notorio
notòrio agg. [dal lat. tardo notorius «che rende noto», der. di notus, part. pass. di noscĕre «conoscere» e agg. (v. noto1)]. – Riferito a fatto, situazione o condizione, pubblicamente noto, [...] , per essere conosciuto o da tutta una comunità di persone (notorietàdi fatto, dimostrata da un dato numero di testimoni) o dal giudice per ragione del suo ufficio (notorietàdi diritto, dimostrata dagli atti processuali), non aveva bisogno d’essere ...
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notaio
notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio [...] conservarne il deposito, rilasciarne copie, certificati ed estratti, ed è competente a ricevere attidinotorietà, dichiarazioni di accettazione di eredità con beneficio d’inventario, levare protesti cambiarî, compilare inventarî, apporre o rimuovere ...
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impopolare
agg. [comp. di in-2 e dell’agg. popolare, prob. sul modello dell’ingl. unpopular e fr. impopulaire]. – Non popolare, non gradito al popolo, detto spec. di persone o diatti che concernono [...] , per la sua eccessiva rigidezza, era molto i. tra gli ufficiali e l’equipaggio. Meno com., che ha scarsa notorietà o diffusione tra la gente: romanzo, scrittore impopolare. ◆ Avv. impopolarménte, senza il favore popolare, in modo non gradito al ...
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illustre
agg. [dal lat. illustris «chiaro, luminoso, evidente, insigne», comp. di in-1 e *lustrum «luce» (cfr. lustrare «rischiarare, illuminare»)]. – 1. ant. o letter. Chiaro, luminoso: ... che il riflesso [...] Che ha larga e meritata fama per singolari qualità e per opere o atti stimati egregi: un i. scienziato, un i. pensatore; l’i , di persona che, oscura fino a ieri, ha improvvisamente acquistato notorietà o potere (ma anche, più genericam., di persona ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] buon n.; farsi un cattivo n.; assol., farsi un n. (sempre in senso positivo), acquistare fama, notorietà, reputazione: essere desideroso, ansioso di farsi un n. (determinando: nel campo della medicina, dell’arte, del commercio, ecc.); si fece un ...
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. Diritto. - Si qualifica come atto giuridico ogni manifestazione, sia dello stato o di altro ente pubblico, sia di privati, diretta ad un determinato fine preso in considerazione dal diritto. L'atto così inteso può consistere in un fatto materiale...
di Maria Alessandra Sandulli
Il termine certificazione, che, pur tradizionalmente utilizzato nell'ordinamento canonico, apparve nel diritto amministrativo sin dal 18° sec., è stato introdotto nell'uso comune soltanto nella prima metà del Novecento,...