swahili
〈suaìli〉 (anche suahili, ant. e raro suahéli) s. m. e agg. [dall’arabo sawāḥili, plur. di sāḥil «costa»]. – 1. Come sost., etnonimo con cui si indica non una singola etnia bensì un complesso [...] Mombasa e Zanzibar, e lo s. commerciale, diffuso quale lingua franca in gran parte dell’Africa orientale dapprima dai mercanti arabi e poi dall’insegnamento scolastico e, infine, dalla sua adozione da parte di alcuni stati (Kenya, Tanzania e Uganda ...
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dura madre
locuz. usata come s. f. [dal lat. scient. dura mater, calco di voce araba]. – In anatomia, la più superficiale e più spessa delle tre meningi, costituita da una membrana fibrosa molto resistente [...] che avvolge e protegge l’asse cerebro-spinale. È talora detta anche abbreviatamente dura ...
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durina
s. f. [dal fr. dourine, forse voce di origine araba]. – In veterinaria, malattia del gruppo delle tripanosomiasi (detta anche sifilide equina) che colpisce i cavalli, gli asini e i loro incroci, [...] ed è causata da un protozoo flagellato del genere tripanosoma (Trypanosoma equiperdum) ...
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sciabecco
sciabécco s. m. [dall’arabo shabbāk] (pl. -chi). – Veliero mediterraneo di origine araba, con lo scafo alquanto simile nei settori poppieri alla galea e con prua slanciata, con tre alberi e [...] talvolta un piccolo bompresso, ancora in uso sino al sec. 19° per le ottime doti di manovrabilità, velocità e tenuta del mare, capace di navigare anche con i remi; molto diffuso nei sec. 17° e 18°, sia ...
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arabo parlante
loc. s.le m. e f. Chi parla la lingua araba, chi ha l’arabo per lingua madre. ◆ Questa volta non è stato il pubblico di 280 milioni di arabo parlanti che ricevono il segnale della rete [...] a decidere le sorti della trasmissione con il televoto o i messaggini via celluare. (Donatella Della Ratta, Manifesto, 3 marzo 2004, p. 15, Visioni).
Composto dal s. m. arabo e dal p. pres. parlante, ricalcando l’espressione ingl. Arab-speaking. ...
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arabicoaràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo [...] , e viene usata per preparare sciroppi ed emulsioni, come addensante, come adesivo, come appretto. 2. s. m. Membro degli arabici, setta di eretici sviluppatasi (sec. 2°) nella regione intorno a Damasco, i quali sostenevano che l’anima muore col corpo ...
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flamenco
flaménco (o flamènco) s. m. [dall’agg. spagn. flamenco, propr. «fiammingo»] (raro il pl. -chi). – 1. Genere di composizione musicale (spagn. cante flamenco) di origine gitana, che nella melodia [...] e nel ritmo presenta affinità con la musica araba, caratterizzato da un sentimento di malinconia, che è generalmente ottenuto con l’insistente ripetersi delle frasi musicali e le inflessioni languide; può essere destinato al solo canto, con o senza ...
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arabismo
s. m. [der. di arabo]. – 1. Parola o locuzione propria della lingua araba introdotta nella nostra o in altra lingua. 2. Il complesso dei popoli arabi, e il loro patrimonio ideale e culturale. ...
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araboàrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani [...] , vigorosi e resistenti alla fatica e alla fame, apprezzati soprattutto come cavalli da sella; scrittura a., la scrittura usata dagli Arabi (e adottata anche dai Turchi e Persiani), con i caratteri dell’alfabeto a. e con lettura da destra a sinistra ...
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Organizzazione dei Paesi arabi il cui nome ufficiale è Lega degli Stati arabi (Jāmi‘at al-Duwal al-‘Arabiyya). Fu costituita al Cairo nel marzo 1945 da Egitto, Arabia Saudita, Transgiordania (poi Giordania), Iraq, Libano, Siria e Yemen del Nord...
La società araba contemporanea, sia essa musulmana o non, è attraversata da tensioni politiche che influiscono inevitabilmente sulla sua produzione letteraria e poetica. Gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, la guerra in ̔Irāq,...