apostrofoapòstrofo s. m. [dal lat. tardo apostrŏphus, gr. ἀπόστροϕος, propr. «vòlto indietro», der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana [...] dei millesimi, per es. il ’48 (il 1848), nel ’29 (nel 1929), la guerra del ’15-’18, il ’400 (il sec. 15°); l’apostrofo non è qui obbligatorio, sicché si può anche scrivere il 48, il 400, e di solito si evita di scriverne due di seguito (l’800 non l ...
Leggi Tutto
articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando [...] a consonante si usano rispettivamente negli stessi casi di il e di lo mentre davanti a vocale si usa un, sempre senz’apostrofo (un libro, un cristallo; uno spigolo, uno gnomo; un amico, un uscio); per il femm., una, che davanti a vocale di regola ...
Leggi Tutto
apostrofare2
apostrofare2 v. tr. [der. di apostrofo] (io apòstrofo, ecc.). – Far seguire una parola dall’apostrofo per indicare che ha subìto l’elisione: l’articolo maschile «un» non si apostrofa mai. ...
Leggi Tutto
ventiquattro
agg. num. card. [comp. di vénti e quattro], invar. – Numero composto di due decine e quattro unità (in cifre arabe 24, in numeri romani XXIV): ecco qui, sono v. banconote da dieci euro; [...] . In partic., essendo 24 il numero delle ore di cui è formato il giorno, l’espressione ventiquattr’ore (sempre con l’apostrofo) si usa spesso per indicare appunto lo spazio di un giorno: mi rimangono ancora ventiquattr’ore di tempo; vi do soltanto ...
Leggi Tutto
elisione
eliṡióne s. f. [dal lat. elisio -onis (der. di elidĕre), che nei grammatici tardi traduce il gr. ἔκϑλιψις]. – L’atto, il fatto di elidere, di essere eliso. In partic., fenomeno linguistico consistente [...] qua l’armi (Leopardi); nell’art. gli e nelle prep. articolate composte con gli può essere indicata nella scrittura con l’apostrofo davanti a i- (gl’indigeni, degl’indigeni, ecc., grafia peraltro anch’essa oramai disus.; solo ant. agl’altri, oggi solo ...
Leggi Tutto
hamza
‹hàm∫a› s. f. [voce araba, propr. «compressione»]. – Nome dato dagli Arabi a un caratteristico suono, profondamente gutturale, rappresentato con apposita lettera nel loro alfabeto: è propriam. [...] degli orientalisti, la hamza in principio di parola è omessa, mentre nell’interno o alla fine è indicata con un apostrofo (’), da non confondere con l’apostrofo rovesciato (῾), con cui si rende la spirante faringale sonora denominata in arabo ῾ain. ...
Leggi Tutto
apostrofare1
apostrofare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo apostrophare, der. di apostrŏphe «apostrofe»] (io apòstrofo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), letter. Fare un’apostrofe, rivolgere un’apostrofe [...] a qualcuno. 2. tr. Rivolgere animatamente il discorso, con tono di rimprovero o con sdegno: lo apostrofò con molta violenza. ...
Leggi Tutto
troncamento
troncaménto s. m. [der. di troncare]. – 1. L’azione del troncare, il fatto di venire troncato: t. di un ramo; il t. di una relazione. 2. a. In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta [...] , mal di cuore, a man salva, a onor del vero, a spron battuto). Il troncamento in consonante non è mai segnato con l’apostrofo, salvo in casi rarissimi, come ver’ in alternanza con ver (poet. per verso), e com’ (poet. o ant. per come). Il troncamento ...
Leggi Tutto
puntare1
puntare1 (ant. o letter. pontare) v. tr. e intr. [der. di punta1; in qualche caso, di punto2]. – 1. tr. Sinon. region. o fam. di appuntare, nei sign. 2 a e b, cioè fissare uno spillo o fermare [...] puntato alla colonna e non c’era verso di smuoverlo; per estens., porsi ritto, fermarsi: gli si puntò di fronte e lo apostrofò bruscamente; in senso fig. (meno com. di impuntarsi), volere a tutti i costi, ostinarsi in un’idea, in un proposito: s’è ...
Leggi Tutto
brutto
agg. [adattamento ant. del lat. brutus: v. bruto]. – 1. Che produce un’impressione estetica sgradevole, perché difettoso, sproporzionato, privo di grazia, o per altre ragioni spiacevole. È il [...] (in contrapp. a peso netto, cioè pulito). 4. Con semplice valore rafforzativo, si unisce spesso ad altri agg., spec. in apostrofi ingiuriose: b. imbroglione, b. ignorante, b. villano, b. bestia, b. porco (e con valore attenuato o scherz.: b. cattivo ...
Leggi Tutto
Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare: a) l’elisione di una vocale finale, per es. l’arte; b) l’aferesi di una vocale iniziale seguita da consonante della stessa sillaba, per...
Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. Si tratta di un segno grafico diacritico...