scaricare
(poet. scarcare) v. tr. [der. di caricare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io scàrico, tu scàrichi, ecc.). – 1. a. Togliere o far scendere un peso, un carico dal mezzo di trasporto su cui è caricato, [...] pugni, di bastonate; Comincia il gran battaglio a scaricare (Pulci). b. Far partire il proiettile da un’arma caricata: s. la balestra; con riferimento ad armi dafuoco, far partire il colpo o, più spesso, tutti i colpi: gli scaricò addosso il fucile ...
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culatta
s. f. [der. di culo]. – 1. Parte posteriore e tondeggiante di alcune cose; in partic.: pezzo di cartone o di pergamena che rinforza il dorso dei libri rilegati; la toppa, e anche tutta la parte [...] la carica di lancio, ha spessore maggiore di quello delle altre parti dell’arma; chiusa e con un unico foro (focone) nelle vecchie armi ad avancarica, nelle moderne armi dafuoco portatili fa parte della canna e contiene la carica di lancio. 4. Quel ...
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salva1
salva1 s. f. [dallo spagn. salva, che è dal lat. salve (v. salve1); cfr. anche fr. salve]. – 1. a. Sparo simultaneo di più pezzi di artiglieria o di più armi dafuoco, caricate con speciale cartuccia [...] : tirare, sparare a s.; caricare a s.; un’arma caricata a s., con carica innocua, da sparare in segno di saluto. b. In usi fig.: tre o più bocche dafuoco, di eguale calibro, diretto contro uno stesso bersaglio, generalmente eseguito da navi i cui ...
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bruciapelo
bruciapélo s. m. [comp. di bruciare e pelo], invar. – 1. Nella locuz. avv. a bruciapelo, a pochissima distanza, vicinissimo: sparare a b.; tirare un colpo a b.; è in origine espressione della [...] caccia, per indicare un colpo d’armadafuoco sparato tanto vicino all’animale da bruciargli il pelo. Fig., all’improvviso, prendendo alla sprovvista: fare una domanda a b.; dire a b.; mi chiese a b. cinquanta euro in prestito. 2. Macchina b. (o ...
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tappo
s. m. [dal franco tappo]. – 1. a. Manufatto di sughero o di altri materiali (legno, gomma, plastica, metallo, vetro, vetro smerigliato, ecc.), per lo più di forma cilindrica o troncoconica, usato [...] di tappo, avere preso un sapore e un odore sgradevole provocati da una muffa proveniente dal sughero), a una boccetta di profumo o volata, in artiglieria, chiusura della bocca di un’armadafuoco per protezione dell’anima dagli agenti atmosferici. e. ...
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arquebuse
‹arkëbü′ü∫› s. m., fr. [da eau d’arquebuse, nome di un antico vulnerario, usato spec. come rimedio per le ferite di armadafuoco]. – Liquore ottenuto per infusione e distillazione d’erbe aromatiche. ...
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cervello
cervèllo s. m. [lat. cerĕbĕllum, dim. di cerĕbrum «cervello»] (pl. -i; in alcune locuz. anche le cervella). – 1. a. In anatomia, la parte anteriore dell’encefalo, costituita dagli emisferi cerebrali, [...] bruciarsi le cervella, uccidere o uccidersi con un colpo d’armadafuoco alla testa; con lo stesso sign., fare, farsi saltare ., gli ha turbato le idee, lo ha mezzo ubriacato; c’è da perdere il c., a proposito di cosa che turbi profondamente l’animo, ...
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innescare
(ant. inescare, ancora in uso nel sign. 1) v. tr. [der. di esca, col pref. in-1] (io innésco, tu innéschi, ecc.). – 1. Applicare l’esca a un amo. 2. a. Mettere l’esca o altro sistema d’accensione [...] alla carica di un’armadafuoco. b. Adattare l’innesco a un proiettile di artiglieria o a un ordigno esplosivo. c. fig , avviarsi, avere inizio: la riforma universitaria si è ormai innescata da tempo. ◆ Part. pres. innescante, anche come agg. e ...
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scoppietto
scoppiétto s. m. [dim. di scoppio, nel sign. di «schioppo»]. – Primo tipo di armadafuoco individuale portatile, comparso sul finire del sec. 13°; era costituito da un tubo di ferro o di [...] rame, inastato su una sorta di manico di legno o di ferro, con accensione a miccia, e utilizzava come proietti dapprima dardi e poi palle di piombo il cui tiro risultava alquanto impreciso per l’eccessivo ...
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scoppio
scòppio s. m. [lat. sclŏppus e stlŏppus, voce onomatopeica; cfr. schioppo]. – 1. a. Lo scoppiare, l’aprirsi con violenza e fragore, per eccesso di pressione: lo s. di un pneumatico, di una caldaia. [...] ., locuz. comunemente usata per indicare i motori a combustione interna con accensione a scintilla; camera di scoppio, la parte di un’armadafuoco destinata a contenere la carica. c. Il rumore, più o meno forte ma sempre secco e improvviso, prodotto ...
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Arma da fuoco, corta, portatile, di peso e ingombro assai limitati, da impugnare con una sola mano e a braccio sciolto.
Le p. per il tiro a segno possono essere di vari tipi a seconda della specialità (➔ tiro); le più caratteristiche sono quella...
Arma da fuoco portatile, munita di un meccanismo di caricamento e sparo. Il nome deriva dall’archibugio a ‘focile’ (detto anche acciarino).
Elementi costituenti
Il f. è formato da quattro parti essenziali: la cassa, la canna, il meccanismo...