via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] un sentiero, una pista, un passaggio o transito per cui non c’è stato l’intervento umano: c’è la via dei muli, per arrivare in cima al monte, ): Andiam, ché la via lunga ne sospigne (Dante); Né fu a mezza via che mutai strada (Foscolo), dove via è ...
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scudo
s. m. [lat. scūtum e scūtus «scudo oblungo»]. – 1. a. Arma da difesa utilizzata un tempo a scopo bellico (è ancora in uso per tale scopo esclusivam. presso popoli primitivi) e attualmente dalle [...] , in una invocazione alla Vergine); Rinaldo han morto il qual fu capo e s. Di nostra fede (T. Tasso). 2. da cinque lire di corso legale in Italia fino alla seconda guerra mondiale. c. Moneta dell’Ordine di Malta, emessa fin dal 1961, divisa in 12 ...
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u, U
s. f. o m. (radd. sint.). – Ventesima lettera dell’alfabeto latino, che ha con la lettera V la stessa origine dall’alfabeto fenicio, e anche una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] minuscola interna o finale di parola; questa differenziazione fu applicata dalla maggioranza dei tipografi nei primi due secoli o tutt’e due vuole o tutt’e due uuole), e non c’era niente che indicasse una diversità di pronuncia tra la prima sillaba di ...
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raggio
ràggio s. m. [lat. radius, in origine «bacchetta appuntita», poi «raggio luminoso; raggio d’una ruota (perché irradia dal centro come i raggi dalla sorgente di luce); raggio d’una circonferenza», [...] . si spegnevano all’orizzonte; Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere (Dante); Quindi parte all’uscir del a largo r., di vasta portata, estesa in un campo assai ampio). c. In fisica, con riferimento a un campo di forza che per una ...
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ciabatta
s. f. [dal pers. ciabat, attraverso il turco]. – 1. Pianella, pantofola: un paio di ciabatte; mettersi le c.; essere in ciabatte. È spesso spreg.; significa quindi anche scarpa vecchia col solo [...] malandata in salute; scherz. o volg., non vorrei essere nelle sue c., nei suoi panni, nelle sue condizioni; prov., non fu mai sì bella scarpa che non diventasse una c., col tempo tutto si logora e imbruttisce (spec. con allusione al tramontare ...
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cagnazzo
s. m. e agg. [forma settentr. per cagnaccio]. – 1. s. m., ant. Pegg. di cane, cagnaccio: Costui si scagliò lor come c. (Ariosto). 2. agg. Deforme, brutto, da cane, quasi esclus. nella locuz. [...] in questo sign. è rara e fu usata anticam. solo nel sign. di viso paonazzo, livido: Poscia vid’io mille visi c. Fatti per freddo (Dante); ... con un color, verde e giallo ... e il suo nome era Ciuta, e, perché così c. viso aveva, da ogni uomo era ...
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piede
piède s. m. [lat. pes pĕdis, voce di origine indoeuropea]. – 1. a. Nell’anatomia dei vertebrati, l’ultimo segmento dell’arto posteriore dei tetrapodi (detto più propriam., in anatomia comparata, [...] interne, di problemi di ordinaria amministrazione (l’espressione fu usata polemicamente negli ultimi decennî del sec. 19 piè (o appiè) del monte, del colle, e sim. (v. piè). c. Da piedi, dalla parte dei piedi: per questa notte possiamo far dormire il ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] nella parte superiore, è detta s. a libretto (v. libretto, n. 1 c). Funzionamento simile ha la s. di corda, formata da due cavi con gradini per dalla concorrenza estera. Successivamente l’espressione fu riferita alle variazioni cui erano soggetti i ...
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uno
agg. num. card., pron. indef. e art. indet. [lat. ūnus]. – Come agg. e come art., uno ha al masch. sing. la variante apocopata un, l’uso della quale è regolato dalle stesse norme che regolano l’uso [...] cosa sola, la stessa cosa; vederlo e acciuffarlo fu tutt’uno, le due azioni accaddero quasi simultaneamente. preposto a un sost. accompagnato da agg. in espressioni enfatiche: oggi c’è un cielo splendido; eseguì l’esercizio con una prontezza unica; ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene [...] ’u. degli stracci; l’u. che fa le pulizie o l’u. delle pulizie; c’è l’u. del gas, della luce. Con valore partic., l’u. della strada In partic., u. d’arme, espressione con cui dapprima fu chiamato chi si dedicava alla professione delle armi, sia il ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...