t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione [...] es. in piatto). La distinzione tra il tenue e il rafforzato ha luogo in mezzo a due vocali, o tra vocale e liquida (es. aratro di fronte a quattro); in ogni altra posizione la consonante è di grado medio. L’articolazione del t di grado tenue tende ad ...
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tornatura
s. f. [der. di tornare nel senso di «voltare, girare», con allusione al movimento dei buoi e dell’aratro quando sono giunti all’estremità del campo]. – Antica unità di misura agraria, usata [...] in Italia, soprattutto nell’Emilia-Romagna, prima dell’adozione del sistema metrico decimale con valori diversi da luogo a luogo, da uno minimo di circa 1681 m2 a Lugo, a uno massimo di circa 3417 m2 a ...
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ceppo
céppo s. m. [lat. cĭppus «palo di palizzata, cippo»; cfr. cippo]. – 1. a. Parte inferiore, piede, delle piante legnose, da cui si alza il tronco e da dove si diramano le radici e spesso nascono [...] ). 3. Grosso pezzo di legno (e per estens. anche blocco d’altra materia), che costituisce parte di un congegno: c. dell’aratro, parte che gli serve di base; c. della campana, l’armatura che la tiene sospesa, più comunem. detta mozzo; c. della ...
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avanvomere
avanvòmere s. m. [comp. di avan- e vomere1]. – Organo necessario dell’aratro, applicato sulla bure dinanzi al coltello, per tagliare e rivoltare la cotenna del terreno, spec. nella rottura [...] dei prati ...
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capoccia1
capòccia1 s. m. e f. [der. di capo] (pl. m. i capòccia, f. le capòcce). – 1. Capo della famiglia colonica (capostipite della famiglia naturale o membro al quale sia conferita autorità di capo [...] : il c. della brigata, dei dimostranti, d’una banda di delinquenti o di teppisti, ecc.; iron., la c. del nostro ufficio, del nostro gruppo; anche, scherz., il capo di casa. Nella Campagna Romana, chi presiede ai bovi da aratro o da trasporto. ...
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tallone1
tallóne1 s. m. [lat. pop. *talo -ōnis, der. del lat. class. talus «astragalo, malleolo, caviglia, tallone»; alcuni sign. vengono dal fr. talon]. – 1. a. In anatomia topografica, regione del [...] quella sulla quale batteva l’acciarino. g. Tassello d’acciaio o di ghisa dura applicato all’estremità posteriore della suola dell’aratro allo scopo di evitare l’usura di questa, così che, quando si rende necessario, si sostituisce solo il tallone. h ...
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dentale2
dentale2 s. m. [dal lat. tardo dentale s. neutro (nel lat. class. solo nella forma plur. dentalia -ium), der. di dens dentis «dente»]. – Nei vecchi aratri, il blocco di legno cui erano fissate [...] le parti dell’aratro stesso, provvisto di una prominenza (dente) sulla quale era fissato il vomere. ...
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È lo strumento classico, usato fin dai tempi più remoti per rompere e smuovere la superficie del terreno per la coltivazione. Tutti gli aratri, anche i più semplici e rudimentali, sono sempre costituiti da tre parti caratteristiche, ognuna delle...
aratro
. Una sola occorrenza, in Cv IV V 15 Quinzio Cincinnato, fatto dittatore e tolto da lo aratro, cioè dalla pacifica attività del lavoro agricolo. Cfr. Mn II V 9, sempre con riferimento a Cincinnato, assumptus ab aratro.