oramai
oramài (o ormài) avv. [comp. di ora1 e mai]. – Delle due varianti, la forma oramai è più pop. e più usuale nella lingua parlata, mentre ormai è più frequente nella lingua scritta; spesso, tuttavia, [...] sintattica. Il valore semantico e la funzione non sono sempre definibili esattamente, in quanto più che una condizione l’avverbio esprime un atteggiamento soggettivo di fronte a fatti o situazioni; in genere, ha valore e tono conclusivo, sia rispetto ...
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lontano
agg. e avv. [lat. *longitanus, der. di longe «lontano, lungi»]. – 1. agg. a. Che si trova a relativamente grande distanza o è separato da lungo intervallo nello spazio: regione, città l.; nel [...] affievoliscono con la distanza, le persone amate si dimenticano con facilità quando sono assenti (si noti anche il troncamento dell’avverbio, che si ha solo, e piuttosto raramente, davanti alle prep. da o di). Nella lingua ant., è usato talvolta con ...
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auspicare
v. intr. e tr. [dal lat. auspicare e auspicari, der. di auspex -pĭcis «auspice»] (io àuspico, tu àuspichi, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Esercitare l’ufficio di àuspice, trarre gli auspìci [...] . pass. auspicato, anche come agg., iniziato secondo i rituali auspìci: impresa bene auspicata, guerra male auspicata; senza avverbio s’intende generalmente fatto o avvenuto con buoni auspìci, quindi beneaugurato, fausto, felice e, nell’uso corrente ...
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diritto1
diritto1 agg. e s. m. [lat. directus, part. pass. di dirigĕre «dirigere»]. – Si alterna, nella maggior parte dei suoi sign., con la forma più pop. dritto, che ha inoltre alcuni usi proprî (v. [...] andata diritta a casa; se seguitate così, andate diritti diritti in galera; nelle altre, l’agg. rimane invariabile, come vero e proprio avverbio. c. fig. Giusto, onesto (più com. retto): un uomo d.; mente d.; coscienza d.; via d., la via che porta al ...
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signore
signóre (ant. segnóre) s. m. [lat. senior -ōris «uomo anziano, d’età tra i 45 e i 60 anni» (compar. di senex «vecchio»), già usato nel lat. tardo come titolo distintivo e onorifico]. – 1. a. [...] di parentela: mi saluti il suo signor padre (o anche il signore suo padre); in questi casi, e quando è seguito dall’avverbio affermativo o negativo (signor sì, signor no), è usata sempre la forma tronca signor. Talvolta con tono iron.: i signori ...
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ugro-finnico
ugro-fìnnico (o ugrofìnnico) agg. (pl. m. -ci). – Gruppo ugro-finnico, gruppo di lingue (anche finno-ùgrico) che forma con le lingue samoiede la famiglia uralica e rientra nella maggiore [...] con suffissi in parte primarî in parte avverbiali: l’ungh. -ben, per es., che indica lo stato in luogo, risale all’avverbio benn «dentro», e questo a sua volta a un bélén «all’interno»; e la conservazione di tratti arcaici nella coniugazione verbale ...
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anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni [...] con una o più parole uguali (per gli esempî, v. anafora, nel sign. 2); termine a., elemento lessicale (pronome dimostrativo, avverbio, sostantivo, ecc.), che richiama la nozione di una persona o cosa nominata precedentemente, o riassume un concetto ...
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sostantivare
v. tr. [der. di sostantivo]. – In linguistica, usare in funzione di sostantivo un’altra parte del discorso, e soprattutto un aggettivo (per es.: i buoni, gli eterni scontenti; con valore [...] il bello, il giusto, invece degli astratti corrispondenti), oppure un verbo (il pensare, il viaggiare, tra il dire e il fare), un avverbio (non sapere il come e il perché, precisare il dove e il quando). ◆ Part. pass. sostantivato, frequente come agg ...
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circostante
(ant. circonstante) agg. e s. m. [dal lat. circumstans -antis, part. pres. di circumstare «stare intorno»]. – 1. a. agg. Che sta intorno e vicino: l’aria c., i popoli c.; soprattutto di luoghi: [...] e generativa, nome (fr. circonstant) con cui vengono indicati i complementi, costituiti da un sintagma preposizionale o da un avverbio, i quali indicano le circostanze (locali, temporali, modali, ecc.) nelle quali un’azione si svolge, per cui si ...
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Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in:
a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente ecc.);
a. di luogo (qui, là, dove, fuori...
Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto la lettura, lettura soprattutto piacevole,...