esemplificare
eṡemplificare v. tr. [dal lat. mediev. exemplificare, comp. di exemplum «esempio» e tema di facĕre «fare»] (io eṡemplìfico, tu eṡemplìfichi, ecc.). – Spiegare o comprovare con uno o più [...] esempî: e. una regola, una teoria, un precetto. In usi assol., allegare esempî: tu, esemplificando, t’ingegni dimostrare da costui ogni bene e ogni virtù procedere (Boccaccio); non so se sono stato chiaro, cercherò di esemplificare. ...
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fortificamento
fortificaménto s. m. [der. di fortificare], letter. raro. – Il fortificare, il render forte o più forte: venne un medico con un beveraggio e, fattogli vedere che per f. di lui gliele dava, [...] gliel fece bere (Boccaccio); f. della lega cattolica (P. S. Pallavicino); f. di un luogo, più com. fortificazione. ...
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magrezza
magrézza s. f. [der. di magro]. – 1. In medicina, condizione caratterizzata da eccessiva scarsezza dei grassi di deposito e peso corporeo notevolmente inferiore ai limiti fisiologici, talora [...] il bestiame a una penosa m.; Ed una lupa, che di tutte brame Sembiava carca ne la sua m. (Dante); le cui ossa per m., quasi quante erano, apertamente mostrava (Boccaccio). 2. Non comune nei sign. fig. dell’agg. magro: m. di terreni; m. di guadagni. ...
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vaghezza
vaghézza s. f. [der. di vago1]. – 1. L’essere vago, cioè indeterminato, incerto, poco preciso: accennare con v. a un fatto; v. di un’accusa; con riferimento a opere figurative: v. di linee, [...] di mirto? (Petrarca); ella ... il cominciò a guatare, più perché Calandrino le pareva un nuovo uomo che per altra v. (Boccaccio); Come fanciulla m’andavo soletta Per gran v. d’una grillandetta (Pulci); Ne la patria ridurmi ebbi vaghezza E tra gli ...
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menzogna
menzógna s. f. [lat. *mentionia, der. di mentiri «mentire»]. – 1. Affermazione contraria a ciò che si sa o si crede vero, o anche contraria a ciò che si pensa; alterazione (oppure negazione, [...] che, per essere strana e difficilmente credibile, può essere ritenuta una menzogna; una verità che ha … di m. sembianza (Boccaccio). M. convenzionali: espressione, tratta dal titolo di un’opera di M. Nordau del 1883 (Die konventionellen Lügen der ...
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sogghignare
v. intr. [comp. di so- e ghignare] (io sogghigno, ... noi sogghigniamo, voi sogghignate, e nel cong. sogghigniamo, sogghigniate; aus. avere). – Ridere a tratti, a ghigni ripetuti, in segno [...] non credi e sogghigni (Gozzano). Anticam. con valore attenuato, sorridere leggermente, ridere cercando di non farsi vedere: poi quella [novella], l’una l’altra guardando, appena del rider potendosi abstenere, sog[g]hignando ascoltarono (Boccaccio). ...
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mele
mèle s. m. – Variante poet. (e in qualche regione anche pop.) di miele: comandò che ... fosse al sole legato a un palo e unto di mele (Boccaccio); Pò far chiara la notte, oscuro il giorno, E ’l [...] mèl amaro et adolcir l’assenzio (Petrarca); de’ fior d’Alcina Più grazïoso distillava il mele (Foscolo); Né maraviglia fia se pino o quercia Suderà latte e mele (Leopardi) ...
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arrubinare
v. tr. [der. di rubino], letter. – Dare il colore del rubino, rendere vermiglio; anche intr. pron.: avevo veduto per le campagne arrubinarsi i primi gracili peschi (A. Negri). Con senso partic. [...] e scherz. nel Boccaccio: màndavi pregando che vi piaccia d’arubinargli questo fiasco del vostro buon vin vermiglio (cioè riempirlo di vino rosso). ...
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fortunale
s. m. e agg. [der. di fortuna]. – 1. s. m. Perturbazione atmosferica di eccezionale intensità, caratterizzata da venti fortissimi, con velocità intorno ai 100 km orarî, che producono devastazioni [...] e sono causa di notevolissime difficoltà alla navigazione. 2. agg., ant. a. Della fortuna, dovuto alla fortuna, alla sorte. b. Tempestoso, burrascoso: da tempo fortunal portati (Boccaccio). Con questo sign. sopravvive nel linguaggio marinaresco. ...
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ansio
ànsio agg. [dal lat. anxius, der. del tema di angĕre «stringere, soffocare»]. – 1. letter. Ansioso, angosciato, tormentato: Sgombra, o gentil, dall’ansia Mente i terrestri ardori (Manzoni). 2. [...] ant. Ansante: del tuo cuore il movimento, il quale nell’a. petto senza ordine battere ti sento (Boccaccio). ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...