nutrire
(ant. o letter. nudrire, nodrire, ant. notrire) v. tr. [lat. nūtrīre] (io nutro, ecc.; meno com. io nutrisco, tu nutrisci, ecc.). – 1. a. Fornire a un organismo vivente (uomo, animale, pianta) [...] n. tutta la popolazione. Nel rifl., alimentarsi, assumere il cibo, il nutrimento: bisogna nutrirsi per vivere; per lo più con avverbî o con complementi che indicano la quantità o qualità del cibo, il tipo dell’alimentazione: nutrirsi bene, male, poco ...
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venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] a un esito, alla soluzione; v. a proposito, a pennello, giungere o presentarsi opportuno. b. Venire da, con un sostantivo o un avverbio, indica normalmente il luogo dal quale si parte o ha inizio il movimento: veniva da casa; è il treno che viene da ...
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troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] . Con verbi: ho mangiato t.; tu parli t.; non ti strapazzare t.; ti fidi t. di lui; mi pare che costi troppo. Con altri avverbî o locuz. avverbiali: cerca di non fare t. tardi; ti lasci incantare t. facilmente; chi t. in alto sal, cade sovente ...
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preposizione
prepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un [...] p. improprie (per es., sopra, sotto, davanti, dietro, prima, dopo), che hanno accentazione propria, possono essere usate anche come avverbî (per es.: tu vai avanti: io verrò dopo) e non ammettono le forme articolate. La preposizione usata come primo ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] che prima o poi ci si veda; forse, chi sa, lui spera ancora che lei ritorni. Davanti a pronomi o avverbî interrogativi, esprime, enfaticamente, molteplicità o grandezza: saranno chi sa quanti!; chi sa come gli deve esser dispiaciuto!; si crede chi ...
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pure
avv. e cong. [lat. pūre «puramente», avv. di purus «puro»]. – Ha oggi fondamentalmente funzione di particella aggiuntiva o di cong. avversativa concessiva. Anticam. aveva anche valore avverbiale, [...] pron. pers. atono e il verbo (per es.: i’ ti pur prego, Petrarca; Ora si pure avvedrà, Boccaccio; ecc.). 1. Come avverbio: a. ant. Semplicemente, solamente, anche soltanto: Disperato dolor che ’l cor mi preme Già pur pensando, pria ch’io ne favelli ...
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qui
avv. [lat. eccu(m) hīc] (radd. sint.). – 1. In questo luogo, in questo posto. Indica in genere luogo non molto discosto da chi parla (e talvolta anche da chi ascolta) e con più esattezza dell’avv. [...] non c’è nessuno; se tocchi qui, ti pungi; tu rimani qui!; reggiti qui!; è venuto qui da noi stamattina. Specificato da avverbî e complementi: qui vicino, qui accanto, qui sopra, qui dentro, qui fuori; qui sotto il tavolo, qui a sinistra, qui a due ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui [...] , drogheria, da sicuro, droga), di aggettivi da sostantivi o da verbi (padronale, notevole, da padrone, notare), di avverbî da aggettivi (abilmente da abile), di verbi, aggettivi, sostantivi da altri di senso contrario (svestire, illogico, disonore ...
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puro
agg. [lat. pūrus]. – 1. a. Detto di sostanza che non ha avuto alterazioni: oro p.; o che non è mescolata con sostanze estranee: idrogeno, ossigeno p.; vino p., non annacquato; caffè p., senza l’aggiunta [...] , o anche senza alterazioni di brisure, concessioni, inquartamenti. 4. Solo, esclusivo, semplice (con lo stesso valore degli avverbî di esclusione soltanto, esclusivamente, e delle locuz. avv. niente altro che): dobbiamo portare il p. necessario; t ...
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mandare
v. tr. [lat. mandare «affidare», prob. da man(um) dare «dare la mano»]. – 1. ant. Ordinare, comandare, dare un incarico (cfr. mandante e mandato): incontanente mandò che i due giovani fossero [...] chi vuole vada e chi non vuole mandi, chi vuole ottenere qualche cosa deve agire di persona. c. Per lo più seguito da avverbî, senza precisare il luogo in cui si manda, ha il sign. generico di allontanare, tenere lontano da sé: m. via, licenziare; l ...
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AVVERBI
L’avverbio è una parte invariabile del discorso, la cui funzione è determinare il significato di un verbo (dorme saporitamente), un aggettivo (molto buono) o un altro avverbio (troppo duramente).
A seconda della funzione che svolgono,...
Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione come classe di parole, in quanto...