privazione
privazióne s. f. [dal lat. privatio -onis, der. di privare «privare»]. – 1. a. L’atto, il fatto di privare e di esser privato: p. dei diritti civili, politici, della libertà personale; p. [...] al compl. di abbondanza, di significato opposto. 2. In filosofia, traduzione medievale del termine aristotelico steresi (gr. στέρησις), da Aristotele contrapposto alla ἕξις («possesso»), come elementi di una delle possibili forme dell’opposizione ...
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politia
politìa s. f. – Altra forma con cui viene adattato in ital. il gr. πολιτεία (v. politeia), soprattutto per rendere un partic. uso del termine greco, proprio di Aristotele nel trattato della Politica, [...] di costituzione nella quale il governo è in mano al popolo, che lo esercita in vista del bene comune; nel lessico aristotelico, la politìa è contrapposta alla democrazia che, pur essendo anch’essa governo di popolo, mira tuttavia, trascurando il bene ...
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intenzione
intenzióne s. f. [dal lat. intentio -onis, der. di intendĕre «tendere, rivolgere»; il sign. 4 si riconnette con intendĕre nel sign. di «capire»]. – 1. a. Orientamento della coscienza verso [...] soave a sentir, che sermone Dir nol porìa né prendere intenzione D’alcun mortal già mai (Boccaccio). 5. Nella gnoseologia aristotelico-scolastica, il termine (lat. intentio) indica sia l’atto con cui il soggetto tende verso un oggetto, sia l’immagine ...
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neovitalismo
s. m. [comp. di neo- e vitalismo]. – Teoria dei fenomeni vitali propugnata dal biologo e filosofo ted. Hans Driesch (1867-1941), che, rimodernando i concetti dell’antico vitalismo aristotelico, [...] sosteneva che i processi vitali sono retti da una entità metafisica immanente, chiamata entelechia ...
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identita
identità s. f. [dal lat. tardo identĭtas -atis, der. di idem «medesimo», calco del gr. ταὐτότης]. – 1. L’essere identico, perfetta uguaglianza: i. di due firme, di due concetti; i. piena, vera, [...] altro («A non è non A»): risulta da una contaminazione del principio aristotelico di contraddizione (v. contraddizione, nel sign. 2 a) con l’asserzione, non aristotelica, dell’uguaglianza tra soggetto e predicato. b. In matematica, uguaglianza valida ...
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differenza
differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente]. – 1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che [...] . Anche, il carattere o l’insieme di caratteri che costituiscono la differenza stessa: così, nella classica esemplificazione aristotelico-scolastica, la «razionalità» è la differenza (d. specifica) dell’uomo da altro ente dello stesso genere animale ...
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incorruttibilita
incorruttibilità s. f. [dal lat. tardo incorruptibilĭtas -atis]. – L’essere incorruttibile, in senso fisico: l’i. delle sfere celesti, secondo la dottrina aristotelico-scolastica; o [...] in senso morale: l’i. di un giudice, di un funzionario ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] ), ridotto in queste condizioni. 5. a. Nella logica (come traduz. del lat. terminus, che traduce a sua volta il greco aristotelico ὅρος), il segno mentale, orale o scritto, di una realtà: contraddizione in termini (v. contraddizione, n. 2 b); termini ...
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atto2
atto2 s. m. [dal lat. actus -us e actum -i, der. di agĕre «spingere, agire»]. – 1. Manifestazione esterna di una determinazione della volontà. Quindi: a. Azione, spec. in quanto questa implica [...] tanto, ma all’a. pratico non riesce a far nulla. 2. In filosofia, e più precisamente nella metafisica aristotelico-scolastica, l’esistenza dell’oggetto in quanto pienamente realizzata (lat. actus, gr. ἐνέργεια o ἐντελέχεια), contrapp. alla potenza ...
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sensorio
sensòrio agg. e s. m. [dal lat. tardo sensorium, der. di sensus -us «senso»; come agg. è tratto direttamente da senso]. – 1. agg. Dei sensi, che riguarda gli organi e l’attività dei sensi (sinon. [...] sost., sensorio, o più esattamente s. comune (lat. mediev. sensorium commune), termine e locuz. che traducono l’aristotelico κοινὸν αἰσϑητήριον, designante l’organo che determina la «sensazione comune» (κοινὴ αἴσϑησις: v. senso comune), o anche, in ...
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Filosofo aristotelico (Siena 1520 - ivi 1604). Studiò a Padova e insegnò nelle univ. di Siena, Macerata, Perugia e Padova (1561-1601). Scrisse, tra l'altro, Universa philosophia de moribus (1583) contro la metodologia di G. Zabarella; Comes...
Filosofia
Nella filosofia aristotelico-scolastica determinazione o qualità che non appartiene all’essenza di un oggetto: si distingue in a. casuale, se il suo rapporto con l’oggetto è fortuito, a. per sé, se, pur non appartenendo all’essenza...