aporraidi
aporràidi s. m. pl. [lat. scient. Aporrhaidae, dal nome del genere Aporrhais, che è dal gr. ἀπορραίς -ίδος]. – Famiglia di molluschi gasteropodi prosobranchi che comprende una specie assai [...] comune nel Mediterraneo, il piede di pellicano (Aporrhais pes pelecani), che ha una conchiglia lunga poco meno di 5 cm, con l’ala dilatata e munita di tre lunghe punte; vive sulla sabbia a poca profondità ed è pescato per il buon sapore delle carni. ...
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basso1
basso1 agg. [lat. tardo bassus]. – 1. a. Poco elevato dal suolo o da altro livello, sia rispetto ad altre cose determinate, sia rispetto all’altezza ordinaria delle cose dello stesso genere: un [...] Comuni (contrapposta alla Camera alta o dei Lords). c. Inferiore per qualità o per altre considerazioni: b. macelleria, frattaglie, carni di qualità deteriore, per lo più di animali abbattuti per necessità; b. chirurgia, quella esercitata un tempo da ...
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dorare
v. tr. [lat. tardo deaurare, der. di aurum «oro», col pref. de-] (io dòro, ecc.). – 1. Stendere e far aderire uno strato d’oro sopra una superficie: d. una cornice, d. una catena; fig., d. la [...] b. Spennellare con uovo sbattuto la sfoglia o altra preparazione culinaria, prima della cottura, per ottenere un bel colore biondo oro. c. Cuocere carni o altro a calore moderato fino a che prendano il colore biondo oro; e come intr. pron.: tenere la ...
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nicolaita
s. m. [dal gr. Νικολαΐτης] (pl. -i). – Appartenente a una setta di eretici di Efeso e di Pergamo del 1° sec. d. C., censurati nell’Apocalisse (2, 6 e 2, 14-15), così denominati forse perché [...] messi in relazione con alcuni cristiani di Tiatira rimproverati per la loro impudicizia e per il consumo di carni sacrificate agli idoli. Per estens., nel medioevo, spec. nel periodo della cosiddetta riforma gregoriana (sec. 11°), furono così ...
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scelta
scélta s. f. [der. di scelto, part. pass. di scegliere]. – 1. a. Libero atto di volontà per cui, tra due o più offerte, proposte, possibilità o disponibilità, si manifesta o dichiara di preferirne [...] della frutta. In partic., quando la cernita sia fatta dal produttore o dal venditore: merce, stoffe, porcellane, o verdura, frutta, carni di prima sc., di seconda sc. (e per estens., nell’uso commerciale, di prima sc., di qualità superiore, di grande ...
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callo
s. m. [lat. callum e callus (al plur. sempre calli)]. – 1. a. Ispessimento circoscritto (con termine medico detto anche clavo o tiloma) o diffuso (callosità, durone) dello strato corneo dell’epidermide, [...] tendine reciso. 2. Protuberanza callosa delle gambe dei cavalli o di altri animali in vicinanza delle articolazioni; nelle carni macellate, la parte bianca e callosa che si trova insieme col muscolo. 3. In botanica, massa di tessuto indifferenziato ...
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fume
fumé agg. [der. di fumo; come termine della moda, si tratta in realtà di uno pseudo-francesismo: il fr. fumé (part. pass. di fumer «fumare» e anche «affumicare») è usato soltanto con il senso di [...] «affumicato», riferito, oltre che alle carni e sim., a vetri e lenti]. – Nel linguaggio della moda, di colore grigio scuro, simile a quello del fumo: una camicetta fumé; un paio di calze fumé. Talora anche con il sign. francese e più proprio: vetro, ...
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fumeggiare
v. intr. e tr. [der. di fumo] (io fuméggio, ecc.), letter. – 1. intr. (aus. avere) Fumigare: le carni frizzarono fumeggiando (Beltramelli). 2. tr. In pittura o nel disegno, sfumare le figure, [...] i contorni, il colore: avendo introdotto un modo di fumeggiar le figure (Vasari). ◆ Part. pres. fumeggiante, anche come agg., che manda fumo, fumigante: un tizzone fumeggiante ...
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zoccolo1
zòccolo1 s. m. [lat. sŏccŭlus, dim. di soccus: v. socco]. – 1. a. Calzatura chiusa nella parte anteriore, costituita da un unico pezzo scavato nel legno, usata tradizionalmente in alcune regioni [...] crostone), z. di riso, di polenta, di semolino, di gelatina, ecc., nell’alta cucina, base di appoggio e di risalto di carni arrosto, bollite, in umido (spec. cacciagione, pollame e pesci interi). In partic.: a. Nome generico di ogni tipo di basamento ...
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morbidiccio
morbidìccio agg. [der. di morbido] (pl. f. -ce). – Alquanto morbido, in modo da comunicare sensazioni di fastidio, repulsione e sim.: carni m.; una mano morbidiccia. Sostantivato, con valore [...] neutro, cosa morbidiccia: toccò all’improvviso qualcosa di morbidiccio che lo fece raccapricciare ...
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Nome dato nell'antichità agli abitatori dei declivî meridionali delle Alpi Carniche, dai quali ha poi tratto il nome la Carnia (v.).
La topografia antica di tutta la regione è poco nota; certo è che i Carni confinavano ad E. con popolazioni...
Parte muscolare del corpo dell’uomo e degli animali.
Alimentazione
La c. come alimento
Dal punto di vista nutrizionale, il termine c. indica qualsiasi taglio proveniente dalle masse muscolari degli animali (v. fig.), indipendentemente dalla...