concerto
concèrto s. m. [der. di concertare]. – 1. a. Accordo, intesa: non si è potuto provare che ci sia stato c. fra i due imputati; uscirono dall’osteria, Tonio avviandosi a casa, e studiando la fandonia [...] divise, ... non poterono urtar tutte al medesimo tempo e di c. (Botta); andare di c., procedere insieme: il qual errore va di c. con quell’altro (Vico). b. Concordia: questo smacco fu prodotto ... dall’indolenza e dal difetto di concerto fra i ...
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conclusione
concluṡióne (raro conchiuṡióne) s. f. [dal lat. conclusio -onis, der. di concludĕre «concludere»]. – 1. a. Il fatto di concludere, d’essere concluso; compimento, termine: c. di un affare, [...] racconto, un dibattito e sim., risultato finale: la c. della rissa fu che finirono entrambi in guardina; il film ha avuto una c. inaspettata; non si può prevedere quale sarà la c. della lite intentata. c. Chiusa di un discorso, di uno scritto, e in ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] affanniate t.; non ti sporgere t.; perché gridi t.?; che c’è t. da guardare? (o che c’è da guardare t.?); non vedo che ci sia t. da buona; quindi, così valente, così abile, ecc.): il quale fu da tanto ..., che egli paceficò il figliulo col padre ( ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] chi più si falli (Dante); o malagevole: altra via, che fu sì aspra e forte, Che lo salire omai ne parrà gioco ( , il rinforzo; nelle scarpe, il pezzo forte (v. sopra, al n. 3 c); il f. della lama, nella scherma, la parte della lama a un terzo dall ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] (lat. principium; abbrev. pr.) la parte che viene prima del 1° paragrafo. c. Comuni le locuz. avv. con sign. temporale al p. (meno com. a fatto o di una serie di fatti: quella vincita fu il p. della fortuna della famiglia; il malcontento ebbe ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] ; dammi m. di farlo e lo farò; soprattutto nelle locuz. esserci m. di, avere m. di: non c’è m. di convincerlo, di farsi intendere da lui; non ci fu m. di ottenere altro; quando avrai m. di scrivergli, salutalo da parte mia. 5. Modo di dire, locuzione ...
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crusca
s. f. [dal germ. *krūska]. – 1. a. Residuo della macinazione dei cereali (detto anche semola, sinon., questo, divenuto ormai prevalentemente region., e oggi usato con sign. specifico per indicare [...] sia le varie impressioni del Vocabolario che ne fu l’opera maggiore, soprattutto in locuz. come: vocabolo di C., registrato nel Vocabolario; autore di C., citato nel Vocabolario; parlare in C., con estrema e affettata proprietà di linguaggio. Dell ...
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tromba
trómba s. f. [da un germ. *trumba, voce di origine onomatopeica]. – 1. a. Strumento a fiato, d’ottone, a bocchino, in uso con forme diverse fin dall’antichità più remota per segnali e quindi, [...] è di rinforzare e dirigere i suoni prodotti dal generatore; tipico fu l’uso che se ne fece in passato per rinforzare i in qualche impresa o azione; e passare in tromba, oltrepassare in velocità. c. T. marina, o t. parlante, nome dato anticam. a un ...
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momento
moménto s. m. [dal lat. momentum, der. della radice di movere «muovere»; propr. «movimento, impulso; piccolo peso che determina il movimento e l’inclinazione della bilancia», da cui i sign. estens. [...] si può sostituire: non c’è un m. da perdere; non ebbe un m. di esitazione; ero lì lì per scattare, ma fu un m. e mi preso le chiavi; al m. della resa dei conti si è tirato indietro. c. Ogni momento, o a ogni m., o tutti i momenti, di continuo, ...
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bizantino
biżantino agg. [dal lat. tardo Byzantinus]. – 1. Di Bisanzio, antichissima città (gr. Βυζάντιον, lat. Byzantium) all’imboccatura del Mar Nero, tra il Corno d’Oro e il Mar di Marmara, che dopo [...] C.) fu ricostruita con il nome di Costantinopoli (l’odierna Istanbul), divenendo sede del governo imperiale dell’Impero d’Oriente, che ebbe in Bisanzio il suo centro d’irradiazione (dal 4° al 15° secolo d.C il Grande in poi e fu in vigore fino alla ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...