improvviso1
improvviṡo1 (ant. o letter. improviṡo) agg. e s. m. [dal lat. improvisus, comp. di in-2 e provisus, part. pass. di providere «prevedere»]. – 1. agg. a. Di cosa che giunge imprevista, inaspettata, [...] valore quasi avverbiale), inatteso: giunse i.; anticam. anche con il senso di impreparato: credendo li loro avversarii trovare improvvisi (Boccaccio); meglio fia, che non vadi improviso, E de’ costumi suoi tu sappia parte (Ariosto). 2. s. m. a. non ...
Leggi Tutto
guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] Che Natura mi tolse, e ’l Ciel mi guarda (Petrarca); belle e care gioie ..., le quali tutte diligentemente la contessa guardava (Boccaccio). Quest’uso è rimasto al francese; e vecchi gallicismi, ormai ant., sono g. il letto, g. la camera, essere ...
Leggi Tutto
lettiera
lettièra s. f. [der. di letto2; cfr. fr. ant. litière]. – 1. a. non com. Fusto, intelaiatura del letto: steso questo materasso in una camera del bagno sopra una l. (Boccaccio). b. ant. Lettiga [...] (nelle due diverse accezioni). c. ant. Testiera del letto. 2. Materiale, costituito da paglia, foglie, strame e torba, che, nelle stalle, serve di giaciglio agli animali, e dopo l’uso viene trasformato ...
Leggi Tutto
desso
désso pron. dimostr. [lat. id ĭpsum], ant. e letter. – Forma rafforzata (anticam. anche eufonica) di esso, col senso particolare di «quello stesso, proprio quello, proprio lui» o anche di «la stessa [...] quasi esclusivam. con i verbi essere e parere: è d., è proprio lui; questi è d., e non favella (Dante); non par più d., non sembra più lui; tu non mi par d. (Boccaccio), non sembri tu. Oggi per lo più scherz., e comunque raro: son io quel desso. ...
Leggi Tutto
letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), [...] il sentiro, entraro ne le letta (Novellino); tacitamente ... nella terra entrato, molti sopra le letta ne prese (Boccaccio). ◆ Dim. lettino (lettino da visita, o clinico, in ambulatorî medici), lettùccio (v.), letticciòlo; accr., non com., lettóne ...
Leggi Tutto
artificioso
artificióso agg. [dal lat. artificiosus, der. di artificium «artificio»]. – Immaginato o fatto con artificio, che rivela l’artificio: un a. espediente; ragionamento a.; l’intreccio del dramma [...] a., declamazione a.; maniere a.; già e dalla bellezza e dalla a. piacevolezza di costei era preso (Boccaccio); per estens., riferito alla persona stessa: uomo assai a.; scrittore artificioso. ◆ Avv. artificiosaménte, con artificio, ad arte ...
Leggi Tutto
tenebra
tènebra (poet. tenèbra) s. f. [dal lat. tenĕbrae -arum]. – Oscurità profonda, completa (è usato per lo più, e nel linguaggio com. sempre, al plur.): fitte, dense t.; le t. notturne; Non però [...] Che la notturna t., ad ir suso (Dante); veggendo lei con la bianchezza del suo corpo vincere le t. della notte (Boccaccio); Veggiono il cel di tenebre coperto (Poliziano); inquïete Tenebre e lunghe all’universo meni (Foscolo); i ciechi vivono nelle t ...
Leggi Tutto
guardatore
guardatóre s. m. (f. -trice) [der. di guardare]. – Raro, chi guarda; ant., guardiano, custode, o depositario, conservatore e sim.: d’ogni testamento che vi si faceva era fedel commessario [...] e dipositario, e g. di denari di molti (Boccaccio). ...
Leggi Tutto
peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] che la barbarie nordica superi noi d’intelligenza; acciò che in parte per me s’amendi il p. della fortuna (Boccaccio); lo punzecchiavano per la negligenza del vestiario e il disordine sullo scrittoio, ch’erano i suoi soli peccati (Borgese). In ...
Leggi Tutto
Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...