impromptu
‹ẽprõptü′› s. m., fr. [dalla locuz. lat. in promptu; v. impronto1]. – Improvvisazione letteraria, o, più spesso, musicale. In partic., nella storia della musica, il termine (tradotto in ital. [...] pratica dell’improvvisazione strumentale, che poteva assumere la forma del Lied, del minuetto, del tema con variazioni, dello scherzo o della sonata (tra i più celebri autori di impromptus vanno ricordati Schubert, Chopin, Schumann, Liszt e Brahms). ...
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ouverture
‹uvertü′ür› s. f., fr. [lat. *opertura per il lat. class. apertura «apertura», der. di operire («chiudere, coprire»), che nel lat. pop. ha sostituito aperire «aprire» assumendone il sign. (cfr. [...] Goethe. Nel sec. 18° il termine venne usato anche come sinon. di suite: le «Ouvertures» per orchestra di Bach; nell’Ottocento l’ouverture divenne anche composizione sinfonica autonoma per essere eseguita in concerto: l’«Ouverture tragica» di Brahms. ...
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rapsodia
rapsodìa s. f. [dal gr. ῥαψῳδία]. – 1. L’arte, la tecnica e l’attività del rapsodo, e la composizione stessa recitata o cantata: la r. fu praticata nell’antica Grecia; le r. omeriche. Per estens., [...] Liszt (le Rapsodie ungheresi, 1839-40), J. Raff, A. Dvořák, C. Saint-Saëns e E. Lalo, e nelle rapsodie pianistiche di J. Brahms. Rapsodia in blu (ingl. A Rhapsody in Blue), titolo di una composizione per pianoforte e orchestra di G. Gershwin (1924). ...
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serenata
s. f. [der. di serenare; nelle accezioni del n. 2, incrociato con sera]. – 1. Musica, cui s’accompagna spesso anche il canto, che si esegue di sera o di notte sotto le finestre di una donna [...] . si sviluppò come forma da concerto, accogliendo anche gli strumenti ad arco: le serenate op. 11 e op. 16 di Brahms; la s. per archi di Čajkovskij. c. Componimento musicale, a volte anche scenico, simile all’opera, di argomento leggero, mitologico ...
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suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). [...] (cioè musica di Bach, di Paganini); spesso per indicare non l’atto ma la capacità o la consuetudine: suona già con scioltezza Brahms; nei suoi concerti suona per lo più Mozart e Debussy. Come intr., con valore passivo: in quel momento suonava l’inno ...
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valzer
vàlzer s. m. [dal ted. Walzer, der. di walzen «strisciare», propr. «ballo che si fa quasi strisciando i piedi, anziché saltellando»; in Italia, nell’Ottocento, la voce ted. fu anche adattata in [...] dalla destinazione per danza, caratterizzata da un andamento simile (anche se più stilizzato) a quello del valzer per danza, cui si dedicarono molti compositori del 19° e del 20° sec.: i v. di Chopin, di Brahms, di Ravel. ◆ Dim. valzerino. ...
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sestetto
sestétto s. m. [der. di sesto1, sul modello di quartetto, quintetto]. – 1. Insieme di sei persone che svolgono un’attività comune; anche in tono scherz.: fra tutti facciamo proprio un bel sestetto! [...] 2. In musica: a. Composizione musicale per sei voci (s. vocale) o sei strumenti (s. strumentale): i due s. per archi di Brahms; il s. per archi e due corni di Beethoven. b. Complesso di sei voci o sei strumenti. 3. In chimica, s. aromatico, l’insieme ...
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variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento [...] stesura seguono un certo numero di ripetizioni di esso, variate secondo tali criterî: «Variazioni su un tema di Haydn» di Brahms (op. 56 a); «33 Variazioni su un Valzer di Diabelli» di Beethoven (op. 120), ecc. L’espressione variazioni sul tema ...
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sinfonia
sinfonìa s. f. [dal gr. συμϕωνία «accordo di suoni», comp. di σύν «con, insieme» e ϕωνή «suono»]. – 1. a. poet. Complesso armonico di suoni e voci: dì perché si tace in questa rota La dolce [...] , molto significativo per la forma sinfonica è stato, nel periodo romantico, il contributo di Schubert, Mendelssohn, Schumann, Brahms, Bruckner, Čajkovskij e Mahler, mentre nel 20° secolo la sinfonia ha cessato di essere la forma prediletta per ...
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Musicista (Amburgo 1833 - Vienna 1897). Studiò prima con suo padre, contrabbassista, poi con O. Cossel e E. Marxsen. Nel 1853 conobbe J. Joachim e F. Liszt, quindi R. Schumann, che, ammirato, lo presentò sulla Zeitschrift für Musik come il successore...
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Brahms sceglie come ragione del suo operare il dialogo con la storia dell’arte musicale, l’attento studio dei linguaggi e degli...