articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando [...] Lo giorno se n’andava (Dante). Si usano il e i in tutti i casi non enumerati sopra, e cioè: a) davanti a consonante per il masch. resta d’uso solo regionale (settentr. il Carlo), anche in unione col cognome (il Giuseppe Rossi). Quando il cognome ...
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inseguire
v. tr. [dal lat. insĕqui, comp. di in-1 e sequi «seguire»] (io inséguo, ecc.). – 1. Correre dietro a chi fugge, o anche a chi corre, cercando di raggiungerlo (di solito con intenzione ostile, [...] e gesticolare e frugarsi addosso e fare tentativi di ogni genere (Andrea De Carlo); la lepre era inseguita dai cani; nelle gare ciclistiche: il gruppo inseguì i due corridori che avevano tentato una fuga (analogam. in altre corse, automobilistiche ...
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visione
viṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, [...] v. intuitiva, nella concezione cristiana, la visione di Dio che i beati hanno nel paradiso. b. Opera letteraria o teatrale che tema fondamentale una visione: le v. medievali (la v. di Carlo Magno, con tradizione raccolta da Eginardo); la v. dantesca, ...
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prigione2
prigióne2 (ant. pregióne) s. m. [uso metonimico del sost. prec.], ant. o letter. – Prigioniero: egli e molti altri servidori del re Manfredi furono per prigioni dati al re Carlo (Boccaccio); [...] de’ collegati, ... moltissimi altri rimasero prigioni (Muratori); Cadon trepidi a piè de’ nemici, Gettan l’arme, si danno prigioni (Manzoni). Fig.: I’ son pregion; ma se pietà ancor serba L’arco tuo saldo, e qualcuna saetta, Fa’ di te e di me, signor ...
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gesso
gèsso s. m. [lat. gypsum, dal gr. γύψος]. – 1. Minerale monoclino, solfato di calcio biidrato, limpido e incolore se puro, con struttura molto varia: a grandi cristalli con perfetta sfaldabilità [...] , con il quale si scrive sulla lavagna e altrove: a Carlo re di Francia fu licito pigliare la Italia col g. (celebre stucco). d. Nell’arte muraria: g. da muratore, gesso cotto fra i 200 e i 250 °C, a presa lenta; g. idraulico, gesso cotto a 800-1000 ...
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ottavo
agg. num. ord. e s. m. [lat. octavus, der. di octo «otto»]. – 1. agg. a. Che, in una successione, occupa il posto corrispondente al numero otto, cioè viene dopo altri sette (in scrittura numerica [...] a nomi di sovrani e pontefici, per indicare l’ordine di successione: Carlo VIII, Bonifacio VIII. b. Con valore partitivo: l’o. parte, all’inizio del pezzo o di una sua parte, rispettivam., con i simboli 6/8, 12/8. c. In numismatica, denominazione ( ...
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vita
s. f. [lat. vīta, affine a vivĕre «vivere»]. – 1. In senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali (i sistemi viventi, dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari più evoluti) [...] v. comoda; v. da prìncipi, v. da signore; amare gli agi, i comodi della v.; passare la v. negli stenti, trascinare la vita; faticare tutto santo Rivolta s’era al Sol (Dante), l’anima di Carlo Martello. c. Il mondo umano, il complesso delle situazioni, ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, [...] gli spogliatoi, le sale di prove, i depositi, i laboratorî): ne sono esempî, tra altri, il T. alla Scala di Milano, il T. Regio di Torino, il T. San Carlo di Napoli, il T. La Fenice di Venezia. Di più recente istituzione è il t. tenda, organizzazione ...
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otto
òtto agg. num. card. [lat. ŏcto], invar. – 1. Numero intero che viene dopo il sette e precede il nove, e anche il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 8, nella numerazione romana VIII): otto [...] il numero arabo 8: descrivere un otto sul terreno con i pattini, con la bicicletta. In partic., nel pattinaggio artistico su di Durazzo, tutrice del minorenne Ladislao, dopo la morte di Carlo III d’Angiò Durazzo; gli Otto di pratica, nello stato ...
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insignorire
v. tr. e intr. [der. di signore, col pref. in-1] (io insignorisco, tu insignorisci, ecc.), non com. – 1. tr., letter. Investire del titolo e del beneficio di signore di un territorio o di [...] ). 2. intr. pron. Farsi signore di un luogo, impadronirsi di un territorio, di uno stato, ecc.: Carlo d’Angiò s’insignorì, con l’aiuto dei guelfi, dei dominî svevi; i Medici si insignorirono a poco a poco di Firenze. Più raro in senso fig.: il più ...
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Figlio (Persenbeug 1887 - Funchal, Madera, 1922) dell'arciduca Ottone (della casa d'Asburgo-Lorena) e di Maria Giuseppa di Sassonia, nel 1911 sposò Zita di Borbone, figlia di Roberto, ultimo duca di Parma, e visse lontano dal trono, in guarnigioni...
Secondogenito (Dumferline, Scozia, 1600 - Londra 1649) di Giacomo I Stuart, successe al padre nel 1625 e nello stesso anno sposò Enrichetta Maria figlia di Enrico IV di Francia. Appena salito al trono dovette affrontare l'ostilità del parlamento,...