capocomicocapocòmico s. m. [comp. di capo e comico s. m.] (pl. capocòmici, meno com. capicòmici). – Chi, nel passato, costituiva e dirigeva una compagnia teatrale: oggi le funzioni del capocomico sono [...] svolte da enti o esercenti teatrali ...
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levata
s. f. [der. di levare]. – 1. a. L’atto del levare, del levarsi: la l. del Sole, della Luna; l. delle lettere, dalle cassette postali: prima, seconda l., ora di levata. Il levarsi da letto (spec. [...] vuoti su cui ricominciare l’avvolgimento o l’incannatura. e. Nel linguaggio teatrale, anticipo sulla paga chiesto dall’attore al capocomico. f. L. topografica, l’insieme delle operazioni per riprodurre su un foglio il disegno di una limitata zona di ...
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fervorino
s. m. [der. di fervore]. – Breve ma fervido discorso per incitamento a far bene; più propr., breve discorso religioso in occasione di prime comunioni, di emissioni di voti e simili circostanze, [...] scolari meno diligenti. Nel linguaggio del teatro, parole che un tempo erano rivolte dalla ribalta al pubblico dal capocomico o da un attore, per annunciare una nuova rappresentazione o fare altra comunicazione, per ringraziare dei molti applausi ...
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rientro
rïéntro s. m. [der. di rientrare]. – 1. L’atto di rientrare nel luogo da cui si era usciti o in casa o nella propria sede abituale: il r. del direttore in sede; r. di un militare al reparto, [...] c’è appena rientro. b. Entrata, risorsa: non ha altro r. che una misera pensioncina. 4. Nella vita teatrale italiana dell’Ottocento, la cessione privata di parte dei diritti d’autore fatta dall’autore al capocomico che rappresentava l’opera stessa. ...
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compagnia
compagnìa s. f. [der. di compagno2]. – 1. a. La condizione dell’essere compagni, lo stare insieme, in contrapposizione all’essere o allo stare solo: amare la c., star volentieri insieme con [...] drammatiche, musicali, o comunque pubblici spettacoli anche estemporanei; c. drammatica, complesso di persone (comprendente il capocomico, il direttore, il regista, gli attori, il direttore di scena, personale di amministrazione e tecnico), riunite ...
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scena
scèna s. f. [dal lat. scaena, gr. σκηνή «tenda, fondale del palcoscenico»]. – 1. a. Parte del teatro dove gli attori recitano; è costituita generalm. da una piattaforma sopraelevata rispetto al [...] altre forme di attività: essere di scena, dell’attore che vi deve apparire (Signori, chi è di scena!, grido tradizionale del capocomico per invitare gli attori a tenersi pronti) e, in senso fig., di chi si trova al centro dell’attenzione; entrare in ...
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pubblico2
pùbblico2 (ant. o letter. pùblico) s. m. [uso sostantivato dell’agg.; cfr. il lat. publĭcum «dominio pubblico» e la locuz. in publĭco «in pubblico»] (pl., raro, -ci). – 1. ant. L’erario e il [...] stereotipe derivanti dalle parole con le quali un tempo nei prologhi delle rappresentazioni drammatiche l’attore o il capocomico si rivolgeva al pubblico, e usate talora scherz. ancor oggi (v. colto). Per estens. con riferimento al complesso ...
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Chi costituisce e dirige una compagnia drammatica, assumendosi il carico dell’impresa, responsabile in proprio sia verso gli attori da lui scritturati e il personale della compagnia, sia verso i proprietari dei teatri e i fornitori; fino a pochi...
Attore e capocomico (n. presso Rimini 1786 - m. Roma 1867). Dal 1811 al 1823 fu socio con E. Marchionni, A. Belloni, F. Meraviglia e C. Calamari in un complesso che da modesti inizî si affermò poi tra i migliori, e accanto a Carlotta Marchionni...