preoccupante
agg. [part. pres. di preoccupare]. – Che preoccupa, che dà serio pensiero e inquietudine, che tiene in ansia: la situazione diventa sempre più p.; una notizia molto preoccupante. ...
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preoccupazione
preoccupazióne s. f. [dal lat. praeoccupatio -onis, der. di praeoccupare «preoccupare»]. – 1. In senso proprio, raro e ant., occupazione di un posto fatta prima di altri; fig., affermazione, [...] in guardia contro le preoccupazioni (Manzoni). 2. Pensiero che occupa la mente determinando uno stato di inquietudine, di apprensione, ansia, incertezza, timore e sim.: avere una p., delle p.; mettere, tenere in preoccupazione; da qualche tempo vive ...
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gelosia
gelosìa s. f. [der. di geloso]. – 1. a. Stato emotivo di dubbio e di tormentosa ansia di chi, con o senza giustificato motivo, teme (o constata) che la persona amata gli sia insidiata da un rivale: [...] sentire g., soffrire di g.; essere roso, tormentato dalla g.; fare una scena di gelosia. È distinta dall’invidia in quanto quest’ultima è il sentimento di chi desidera cosa posseduta da un altro, senza ...
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ossessione
ossessióne s. f. [dal lat. obsessio -onis «assedio, occupazione», der. di obsidere «assediare»]. – 1. non com. Stato, condizione di chi è indemoniato. 2. In psichiatria, fenomeno patologico [...] , un affetto, che la volontà non riesce a eliminare, e che risulta accompagnata da un sentimento sgradevole di ansia, paragonabile a quello di una minaccia incombente. 3. Per estens., nel linguaggio com., idea persistente, incubo, preoccupazione ...
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disforia
disforìa s. f. [dal gr. δυσϕορία «angoscia, pena» (der. di δύσϕορος «difficile a portare o a sopportare», comp. di δυσ- «dis-2» e ϕέρω «portare»), assunto come termine contrapp. a euforia]. [...] – In psichiatria, alterazione dell’umore affine agli stati di depressione e di irritazione, spesso associata ad ansia e a comportamento impulsivo. ...
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venuta
s. f. [der. di venire]. – 1. a. Il fatto di venire, di arrivare in un luogo, riferito a persona: aspettiamo con ansia la tua v.; sono costretto a rimandare la mia v. costà; ne parleremo alla tua [...] prossima v.; se del venire io m’abbandono, Temo che la v. non sia folle (Dante); con le andate e v. che si son riferite (Manzoni); la v. del Messia; prima della v., o dopo la v., di Cristo (in terra). ...
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febbre
fèbbre (ant. fèbre) s. f. [lat. fĕbris]. – 1. Aumento della temperatura corporea al disopra della norma (cioè in genere sopra i valori considerati normali di 36,5-37 °C), dovuto a cause morbose [...] sapere subito tutto, ho la f. addosso. Con altro senso, far venire la f., mettere in ansia, in agitazione. ◆ Dim. febbrétta, febbrina, febbrettina, febbricina, febbriciòla, febbriciàttola, febbrùccia, febbrettùccia; accr. febbróna, e febbróne m ...
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patema
patèma s. m. [dal gr. πάϑημα «sofferenza», der. del tema παϑ- di πάσχω «soffrire»] (pl. -i). – Sofferenza acuta e profonda, pena angosciosa: che patema per quella madre avere un figlio drogato!; [...] più spesso nella locuz. patema d’animo: avere un p. d’animo, dei p. d’animo; in usi estens. e iperb., ansia, apprensione, timore: vivere, stare con un p. d’animo continuo; con la sua mania della velocità mi fa venire i p. d’animo. ...
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tardare
v. intr. e tr. [lat. tardare, der. di tardus «lento»]. – 1. intr. (aus. avere) a. Giungere in un luogo o fare qualche cosa oltre il limite di tempo che sarebbe necessario, conveniente, desiderabile; [...] cruccia (Parini). b. letter. Con uso impers. e compl. di termine della persona, parere tardi, di cosa che si attende con ansia e ancora non viene: Oh quanto tarda a me ch’altri qui giunga! (Dante); avrei dovuto accorgermi che all’ufficiale tardava di ...
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tardi
avv. [lat. tarde, avv. di tardus «lento»]. – 1. Non presto, con riferimento a fatti che avvengono dopo uno spazio di tempo piuttosto lungo, entro un termine lontano nel tempo: abbiamo sempre l’abitudine [...] ora è tardi; e parere o sembrare (e nell’uso letter. anche essere) tardi, con riferimento a cosa desiderata ardentemente, aspettata con ansia: lo vedrò domani, e mi par tardi; Tanto m’aggrada il tuo comandamento, Che l’ubidir, se già fosse, m’è tardi ...
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In psichiatria, stato di tensione psicosomatica, generalmente vissuto come penosa passività verso eventi dannosi che il soggetto pensa stiano verificandosi o teme possano verificarsi. Viene considerata un fenomeno generale, presente, anche se...
ansia
Condizione di tensione psicosomatica, generalmente vissuta come penosa passività verso eventi dannosi che il soggetto pensa stiano verificandosi o teme possano verificarsi; in questi casi gli eventi temuti sono estremamente improbabili...