scevro
scévro (ant. scévero) agg. [der. di scevrare, sceverare]. – 1. ant. Separato; lontano: Onde Beatrice, ch’era un poco scevra, Ridendo, parve quella che tossìo Al primo fallo scritto di Ginevra [...] (Dante); distinto: mille Penetrar puote e concepir vostr’alma Cose diverse, e non però turbarle ..., ma scevre e chiare ... ricovrarle in mente (Parini). 2. letter. Privo; immune, esente: essere sc. d’inganni, ...
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trasumanare
traṡumanare (meno com. transumanare) v. intr. [der. di umano, col pref. tra(n)s-] (aus. essere), letter. – Elevarsi oltre i limiti della natura umana per attingere la natura divina: Trasumanar [...] : trasumanarsi nell’intensità della preghiera, della meditazione, della contemplazione; da questa canzone alle ultime rime che ricordin Beatrice la poesia di Dante si transumana (Carducci). ◆ Part. pass. traṡumanato, non com., con valore di agg.: i ...
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loda
lòda s. f. – Variante ant. di lode (cfr. lauda): Beatrice, loda di Dio vera (Dante); le lode ascoltando (Boccaccio); La vostra, Signor mio, fu degna loda (Ariosto). ...
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nientedimeno
nientediméno (o 'niènte di méno') avv. – 1. ant. Nondimeno, ciò nonostante, tuttavia, come cong. avversativa: forse alcune poche parole vanissime sarebbero nientedimeno state potenti a dimostrare, [...] ). 2. Con lo stesso sign. e uso del più com. nientemeno, seguito dalla cong. che o in espressioni di tono esclamativo: la dama eletta da Sordello era nientedimeno che Beatrice (Carducci); «Pretende un risarcimento di centomila euro» «Nientedimeno!». ...
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glorioso
glorióso agg. [dal lat. gloriosus «ricco di gloria; millantatore»]. – 1. a. Che ha gloria, pieno di gloria: un popolo g.; stirpe, nazione g.; i g. martiri della fede; le g. insegne; eroe di [...] gloriosamente nell’impresa; con gloria: essere gloriosamente celebrato dai posteri; e con riferimento al gaudio della vita celeste: la Vergine gloriosamente assunta in cielo; Con Bëatrice m’era suso in cielo Cotanto glorïosamente accolto (Dante). ...
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schermo
schérmo s. m. [der. di schermire]. – 1. letter. a. Riparo; protezione, difesa: Urlar li fa la pioggia come cani: De l’un de’ lati fanno a l’altro schermo (Dante); schiavi e schiave che facevano [...] due donne verso le quali Dante, nella Vita nuova, dichiara di avere finto amore per dissimulare il suo vero amore per Beatrice, usando per la prima appunto la parola schermo («pensai di fare di questa gentile donna schermo de la veritate», V, 3 ...
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abito-simbolo
(abito simbolo), loc. s.le m. Abito che è simbolo di una tendenza, del gusto di uno stilista. ◆ Infine [il catalogo] approda alla descrizione dell’uniforme come simbolo dell’ambivalenza [...] ] è fatto solo di centinaia di peonie applicate su una sirena di pizzo (verde) e indossato da una vera principessa: Beatrice Borromeo. (Maria Corbi, Stampa, 2 febbraio 2005, p. 15, Cronache Italiane).
Composto dai s. m. abito e simbolo.
Già attestato ...
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affiggere
affìggere v. tr. [dal lat. affigĕre, comp. di ad- e figĕre «attaccare»] (io affiggo, tu affiggi, ecc.; pass. rem. affissi, affiggésti, ecc.), letter. – 1. a. Fissare, attaccare: a le paterne [...] al cor s’affisse A Manfredonio, udendo la donzella (Pulci). b. Fissare lo sguardo, o, fig., la mente, il pensiero: Vidi [Beatrice] ... riguardar nel sole; Aguglia sì non li s’affisse unquanco (Dante). c. Fermarsi: Poco più oltre il centauro s’affisse ...
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reale2
reale2 agg. [dal lat. mediev. realis, der. di res «cosa»]. – 1. Che è, che esiste veramente, effettivamente e concretamente (contrapp., nell’uso com. e generico, a immaginario, illusorio e anche [...] : «Fate battaglia reale» (Pulci). ◆ Avv. realménte, in realtà, nella realtà effettiva, di fatto: ormai tutti pensano che la Beatrice di Dante sia realmente esistita; con sign. attenuato, con valore di forte asseverazione (quasi sinon. di veramente ...
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indulgere
indùlgere v. tr. e intr. [dal lat. indulgēre, di origine incerta] (io indulgo, tu indulgi, ecc.; pass. rem. indulsi, indulgésti, ecc.; part. pass. indulto). – 1. tr., ant. Concedere benignamente: [...] la virtù che lo sguardo m’indulse (Dante), il potere, la facoltà straordinaria che gli occhi di Beatrice infusero in me; quella a cui dal cielo indulto Tanta virtù sarà (Ariosto). Con accezione più partic., giudicare benevolmente, senza severità (cfr ...
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Nome di più sante e beate: 1. Santa martire (nelle fonti antiche Viatrix) romana, sotto Diocleziano, con Faustino o Simplicio; Passio leggendaria; la tomba si trova nel cimitero ad sextum Philippi; le reliquie erano state traslate a S. Maria...
(Bice Portinari) La donna cantata da Dante, di cui si ammette generalmente l’esistenza storica: probabilmente, come attesta anche Pietro, figlio di Dante, si tratta della figlia di Folco Portinari, le cui case erano prossime a quelle degli Alighieri,...