fesa
féṡa s. f. [forse dall’ant. alto ted. fësa «buccia»]. – In macelleria, nome dato in varie regioni dell’Italia settentr. a un taglio pregiato di carne bovina, altrove chiamato scannello e rosa. ...
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crostata
s. f. [der. di crosta]. – 1. Dolce cotto in forno, formato da una sfoglia di pasta frolla con sopra uno strato di marmellata o di crema, sul quale si stendono, incrociandole, delle striscioline [...] di pasta. 2. ant. Pietanza di carne o di pesce, cotta in forno a forma di torta: avea fatta una fine c. d’anguille, e aveala messa nella madia (Novellino). ◆ Dim. crostatèlla, crostatina. ...
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burro
s. m. [dal fr. ant. burre (mod. beurre), che è il lat. būty̆rum, gr. βούτυρον; cfr. butirro]. – 1. Sostanza alimentare costituita dalle materie grasse contenute nel latte di vacca, o anche di capra, [...] burro; uova al b.; spaghetti al b. (più corretto ma meno com. col b.). Come simbolo di morbidezza: tenero, morbido come il b.; questa carne è un b.; anche di persona delicata, o mite, arrendevole: è un b., è fatto di b.; ha le mani di b., chi lascia ...
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hache
haché ‹ašé› s. m., fr. [part. pass. di hacher «ridurre in piccoli pezzi mediante un’ascia»] (pl. hasches ‹ašé∫›). – In gastronomia, preparazione, spec. di carne e di pesce, in cui la materia prima [...] è sfibrata o affettata minutamente con un coltello affilato ...
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ovino1
ovino1 agg. e s. m. [dal lat. tardo ovinus, der. di ovis «pecora»]. – Di pecora, delle pecore: carne o.; bestiame o.; animali o., i mammiferi appartenenti al genere Ovis, più comunem. indicati [...] col sost. ovini (v.) ...
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tacchino
s. m. (f. -a) [voce di origine onomatopeica, dal verso dell’animale, con suffisso dim.]. – 1. Uccello galliforme, di grande statura, della famiglia meleagridi (detto anche, regionalmente, dindio [...] sono più piccole e possiedono una colorazione più smorta. Si contano varie razze domestiche di tacchini, di cui si utilizzano la carne, le uova e le piume; alcune razze sono dette giganti, perché di mole assai considerevole (dai 10 ai 13 kg), altre ...
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busecchia
buṡécchia s. f. (o buṡécchio s. m.) [etimo incerto], tosc. – Budello d’animale, spec. in quanto serve a insaccare la carne di maiale per far salsicce: rivestendo i porci delle lor b. medesime [...] (Boccaccio). Al plur., intestino, da cui anche il senso di trippa (v. busecca) ...
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polisarcia
polisarcìa s. f. [dal gr. πολυσαρκία, comp. di πολυ- «poli-» e σάρξ σαρκός «carne»; lat. tardo polysarcia]. – Nel linguaggio medico, particolare stato di corpulenza riscontrabile in individui [...] adulti, caratterizzato da notevole sviluppo delle masse muscolari e dell’impalcatura scheletrica associato ad abnorme aumento del tessuto adiposo ...
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snervare
(ant. snerbare) v. tr. [der. di nervo, col pref. s- (nel sign. 4)] (io snèrvo, ecc.). – 1. a. In senso proprio, in macelleria e anche in cucina, recidere e togliere i nervi di un taglio di carne. [...] b. Nell’uso com., fiaccare il sistema nervoso e le relative capacità di azione e di reazione di un individuo: l’intenso lavoro di questi mesi mi ha snervato; questa attesa mi snerva; e assol.: è un caldo, ...
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Parte muscolare del corpo dell’uomo e degli animali.
Alimentazione
La c. come alimento
Dal punto di vista nutrizionale, il termine c. indica qualsiasi taglio proveniente dalle masse muscolari degli animali (v. fig.), indipendentemente dalla...
carne
Amedeo Quondam
. Nel corpo dell'uomo indica la parte costituita dai muscoli distinta dalle ossa: una delle donne che circondano il carro della Chiesa era come se le carni e l'ossa fossero state di smeraldo fatte (Pg XXIX 124); il difetto...