poliistore
polïìstore (o polìstore) s. m. [dal lat. polyhistor -ŏris, gr. πολυΐστωρ -ορος, comp. di πολυ- «poli-» e ἵστωρ -ορος «conoscitore, dotto»], letter. – Erudito, persona dotata di molta e varia [...] dottrina; fu anticam. soprannome di alcuni scrittori greci e latini, come Alessandro di Mileto (sec. 1° a. C.), Gaio Giulio Igino (sec. 1° d. C.) e Gaio Giulio Solino (sec. 3°-4° d. C.). ...
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bestia
béstia s. f. [lat. bēstia]. – 1. Nome generico di ogni animale, escluso però l’uomo, anzi spesso in contrapp. all’uomo: lo pensiero è propio atto de la ragione, perché le b. non pensano (Dante); [...] non ne voglio (e qui s’intenderanno cani, gatti, uccelli, ecc.). c. fam. o scherz. Pelliccia per signora: è una bella bestia. d. sangue suo figlio; son Vanni Fucci Bestia, e Pistoia mi fu degna tana (Dante); andare, entrare, montare, saltare in b ...
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muovere
muòvere (pop. o letter. mòvere) v. tr. e intr. [lat. movēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòssi, movésti, ecc.; part. pass. mòsso; fuori d’accento le forme senza dittongo [moviamo, movéte, [...] ; m. lite; m. accuse, rimproveri; m. guerra. c. Suscitare sentimenti, o provocarne la manifestazione: Sì che insieme movea da una linea di condotta (per il più com. smuovere): non ci fu modo di muoverlo dal suo proposito; l’uomo giusto non si muove se ...
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capitombolo
capitómbolo s. m. [comp. di capo e tombolare]. – Il cadere (meno com. il buttarsi) col capo all’ingiù: perse l’equilibrio e fece un c. dal letto; se il suo sostenitore non fosse stato ben [...] lesto a tenerlo per un braccio, la voltata [di Renzo] sarebbe stata un c. (Manzoni). In senso fig., fallimento, rovescio di fortuna e sim.: il governo ha fatto un c.; si coprì di debiti e fu costretto a fare capitombolo. ◆ Accr. capitombolóne. ...
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fascia
fàscia s. f. [lat. fascia] (pl. -sce). – 1. a. Striscia di tela o di altra stoffa compatta e resistente che serve ad avvolgere, stringere e ornare; in partic., quella che, nell’abbigliamento o [...] il fastidio (Leopardi); Ottacchero ebbe nome, e ne le fasce Fu meglio assai che Vincislao suo figlio Barbuto (Dante); prov., bello in , che uniscono le gambe del tavolo con il piano. c. Nel violino e altri strumenti congeneri, la striscia di legno ...
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disertare
diṡertare v. tr. e intr. [lat. *desertare, der. di desertus, part. pass. di deserĕre «abbandonare»] (io diṡèrto, ecc.; part. pass. diṡertato, ant. diṡèrto). – 1. tr. letter. a. Devastare, guastare, [...] diserto i più gentili arredi (Carducci); quando l’Italia diserta Fu dal Vandalo, dall’Unno (Pascoli). Riferito a persona ( ; anche rifl.: egli fu vicino al disertarsi (Boccaccio). b. Spopolare: la regione fu disertata. c. Spogliare, impoverire: di ...
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olandese
olandése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Dell’Olanda, relativo all’Olanda, cioè alla regione settentr. del Regno dei Paesi Bassi; impropriamente ma correntemente l’aggettivo è esteso, in luogo di [...] appende alla parete. b. Rilegatura o., quella fornita di copertina flessibile. c. Formaggio o. (o assol. olandese, s. m.), nome con cui avrebbe costituito un presagio di sventura); la leggenda fu rappresentata da R. Wagner nel dramma musicale Der ...
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sbandire
v. tr. [der. di bando, col pref. s- (nel sign. 5)] (io sbandisco, tu sbandisci, ecc.). – 1. a. Mandare in bando, in esilio (meno com. di bandire): io avevo Rinaldo sbandito, Quando io pensai [...] pur fu ella sbandita Di paradiso, però che si torse Da via di verità e da sua vita (Dante); anche in senso fig.: Esce sbandita la viltà d’ogni alma (Poliziano); mio marito è troppo rigido su questo punto, e però devo s. un tal desiderio (C. Gozzi ...
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lampo
s. m. [dallo stesso tema di lampa, lampare]. – 1. Luce abbagliante e di brevissima durata, manifestazione ottica delle scariche elettriche che hanno luogo nell’atmosfera: il bagliore, il guizzare [...] a tensione relativamente elevata da un’apposita batteria. c. Lampo sismico, bagliore erompente dal suolo, Manzoni); scappò via come un l. (più com. come un fulmine); fu lì lì per tradirsi, ma fu un l. e si riprese immediatamente; la vita è un l. (o ...
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ingegno
ingégno (ant. ingènio) s. m. [lat. ingĕnium «carattere naturale, indole, ingegno, idea ingegnosa», dal tema gen- di gignĕre, genus, generare, ecc.]. – 1. a. Il complesso delle qualità intellettuali, [...] o, in senso iron., ispirazione poco felice e sim. c. Per metonimia, persona dotata di grande ingegno, soprattutto con per lo più accompagnato da un agg.: i migliori i. della nazione; fu in relazione con i più eletti i. del suo tempo; è un bell ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...