eletta
elètta s. f. [part. pass. sostantivato di eleggere; cfr. il fr. élite e l’ital. scelta], letter. – 1. Scelta, elezione: fare un’e. dei giovani più valorosi; io temo forse Che troppo avrà d’indugio [...] ), cioè la deliberazione circa la via da prendere. 2. In senso concr., gruppo di persone scelte, il meglio, il fior fiore: un’e. di dame, di cavalieri; Eran l’eletta e il fior d’ogni gagliardo (Ariosto); l’e. del clero secolare di Torino (Gioberti). ...
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nummo
s. m. [dal lat. nummus, forma con cui è stato adattato il gr. νόμος (v. nomo2), e passata poi anche al siculo-tarentino νοῦμμος]. – 1. Nome dell’unità del sistema monetario (e di peso), il didramma [...] , sestertius, ecc.) e, in partic., il sesterzio. 2. letter. o scherz. Moneta in genere: Quel che ’l Maestro suo per trenta nummi Diede a’ Iudei (Ariosto); ragazze valtellinesi in costume, con la tasca del grembiule tintinnante di nummi (C. E. Gadda). ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] . tosc.); non com., aver cattivo odore: poi che ’l tristo puzzo aver la parve Di che il fetido becco ognora sape (Ariosto). Genericam., s. di buono, avere buon sapore; anticam. anche saper buono: la vera astinenzia è temperarsi dalle cose che sanno ...
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sitire
v. tr. e intr. [dal lat. sitire, der. di sitis «sete»] (io sitisco, tu sitisci, ecc.; usato solo in alcune forme semplici), poet. ant. – Avere sete, essere assetato, nel sign. proprio e più spesso [...] in quello fig. di bramare, desiderare ardentemente: Sangue sitisti, e io di sangue t’empio (Dante); più tesor, che mai sitire Potesse cupidigia femminile (Ariosto). ...
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avvolgere
avvòlgere (letter. avvòlvere) v. tr. [dal lat. advolvĕre, rifatto su volgere] (coniug. come volgere). – 1. a. Girare una o più volte una cosa intorno a un’altra o su sé stessa: a. il filo sul [...] tremando Nel lenzuol d’Aquisgrana (Carducci). c. ant. Aggirarsi per un luogo: Pel bosco Ferraù molto s’avvolse (Ariosto). ◆ Part. pres. avvolgènte, per lo più con valore verbale, usato soprattutto nel linguaggio milit.: manovra avvolgente, effettuata ...
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sito2
sito2 s. m. [dal lat. situs -us «luogo, posizione», der. di sinĕre (v. sito1)]. – 1. ant. Posizione, ubicazione, situazione e sim.: la santa lampa Che pria per me avea mutato sito (Dante); ad una [...] fonte Giunta era, ombrosa e di giocondo sito (Ariosto); il s. di Roma, che per giudizio di Strabone parve dalla Natura fatto per istabilirvi l’Imperio dell’Universo, cooperò alla sua quarta Monarchia: ... se la stessa comodità di sito avesse avuto o ...
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generoso
generóso agg. [dal lat. generosus, der. di genus -nĕris «nascita, stirpe»]. – 1. letter. Che è di nascita nobile e ha in sé le migliori doti che si convengono alla nobiltà dell’origine: da antichissima [...] e g. prosapia disceso (Sannazzaro); Piacciavi, generosa Erculea prole (Ariosto), con riferimento a Ippolito d’Este, figlio di Ercole I. 2. Che ha nobiltà e grandezza d’animo e dimostra tali qualità nel sapersi dedicare interamente a una nobile causa, ...
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fecondo
fecóndo agg. [dal lat. fecundus, che ha la stessa radice di femĭna «femmina» e fetus «feto»]. – 1. a. Di donna, o in genere della femmina di specie animali, che è atta alla riproduzione (contrapp. [...] .; rendere f., rendere atto a procreare o determinare la fecondazione: Ruggier secondo, Che fe’ ... Di nostra madre l’utero f. (Ariosto); estens., i giorni f. del ciclo mestruale, quelli in cui è possibile la fecondazione e che (dopo le scoperte di K ...
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deretano
(ant. diretano) agg. e s. m. [der. del lat. de retro «dietro»]. – 1. agg., ant. Che è dalla parte di dietro, posteriore: Li [piè] diretani a le cosce distese (Dante); gli ferì nei deretan ginocchi [...] Il destrier (Ariosto); anche, non com., ultimo: il d. luogo riserbando a Dioneo (Boccaccio). 2. s. m. La parte posteriore del corpo umano, il sedere (raram. di animali). ...
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innamorare
(ant. inamorare) v. tr. [der. di amore] (io innamóro, ecc.). – 1. a. Suscitare, ispirare amore: Quanto ciascuna è men bella di lei Tanto cresce ’l desio che m’innamora (Petrarca); Armida ... [...] ’uomo ti se’ innamorata (Boccaccio); Cilandro in lei s’inamorò sì forte, Che morir, non l’avendo, gli parea (Ariosto). Nella lingua ant., anche innamorare come intr. assol.: cominciaro li uomini ad innamorare di questa donna (Dante). Frequente l’uso ...
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Famiglia bolognese, il cui nome si vuole derivato da Riosto, terra appunto del Bolognese. Nota dal sec. 12º, con Ugo, console nel 1156, si ricordano nel sec. 13º il crociato Aldobrandino, Antonio e Bonaventura, uomini d'arme distintisi contro...
Umanista (n. Ferrara nei primi decennî del '400 - m. forse nel 1476), fratello di Francesco; ebbe dagli Estensi incarichi politici e uffici pubblici. Scrisse, oltre che versi latini, una rappresentazione allegorica, in volgare, per festeggiare...