protrettico
protrèttico (o protrèptico) agg. e s. m. [dal gr. προτρεπτικός, der. di προτρέπω «promuovere, stimolare»] (pl. m. -ci), letter. – Che tende a esortare, a stimolare: scritti, discorsi p.; [...] ’uso è più com. la forma Protrèpticon, traslitt. del gr. Προτρεπτικόν), è stato usato quale titolo di opere greche che esortavano allo studio della filosofia (in partic., di un’opera giovanile di Aristotele, di cui si conservano alcuni frammenti). ...
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primavera
primavèra s. f. [lat. pop. *primavera, rifacimento del lat. class. primo vere «all’inizio della primavera (ver veris)»]. – 1. La prima delle quattro stagioni dell’anno, fra l’inverno e l’estate, [...] fa p., da un solo caso non si può dedurre una regola, un giudizio di carattere generale (il detto risale all’Etica Nicomachea di Aristotele, I 7; cfr. anche Dante, Convivio I, 1x, 9: sì come dice il mio maestro Aristotile nel primo de l’Etica «una ...
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esoterico
eṡotèrico agg. [dal lat. tardo esoterĭcus, gr. ἐσωτερικός, der. di ἔσω «dentro»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., detto dell’insegnamento riservato dagli antichi filosofi greci e spec. [...] ai soli discepoli (contrapp. a exoterico o essoterico); libri e. (o acroamatici), i libri aristotelici di argomento più strettamente scientifico scritti per i discepoli, i soli pervenuti sino a noi; come s. m., gli e., i discepoli stessi. Analogam ...
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primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano [...] trivio, cioè la grammatica: quel Donato Ch’a la prim’arte degnò porre mano (Dante); filosofia p., in Aristotele, quella parte della filosofia che è volta alla ricerca dell’essenza immutabile delle cose; nel sistema filosofico-astronomico medievale ...
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acme
s. f. [dal gr. ἀκμ ή «punta»]. – 1. Punto culminante, momento di maggior splendore, produttività e prosperità (di una civiltà, di una nazione, o anche di una persona): Atene raggiunse la sua a. [...] nel 5° secolo a. C.; nella vita umana, l’a. si ha, secondo Aristotele, fra i 35 e i 40 anni. 2. In medicina, il momento di maggiore intensità dei fenomeni morbosi, segnatamente della febbre (a. febbrile). ◆ La parola è talvolta usata al masch., come ...
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privazione
privazióne s. f. [dal lat. privatio -onis, der. di privare «privare»]. – 1. a. L’atto, il fatto di privare e di esser privato: p. dei diritti civili, politici, della libertà personale; p. [...] al compl. di abbondanza, di significato opposto. 2. In filosofia, traduzione medievale del termine aristotelico steresi (gr. στέρησις), da Aristotele contrapposto alla ἕξις («possesso»), come elementi di una delle possibili forme dell’opposizione ...
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politia
politìa s. f. – Altra forma con cui viene adattato in ital. il gr. πολιτεία (v. politeia), soprattutto per rendere un partic. uso del termine greco, proprio di Aristotele nel trattato della Politica, [...] di costituzione nella quale il governo è in mano al popolo, che lo esercita in vista del bene comune; nel lessico aristotelico, la politìa è contrapposta alla democrazia che, pur essendo anch’essa governo di popolo, mira tuttavia, trascurando il bene ...
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organum
òrganum s. m. [dal lat. mediev. organum; cfr. il lat. class. orgănum «organo»]. – In musica, forma primitiva di polifonia, sviluppatasi tra i secoli 9° e 13°, originariamente a due voci, di cui [...] , mentre la voce principale cantava la melodia gregoriana in valori ritmici di lunga durata. ◆ Organum è anche la forma lat. con cui è nota la raccolta di opere logiche di Aristotele chiamata dai commentatori greci τὸ ὄργανον (v. organo, n. 5 d). ...
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acroamatico
acroamàtico agg. [dal lat. acroamatĭcus, gr. ἀκρο-ματικός] (pl. m. -ci). – Di dottrina che si trasmette oralmente; il termine è usato con riferimento quasi esclusivo all’antichità greca, [...] i trattati didattici (opere a., o esoteriche) risultanti dalle lezioni del maestro, e in partic. quelli riservati da Aristotele ai suoi allievi, in contrapp. agli scritti di carattere letterario, diretti a un più vasto pubblico, detti essoterici. ...
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giganteggiare
v. intr. [der. di gigante] (io gigantéggio, ecc.; aus. avere). – 1. Ergersi a guisa di gigante, così da sovrastare tutto ciò che è circostante: il massiccio del Cervino giganteggia con [...] piramidale; sulle mura giganteggiava una torre. 2. fig. Dominare, eccellere per qualità morali, intellettuali, artistiche, ecc.: Aristotele giganteggiava tra i filosofi antichi; nell’Inferno dantesco, Farinata giganteggia nel cerchio degli eretici. ...
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Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia platonica; dopo la morte di Platone...
Aristotele
384-83 a.C
Nasce a Stagira da una famiglia di medici
366 a.C
Si trasferisce ad Atene ed entra nell’Accademia di Platone
348-47 a.C
Morte di Platone. A. inizia un periodo di viaggi, durante il quale insegna in varie città
343-342...