dolomia
dolòmia s. f. [dal fr. dolomie, termine coniato (1792) dal naturalista svizz. H.-B. de Saussure, traendolo dal nome nel geologo fr. D. Gratet de Dolomieu che per primo distinse (1789) la dolomite [...] per altiformi e per l’estrazione del magnesio; in Italia sono abbondanti nelle Alpi orientali, ma presenti anche nell’Appenninocentrale e in Sicilia. La maggior parte delle dolomie, sia antiche sia recenti, sono di origine secondaria, si sono ...
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sereno
seréno agg. e s. m. [dal lat. serenus, propr. «asciutto, secco», quindi «sgombro di nuvole, limpido», detto del cielo]. – 1. agg. Senza nuvole; limpido, terso, riferito propriam. al cielo e, per [...] (Petrarca). 4. Pietra s., varietà di macigno di colore grigio azzurrognolo (di qui il nome), molto comune nell’Appenninocentrale e largamente usata come pietra da taglio, per interni (stipiti di porte, caminetti, mostre, elementi decorativi, ecc.) e ...
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rosa di Natale
ròṡa di Natale locuz. usata come s. f. – Erba perenne delle ranuncolacee (Helleborus niger) detta anche elleboro nero, comune nei boschi montani dell’Europa centrale e in Italia nelle [...] Alpi, rara nell’Appennino: ha un rizoma dal quale sorgono poche foglie, pedate, e scapi alti diversi centimetri, con pochi fiori senza odore, bianchi con sfumature rosee all’esterno, che fioriscono d’inverno; il rizoma, che contiene varî glicosidi, è ...
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lias
lìas (o Lias) s. m. [dall’ingl. lias, che è dal fr. ant. liois, mod. liais, nome di una sorta di pietra calcarea]. – In cronologia geologica, il primo e più antico sottoperiodo del giurassico, i [...] ’Europa centrale con facies pelagiche e di scogliera, caratterizzate rispettivamente da ammoniti e esacoralli, e dall’abbondanza di rettili in tutti gli ambienti; caratteristica del Lias italiano (diffuso nelle Alpi centro-orient. e nell’Appennino ...
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bambagiona
bambagióna s. f. [der. di bambagia]. – Erba perenne delle graminacee (Holcus lanatus), detta anche bambagione e erba bozzolina, buona pianta da foraggio, con foglie pelose e pannocchia ampia, [...] ovale, frequente soprattutto sulle Alpi e nell’Appennino settentr. e centrale. ...
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scaglia
scàglia s. f. [dal germ. skalja, propr. «tegola, embrice», da cui anche il fr. écaille e l’ingl. shell]. – 1. a. Ciascuna delle formazioni lamellari, di natura connettivale e in massima parte [...] a squame), particolare tipo di soletta che presenta, nella zona centrale, una serie di rilievi con sagomature variabili che hanno la 3. In geologia: a. Unità stratigrafica dell’Appennino umbro-marchigiano, caratterizzato da calcari marnosi e marne ...
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pontico1
pòntico1 agg. [dal lat. Pontĭcus, gr. Ποντικός, agg. di Pontus (Euxinus), Πόντος (Εὔξεινος)] (pl. m. -ci). – Del Ponto, nome classico del Mar Nero (chiamato anche Mare Pontico), in particolari [...] del Mar Nero, si estende a oriente verso l’Asia centrale fino alla Mongolia e a occidente fino alla pianura ungherese; argille e sabbie in Piemonte, Liguria, nelle Romagne e nell’Appennino abruzzese-laziale. 5. In archeologia, vasi p., classe di ...
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kimmeridgiano
〈-riǧǧàno〉 agg. e s. m. [dall’ingl. Kimmeridgian, e questo dal nome del villaggio di Kimmeridge nell’isola di Turbeck (Dorset, Inghilterra merid.)]. – In geologia, piano intermedio del [...] Malm (giurassico superiore), i cui terreni sono caratterizzati da formazioni lagunari e continentali nell’Europa set-
tentr., da depositi marini in quella centrale e merid.; in Italia affiora nelle Prealpi veronesi e nell’Appennino umbro-marchigiano. ...
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travertino
s. m. [lat. (lapis) tiburtīnus «(pietra) di Tivoli»]. – 1. Roccia calcarea di deposito chimico, di età quaternaria, tipica dell’Italia centrale (valli del Tevere, dell’Aniene, ecc.), formatasi [...] da costruzione. Le varietà più leggere e cariate vengono comunem. denominate pietra spugna, spugnone, tufo calcareo. 2. Nell’uso locale di molti luoghi dell’Appennino, nome improprio di alcuni calcari di origine organogena, facilmente lavorabili. ...
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galestro
galèstro s. m. [prob. voce mediterranea]. – 1. In petrografia, scisto argilloso (detto anche scisto galestrino), facilmente divisibile in piccole zolle, molto diffuso nell’Appennino settentr., [...] nella Toscana e in altre zone dell’Italia peninsulare. 2. Denominazione di un vino bianco di bassa gradazione alcolica, leggermente frizzante, prodotto con uve coltivate sui terreni galestrosi della Toscana centrale. ...
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Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale IGP
Indicazione geografica protetta della carne fresca prodotta nell’intero territorio delle regioni Umbria, Marche, Abruzzo e Molise; nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, e Rimini, nella...
Velino Monte dell’Appennino Centrale (2487 m) che s’innalza con ripido pendio e pareti rocciose dai Campi Palentini con un dislivello di roccia. Dà il nome a una sezione dell’Appennino Centrale (la catena del M. Velino), della quale costituisce...