olente
olènte agg. [dal lat. olens -entis, part. pres. di olere: v. olire], ant. o letter. – Che manda odore, odoroso: Le o. selve (Zanella); talora specificato dagli avverbî bene o male: Sparge per [...] l’aria i bene olenti spirti (Ariosto). È voce di sign. neutro, e può quindi indicare, se usato assol., anche odore forte, sgradevole: La piangente cipolla, l’aglio olente (L. Alamanni); Deh come olente ...
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levare
v. tr. [lat. lĕvare «alleviare, alleggerire, alzare», der. di lĕvis «leggero»] (io lèvo, ecc.). – 1. a. Lo stesso che alzare, nel suo primo e più generico sign., cioè sollevare in alto: l. le [...] errore, e sim., o altre locuz. formate, per es., con il verbo togliere o lo stesso liberare). c. Seguito da avverbî o da locuz. avv., con funzione rafforzativa o per maggiore determinazione: leva via tutta questa cartaccia; levò fuori dal cassetto un ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] , fuori di casa, sopra di me, sotto di lui, dopo di voi, verso o contro di loro, ecc. b. In altri casi precede avverbî o preposizioni: andare di sopra, cadere di sotto, la casa di contro, lèvati di tra i piedi, guàrdati d’intorno e sim.; levare lo ...
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modificatore
modificatóre agg. e s. m. [der. di modificare; cfr. lat. tardo modificator -oris «regolatore»]. – 1. (f. -trice) Che, o chi, modifica; più frequente come agg., riferito a cosa: elementi [...] ) diversa da quella della costruzione nel suo insieme; sono tali l’attributo o l’apposizione in un sintagma nominale, gli avverbî modali e alcuni complementi nel sintagma verbale, ecc. (per es., nella frase «l’ingegnere capo è arrivato in treno», i ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] di un sost. dipendente dal verbo mediante le prep. con, di, da, in, e si può spesso risolvere in un avverbio (per es., agì con molta prudenza; lavorava in silenzio, risolvibili in molto prudentemente, silenziosamente), talora in un gerundio (per es ...
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li
lì avv. [lat. ĭllīc ‹illìk›]. – 1. In quel luogo, in quel posto. Indica in genere luogo non molto discosto da chi parla o da chi ascolta, e con più esattezza dell’avv. là; è inoltre usato largamente [...] trovavo lì per caso; mi fermai lì due giorni; tornò lì più volte; guardate lì; spesso è meglio determinato da complementi o avverbî: lì vicino, lì accanto, lì sopra, lì dentro, lì fuori; lì nell’angolo, lì sopra la scrivania, lì nello sgabuzzino; dev ...
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peggiore
peggióre (ant. piggióre) agg. [lat. peior -oris, compar. di malus «cattivo»; cfr. peggio]. – 1. È il compar. di cattivo, molto più frequente del compar. regolare più cattivo, eccetto quando [...] più o meno indocile e irrequieto dei ragazzi (oggi sei stato più cattivo del solito). Può essere modificato da avverbî: un poco, assai, molto, infinitamente peggiore; preceduto dall’art. det. ha valore di superl. relativo: è la p. soluzione ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] l’accadimento di un fatto: è stato un caso; è stata una semplice dimenticanza. 4. a. Seguito dalle prep. in, a o su, da avverbî o locuz. locative, significa trovarsi in un luogo: e. in casa, nei campi, in ufficio; e. a scuola, a tavola, a letto; e ...
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buttare
v. tr. [dal fr. ant. bouter «colpire; gettare; germinare», provenz. botar, dal franco *bōtan «colpire»]. – 1. a. Lanciare con la mano un oggetto o lasciarlo andare dopo avergli impresso una certa [...] ., riferito a condizioni atmosferiche: il tempo s’è buttato a buono, a neve, a pioggia, ecc. 6. fam. Determinato da avverbî, avere un andamento favorevole o sfavorevole, promettere o no di riuscire, nelle locuz. come ti butta?, gli butta bene a lui ...
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assai
assài avv. [lat. ad satis]. – 1. A sufficienza, quanto basta: Non pianger più, non m’hai tu pianto a.? (Petrarca); chi per la patria muor, vissuto è a., nota frase proverbiale tratta da due versi [...] a. di qualcuno, di qualcosa, esserne stufo o sazio, non volerne più sapere. 2. Più spesso equivale a molto: a. Con valore di avverbio: è già a. quello che ho fatto per voi; assai da quello, Che ti parve sì mesto e sì nefasto, È peggiorato il viver ...
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AVVERBI
L’avverbio è una parte invariabile del discorso, la cui funzione è determinare il significato di un verbo (dorme saporitamente), un aggettivo (molto buono) o un altro avverbio (troppo duramente).
A seconda della funzione che svolgono,...
Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione come classe di parole, in quanto...