equinozio
equinòzio s. m. [dal lat. aequinoctium, comp. di aequus «uguale» e nox noctis «notte»]. – Ciascuno dei due punti d’incontro dell’eclittica con il piano dell’equatore celeste, e anche ciascuno [...] cui il Sole, percorrendo annualmente l’eclittica nel suo moto apparente, passa per essi: e. di primavera (21 marzo), e. di autunno (23 sett.); agli equinozî la durata del giorno è uguale alla durata della notte per tutta la Terra. Per la precessione ...
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fanello
fanèllo s. m. [forse da *faginello, der. del lat. fagus «faggio»]. – 1. Piccolo passeraceo della famiglia fringillidi (Acanthis cannabina), comune in Italia, al margine dei boschi; il maschio [...] o strisce scure, che vive nel nord dell’Europa ma anche in altre regioni, a grandi altezze, migrando talvolta, in autunno, nel bacino del Mediterraneo e anche in Italia. 2. fig., roman. Ragazzino; iron., di ragazzo che, pur essendo ancora ingenuo ...
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Tariconide
s. m. (iron.) Palestrato, giovane muscoloso e atletico, emulo di Pietro Taricone, protagonista della prima edizione del programma televisivo «Grande Fratello», nell’autunno del 2000. ◆ La [...] nuova frontiera del benessere spirituale al maschile rischia di confondere davvero le acque anche dinanzi alle donne che potrebbero finalmente piantarla di emulare Gei Ar per formulare una risposta alternativa ...
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brevidiurno
brevidïurno agg. [comp. di brevi- e diurno]. – In botanica, sono dette brevidiurne (o da giorno corto) le piante che fioriscono nei periodi dell’anno in cui la durata del giorno, o comunque [...] della illuminazione, non supera quella dell’oscurità, cioè, nelle nostre regioni, in inverno, in primavera o in autunno, a seconda della specie. ...
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erbaio
erbàio s. m. [der. di erba]. – 1. Luogo pieno di erbe; più com., luogo dove non crescono che erbacce. 2. Coltivazione foraggera (detta anche ferrana) che non occupa un intero anno agrario, ma [...] che si seminano in primavera e danno il foraggio verde nell’estate (mais, sorghi, ecc.); e. vernini, quelli che si seminano al principio d’autunno e danno la raccolta sul finire dell’inverno o in primavera (fave, rape, cavolo da foraggio, ecc.). ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] vederlo (anche: a vederlo). In usi fig., con soggetto inanimato: la casa che lo ha visto nascere; Né tante vede mai l’autunno al suolo Cader co’ primi freddi aride foglie (T. Tasso). b. Con un compl. predicativo dell’oggetto: Veggiono il ciel di ...
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rinfrescare
v. tr. e intr. [der. dell’agg. fresco1, col pref. rin-] (io rinfrésco, tu rinfréschi, ecc.). – 1. tr. a. Rendere di nuovo fresco o più fresco: mise il vino nel frigo per rinfrescarlo; r. [...] ). 2. intr. (aus. essere e avere) a. Con riferimento al tempo, diventare di nuovo fresco o più fresco: con l’autunno l’aria rinfresca, va via via rinfrescando; e impers.: dopo la pioggia ha rinfrescato, è molto rinfrescato. b. Nell’uso marin ...
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vaccinio
vaccìnio s. m. [lat. scient. Vaccinium, dal lat. class. vaccinium, nome di pianta non bene identificata]. – Genere di piante ericacee con numerose specie distribuite nell’emisfero boreale e [...] arbusti eretti o striscianti, sempreverdi o caducifogli, con fiori solitarî o in racemo e frutto a bacca; alcune specie sono coltivate per il grande effetto decorativo dovuto ai colori brillanti, rossi o aranciati, che assumono le foglie in autunno. ...
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salon
〈salõ′〉 s. m., fr. [dall’ital. salone, vocabolo con cui il francese ha in comune anche le altre accezioni]. – Esposizione periodica di opere di artisti contemporanei. In partic. il termine designa [...] che volessero esporre le loro opere, senza doversi sottoporre al giudizio di una giuria; s. d’automne («salone d’autunno»), fondato nel 1903 con l’intento di reagire all’atteggiamento troppo tollerante del s. des indépendants, e dare risalto alle ...
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mazza
s. f. [lat. *matea, *mattea; cfr. lat. class. mateŏla «mazzuola»]. – 1. a. Grosso bastone, di forma e grandezza varie, per lo più nodoso, corto e robusto, che può considerarsi uno dei più antichi [...] (Clavaria pistillaris), a forma di clava, alto fino a 15 cm, carnoso, tenace, di colore giallo, frequente in autunno nei boschi e commestibile da giovane. ◆ Dim. mazzétta (v. mazzetta2), mazzettina; mazzuòla (v.), e mazzuòlo m. (v. mazzuolo1 ...
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La terza delle quattro stagioni dell’anno (➔ stagione).
Febbre d’a. Malattia frequente in Giappone, rara in Europa, causata da una spirocheta (Leptospira autumnalis).
autunno
autunno [Der. del lat. autumnus] [ASF] [GFS] La terza delle quattro stagioni dell'anno, tra l'estate e l'inverno. L'a. astronomico va nell'emisfero boreale dall'equinozio di a. (23 settembre) al solstizio d'inverno (21 dicembre) e...