Oscar. ◆ Borbotta [Carlo] Ponti: «Per me, dovrebbe vincere come miglior regista americano Terrence Malick: [Steven] Spielberg è già stato troppo “oscarizzato”. [...] di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein, trasferisce in svolazzi d’Arcadia e paesaggi pubblicitari per formaggi orchestrali l’ansia di fuga dall’incubo nazista, con finale trasbordo nella neutra Svizzera, (Mario Serenellini, Repubblica, 9 gennaio 2007 ...
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comunicare
v. tr. e intr. [dal lat. communicare, der. di communis «comune1»; nel sign. 3, dal lat. eccles. communicare (altari) «partecipare all’altare», cioè «alla mensa eucaristica»] (io comùnico, [...] materiali: c. pensieri, idee, sentimenti; c. la propria scienza; c. il coraggio, il timore; riuscì a comunicarmi la sua ansia. Per estens., dire qualcosa, confidare: c. una notizia, un segreto; mi hanno comunicato la data del matrimonio; e con valore ...
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apprensibile
apprensìbile agg. [dal lat. tardo apprehensibĭlis]. – 1. Che si apprende facilmente, apprendibile. 2. Impropriam., di persona facile all’apprensione, all’ansia, come sinon. di apprensivo. ...
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apprensione
apprensióne s. f. [dal lat. tardo apprehensio -onis]. – 1. Atto, facoltà dell’apprendere. Con sign. più specifico, nella filosofia scolastica, l’atto col quale l’intelletto concepisce un’idea [...] le nozioni sensibili; a. a priori, o sintesi pura dell’a., che ci dà la nozione di numero e le figure della geometria. 2. Ansia, stato di inquietudine derivanti dal timore di possibili mali o pericoli: essere, stare, mettere, tenere in apprensione. ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] ; s. in ozio; s. zitto; s. attento, in guardia, all’erta, sul chi vive (v. chi vive?), s. tutt’orecchi; s. in ansia; s. col cuore in pena; s. sulle spine; s. sulle sue, fare il sostenuto, non dare confidenza. c. Mantenersi, con particolare riguardo ...
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antiansiogeno
(anti-ansiogeno), agg. Che tende a rasserenare, a placare gli stati d’ansia. ◆ Promossi & bocciati i più famosi volti delle news. […] In sintesi, sì a Cristina Parodi (25%), conduttrice [...] di «Verissimo» su Canale 5 «materna e rassicurante»; a Cesara Buonamici del Tg5 (21%) «di un’avvenenza non aggressiva ma conciliante», e a Maria Concetta Mattei del Tg2 (19%) «che unisce la buona educazione ...
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dubitoso
dubitóso agg. [der. di dubitare]. – Di persona, pieno di dubbio o di timore, esitante: d. e timidi, senza punto al letto accostarsi, le nobili gioie riguardavano (Boccaccio). Riferito a cosa [...] (letter.), che è incerto, quindi cagione di ansia, di timore: i tremebondi lumi Piegar non soffri al d. evento? (Leopardi); o che incute timore, pauroso: Poi vidi cose d. molte (Dante); ant., di esito incerto: la tua impresa sarebbe d. (Andrea da ...
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martello
martèllo s. m. [lat. tardo martellus, affine a malleus «maglio»]. – 1. a. Utensile che serve per battere, costituito da un blocchetto di acciaio (o talvolta di materiali meno duri, come rame, [...] e collo con un martello. 7. Usi fig. a. lett. Causa di sofferenza, di tormento, di tribolazione, o motivo di ansia, di preoccupazione assillante: al dolore, al rancore, alla rabbia, si aggiungeva ora il m. della gelosia (Manzoni); il pensiero della ...
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decondizionamento
decondizionaménto s. m. [der. di decondizionare]. – In psicologia sperimentale, il processo di graduale attenuazione della risposta condizionata fino alla sua estinzione, ottenuta somministrando [...] lo stimolo condizionato senza accoppiarlo allo stimolo incondizionato. Il termine è usato, genericamente, anche nella terapia comportamentale dei disturbi emotivi (nevrosi ossessive, fobie, ecc.), dove si parla, per es., di d. dell’ansia nevrotica. ...
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invidiare
v. tr. [der. di invidia1] (io invìdio, ecc.). – 1. a. Provare un sentimento d’invidia verso qualcuno o verso il bene ch’egli possiede; si usa con varie costruzioni: molti lo invidiano per la [...] montagna; invidio le persone che fino a un quarto d’ora prima che parta il loro treno se ne stanno ancora a casa, senz’ansia, a decidere se è il caso di portarsi l’accappatoio o no (Francesco Piccolo). Con la negazione: Pasco la mente d’un sì nobil ...
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In psichiatria, stato di tensione psicosomatica, generalmente vissuto come penosa passività verso eventi dannosi che il soggetto pensa stiano verificandosi o teme possano verificarsi. Viene considerata un fenomeno generale, presente, anche se...
ansia
Condizione di tensione psicosomatica, generalmente vissuta come penosa passività verso eventi dannosi che il soggetto pensa stiano verificandosi o teme possano verificarsi; in questi casi gli eventi temuti sono estremamente improbabili...