mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] i regni) del m.; cominciò a fare i più brutti e arruffati sogni del mondo (Manzoni). Anticam. anche dopo un avverbio: cominciò a vivere più lietamente del m. (Boccaccio), lietissimamente. b. Ha valore intensivo la locuz. al mondo, in frasi negative ...
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assolutamente
assolutaménte avv. [der. di assoluto2]. – 1. In maniera assoluta, senza limitazioni o restrizioni: governare, regnare assolutamente. Più com., decisamente, necessariamente, in ogni modo [...] disposto: lo riceverò più tardi»). Con uso più ampio, spec. in opere lessicografiche (come il presente Vocabolario), l’avverbio acquista anche il valore di «solamente, semplicemente», a proposito di locuzioni e sintagmi di cui uno degli elementi ...
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zeppa
zéppa s. f. [voce di origine longob., prob. la stessa di zipolo]. – 1. Pezzo di legno che serve a rincalzare un mobile, o per turare alla meglio un buco, o in genere per sostituire o surrogare [...] , ma solo per raggiungere la misura del verso o per ragioni di rima, o anche, in prosa, per arrotondare il periodo: questo avverbio, questa coppia di aggettivi è una z.; senza questa z. il verso non tornerebbe; i suoi periodi vanno avanti a forza di ...
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chiuso1
chiuso1 agg. [part. pass. di chiudere]. – 1. Ha tutti gli usi e le varie accezioni di chiudere: tenere la porta ch.; starsene ch. in casa; lo stabilimento rimarrà ch. tutto il mese; ch. per lutto [...] : è un ragazzo ch.; avere un carattere ch.; con sign. sim., essere un libro ch., essere impenetrabile. Con valore d’avverbio, in modo incomprensibile, misterioso: Ma perch’io non proceda troppo chiuso (Dante). 2. Con sign. tecnici particolari: a. In ...
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sponte
– Avverbio latino (propriam. ablativo del sost. spons spontis «libera volontà») che significa «spontaneamente, di propria volontà», usato spesso anche in contesti ital., in unione con un agg. [...] poss., nelle espressioni lat. mea, tua, sua ... sponte, o sponte mea, tua, sua, ...: si è dimesso sua sponte; l’hai deciso sponte tua. Appare anche, come inserzione scherz., nella locuz. avv. ital. spinte ...
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maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni [...] rispondermi in quella maniera. In molti casi è sinon. di modo, senza sostanziale differenza: complemento di modo o m. (v. modo); avverbî di modo o m. (v. avverbio e modo); c’è modo e m. (più com. c’è modo e modo) di far le cose; in (o per) nessuna ...
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enallage
enàllage s. f. [dal lat. tardo enallăge, gr. ἐναλλαγή «scambio», der. di ἐναλλάσσω «scambiare»]. – Figura grammaticale che consiste nell’uso di una parte del discorso invece di un’altra (per [...] lo più l’aggettivo per l’avverbio), o nello scambio di due forme verbali; per es.: E cominciommi a dir soave e piana (Dante), per soavemente e pianamente; oppure te lo dico domani, ritorno fra una settimana, per dirò, ritornerò. Anche, spec. nella ...
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manifesto1
manifèsto1 agg. [dal lat. manifestus, manufestus, voce di formazione oscura, forse un comp. di manus «mano»]. – 1. Palese, chiaro, evidente, offerto apertamente alla vista o all’intelletto [...] , in contrapp. a un contenuto latente, che può essere individuato solo attraverso un’analisi interpretativa. 3. In funzione d’avverbio: distinto e m. intese Come l’insidie al pio Buglion sian tese (T. Tasso). ◆ Avv. manifestaménte, in modo manifesto ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] andiamo per ordine (o, precisando, per ordine alfabetico, per ordine d’arrivo, o per grado, per anzianità, ecc.); preceduto da un avverbio: giù per le scale, su per il monte; nelle espressioni per l’ingiù, per l’insù; e in comandi militari: per fila ...
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proibitivo
agg. [der. di proibire]. – 1. Che tende a proibire, che ha forza d’impedire: decreto p.; disposizione p.; leggi proibitive. In partic., e più com., dazio p., dazio doganale elevato così da [...] l’acquisto di qualcosa. 3. In linguistica, di parola che ha la funzione di esprimere la proibizione (per es. l’avverbio negativo ital. non, il lat. ne): imperativo p. (o assol. proibitivo, s. m.), comunem. detto imperativo negativo, quello che in ...
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Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in:
a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente ecc.);
a. di luogo (qui, là, dove, fuori...
Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto la lettura, lettura soprattutto piacevole,...