caccia1
càccia1 s. f. [der. di cacciare] (pl. -ce). – 1. a. Ricerca, uccisione o cattura della selvaggina, compiute con trappole, reti, armi e spesso con l’ausilio di animali domestici e di accorgimenti [...] c. delle balene): c. alla lepre, alla volpe, all’orso; c. col falcone; c. in palude; c. grossa, che ha per oggetto le fiere; una partita di c.; andare a c.; stagione della c., e c ; d’origine francese (sec. 13°), fu in uso sino alla fine del sec. ...
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colmo2
cólmo2 s. m. [lat. cŭlmen «cima, sommità»]. – 1. Il punto più alto d’una prominenza: la casa sorge proprio sul c. del colle; in sul c. della quale [montagnetta] era un palagio con bello e gran [...] vita, cioè intorno ai 35 anni; nel c. della peste (Manzoni); il trecento fu il principio della nostra letteratura, non già il c. (Leopardi). Frequente come esclam. fam. (questo è il c.!; ma è il c.!), di fronte a fatti o affermazioni che sorprendono ...
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caduta
s. f. [der. di cadere, part. pass. caduto]. – 1. L’atto, il fatto di cadere, con le varie accezioni che ha il verbo nel sign. proprio: ha fatto una brutta c. dalla bicicletta; una c. da cavallo, [...] di una monarchia, di un ministero; la c. dell’Impero romano; la c. di Napoleone. c. Insuccesso nella rappresentazione di un’opera teatrale: la c. della commedia fu clamorosa. d. Il cadere in colpa, in peccato: la c. di Adamo ed Eva; chiese perdono a ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo [...] crepapancia, a crepapelle. In espressioni iperb.: a sentire quei discorsi c’era da morir dal r.; è un comico che ti fa e poet.: la novella di Panfilo fu in parte risa e tutta commendata dalle donne (Boccaccio), fu accolta cioè dalle risa delle donne; ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] se ti ha fatto chiamare, ci sarà la sua r.; non c’è r., non vedo r. (anche, non c’è o non vedo nessuna r.) di prendersela tanto. Ormai ant vincerlo, imporsi a lui (anche con la forza): la battaglia fu dura, ma alla fine i nostri ebbero r. dei nemici; ...
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combattimento
combattiménto s. m. [der. di combattere]. – 1. a. L’azione di combattere. In partic., scontro di due masse di soldati, o di altre grandi unità combattenti (navali, aeree), allo scopo di [...] offesa, diretta e reciproca, col nemico o con un avversario: c. terrestre, aereo, navale; impegnare un c.; ci fu, avvenne, seguì un c., un aspro c., un c. accanito; addestrarsi, esercitarsi al c.; morire in combattimento. b. Lotta tra animali, o dell ...
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calcio2
càlcio2 s. m. [der. di calciare]. – 1. Colpo dato col piede (di solito con la punta): dare, tirare, assestare un c.; prendere a calci qualcuno; fu cacciato via a calci nel sedere. Di animali [...] , incompatibili fra loro: due teorie che fanno a calci; il c. dell’asino (o del mulo), offesa recata a chi non in grado di difendersi (per allusione a una nota favola di Fedro). 2. C. alla luna, tipo di tuffo che si esegue a corpo teso, spingendo in ...
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casto
agg. [lat. castus, prob. connesso con carere «esser privo» (e quindi propr. «esente da colpa»)]. – 1. a. Che si astiene, con gli atti e con la mente, dai piaceri sessuali, sia in modo assoluto [...] fedeltà coniugale: sposa, moglie c.; la c. Penelope): mantenersi c.; serbarsi c.; fare il c. Giuseppe o la c. Susanna, modi prov. iron , avendo resistito alle seduzioni della moglie di lui, fu da questa falsamente accusato e perciò gettato in carcere ...
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calcolo1
càlcolo1 s. m. [dal lat. calcŭlus, propr. «pietruzza» (cfr. càlcolo2), attrav. il sign. di «gettone per fare i conti»]. – 1. a. Successione più o meno lunga di operazioni atte a fornire la soluzione [...] al principio del minimo costo e della massima utilità. b. C. morale, nella terminologia del filosofo J. Bentham (1748-1832), contribuisca alla felicità individuale e generale. 5. Anticam. fu usato come sinon. di stile, per indicare il diverso ...
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commiato
(ant. comiato) s. m. [lat. commeatus -us, der. di commeare «avviarsi»]. – 1. a. Permesso di partire, licenza, congedo: chiedere c.; dare c., licenziare, consentire a uno di andarsene; prendere [...] ., congedarsi da qualcuno. b. La separazione stessa, e il modo, i saluti con cui ci si lascia: al momento del c.; fu un triste commiato. 2. Parte finale della canzone antica o petrarchesca (in cui il poeta prende congedo dal componimento: ed è perciò ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...