costume
s. m. [lat. consuetudo -dĭnis «consuetudine», con mutamento di suffisso]. – 1. a. Modo consueto di agire, di pensare, di comportarsi di una persona: è mio c. alzarmi all’alba tutte le mattine; [...] parer sì pronte (Dante). b. Proprietà, qualità (in quanto posseduta abitualmente): l’annel, che non perde il suo c., La fa sparir come ad un soffio il lume (Ariosto). ◆ Dim. costumino, il costume da bagno (o la maschera di carnevale) per bambini. ...
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lupino2
lupino2 s. m. [lat. lupīnus, der. di lupus «lupo», per ragioni non ben chiare]. – 1. Nome delle numerose specie di leguminose papiglionacee del genere Lupinus, comprendente erbe o suffrutici, [...] fritta, a forma di pallottoline poco più grosse di una nocciola, caratteristici della zona di Ferrara, dove sono di tradizione durante il carnevale. 4. fig. Callo fra dito e dito, nel piede, detto più comunem. occhio pollino o occhio di pernice. ...
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vegliare
(ant. o pop. tosc. vegghiare) v. intr. e tr. [dal provenz. ant. velhar (cfr. anche fr. veiller), che è il lat. vĭgĭlare (lat. tardo vĭgŭlare), der. di vigil -ĭlis «vigile»; cfr. vigilare] (io [...] , assistenza, devozione o anche per partecipare a feste e trattenimenti): v. sino a tardi, fino a giorno; abbiamo festeggiato carnevale vegliando in allegra compagnia; ho vegliato tutta la notte in attesa; v. sui libri; v. in preghiera o pregando ...
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veglione
veglióne s. m. [accr. di veglia]. – Festa da ballo che si svolge di solito in un teatro o in una grande sala protraendosi dalla sera fino alle prime ore del mattino: v. di carnevale, per lo [...] più in maschera o in costume; il gran v. di san Silvestro; andare al v. della stampa. ◆ Il superl. veglionìssimo, indica, per antonomasia, il veglione di Capodanno ...
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sabato
sàbato (ant. o region. sàbbato) s. m. [lat. sabbătum, dal gr. σάββατον, e questo dall’ebr. shabbāt «(giorno di) riposo»]. – Sesto giorno della settimana, l’ultimo lavorativo per alcune categorie [...] un programma che va in onda ogni s., o tutti i sabati. In partic.: s. grasso, l’ultimo sabato di carnevale; s. inglese, la vacanza del pomeriggio del sabato, riconosciuta inizialmente in Inghilterra, soprattutto alle categorie impiegatizie, e quindi ...
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passare
v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. [...] di Matteo 24, 35: «caelum et terra transibunt, verba vero mea non praeteribunt»); anche il freddo è passato; passato il carnevale, viene la quaresima; ormai il peggio è passato; Coraggio, il meglio è passato (Ennio Flaiano); ogni pericolo è passato ...
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folleggiare
v. intr. [der. di folle1] (io folléggio, ecc.; aus. avere). – Agire da folle, fare pazzie, atti sconsiderati. Più spesso estens., divertirsi, darsi alla pazza gioia; in questo senso, per [...] lo più scherz.: è carnevale, e bisogna f.; basta f., ora bisogna mettersi a studiare. ...
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impazzare
v. intr. [der. di pazzo] (aus. essere). – 1. tosc. Impazzire: la donna sentiva sì fatto dolore, che quasi n’era per i. (Boccaccio); spec. in senso fig., confondersi il cervello, perdere la [...] Che impazzano i cavalli (D’Annunzio). 2. Usi estens.: a. Manifestarsi in maniera tumultuosa, chiassosa, evidente: il carnevale impazza per le strade; la nuova moda sta impazzando dappertutto; sulla camicia verdolina impazzava una cravatta arcobaleno ...
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impazzire
v. intr. [der. di pazzo] (io impazzisco, tu impazzisci, ecc.; aus. essere). – 1. Diventare pazzo, perdere l’uso della ragione: impazzì per la tragica morte del marito; si temeva che impazzisse [...] ; i. per una donna, esserne fortemente innamorato. 2. fig. a. Scatenarsi, sfrenarsi, detto, per es., del carnevale (più com. impazzare). b. Di strumenti, congegni, meccanismi e sim., mettersi improvvisamente e inaspettatamente a funzionare in modo ...
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trionfo
trïónfo (ant. trïunfo) s. m. [dal lat. triumphus, da un prec. triumpus, che si fa derivare dal gr. ϑρίαμβος «canto bacchico, trionfo», di origine incerta]. – 1. Il massimo onore che, in Roma [...] nel folclore, nell’arte, nella poesia. In partic.: a. Carro allegorico rappresentante divinità o personificazioni di virtù, in uso nel carnevale fiorentino spec. nei secoli 15° e 16°. b. I Trionfi, titolo di un poema in terzine di F. Petrarca ...
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Periodo dell’anno antecedente la quaresima (il nome deriva dall’espressione latina carnem levare «toglier la carne»), la cui data di inizio è, secondo alcuni, il giorno di S. Stefano, ma per i più il 17 gennaio. Non di rado la festa si limita...
CARNEVALE (Carnevali, Carnovale), Domenico
Adalgisa Lugli
Nato a Sassuolo (Modena) nel 1524, morì a Modena il 18 nov. 1579, come si deduce dai registri comunali dei defunti. Fu sepolto in duomo. Dalle fonti più antiche (Vedriani), risulta...