metodo
mètodo s. m. [dal lat. methŏdus f., gr. μέϑοδος f., «ricerca, indagine, investigazione», e anche «il modo della ricerca», comp. di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, [...] che comprende anche l’attività di costruzione delle apparecchiature e di progettazione delle modalità di sperimentazione); m. cartesiano, esposto da R. Cartesio nel Discorso sul metodo (1637), il quale, avendo come presupposto il dubbio, che induce a ...
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dottrina
s. f. [dal lat. doctrina, der. di docere «istruire»]. – 1. a. ant. Insegnamento o apprendimento di nozioni relative al sapere in genere o a una determinata disciplina: quinci nasce che mai a [...] o affermazione di principî relativi a un determinato problema: secondo la d. di Platone, di Aristotele, di s. Tommaso, di Cartesio; la d. dell’immortalità dell’anima; la d. della metempsicosi; la d. del libero arbitrio; d. vera, falsa, insostenibile ...
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permanenza
permanènza s. f. [der. di permanere]. – 1. L’esser permanente, il persistere nel tempo (riferito a cose, è l’opposto di provvisorietà o temporaneità): la p. della febbre, della nuvolosità, [...] segno (in contrapp., quindi, a variazione: sulle permanenze e sulle variazioni si basa la regola delle p., o «regola di Cartesio», per le equazioni di secondo grado); sempre in matematica si parla di principio di p. delle proprietà formali per il ...
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dubbio2
dùbbio2 (ant. dùbio) s. m. [dal lat. dubium, neutro sostantivato dell’agg. dubius: v. la voce prec.]. – 1. a. Incertezza, esitazione nell’esprimere un giudizio o nel prendere posizione su determinati [...] che si sia convenuto che nessuna conoscenza certa è possibile; nel pensiero di Agostino, Bacone, e soprattutto di Cartesio, d. metodico, procedimento che, a partire dall’uso sistematico e generalizzato del dubbio, giunge al riconoscimento che il ...
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sostanzialismo
s. m. [der. di sostanziale]. – Termine usato, talvolta polemicamente, per indicare ogni dottrina filosofica che postuli una realtà necessaria e assoluta, sussistente al di sotto delle [...] mutevoli apparenze; si può distinguere un s. pluralistico, che ammette l’esistenza di più sostanze (come nelle dottrine di Cartesio e Leibniz), e un s. monistico, che riconduce ogni realtà a una sostanza unica e identica a sé stessa (come spec. nella ...
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ludione
ludióne s. m. [dal fr. ludion, che è dal lat. ludio -onis «giocoliere, istrione», der. di ludus «gioco»]. – Nome usato nel passato (e tuttora in Francia) per il diavoletto di Cartesio (v. diavoletto). ...
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immaginario
immaginàrio (letter. imaginàrio) agg. e s. m. [dal lat. imaginarius, der. di imago -gĭnis «immagine»]. – 1. agg. Che è effetto d’immaginazione, che non esiste se non nell’immaginazione e [...] al variare del concetto di «immagine» nei diversi pensatori (produzione di stati di coscienza senza valore di realtà, in Cartesio, Spinoza, Hobbes; organo di sintesi del processo delle percezioni, in Kant; organo del pensiero nel quale la realtà ...
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variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento [...] coefficienti in una equazione algebrica, cambiamenti di segno nel passaggio da un coefficiente al successivo: per la regola di Cartesio il numero di tali variazioni è uguale al numero delle radici positive dell’equazione oppure lo supera di un numero ...
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matematica
matemàtica (ant. e raro mattemàtica) s. f. [dal lat. mathematĭca (sottint. ars), gr. μαϑηματική (sottint. τέχνη); v. matematico]. – 1. a. Originariamente, la scienza razionale dei numeri (aritmetica, [...] , nonché per la spiegazione matematica del moto dei corpi (meccanica razionale): tali progressi sono generalm. interpretati (Galilei, Cartesio, Kant) come frutto di un’intuizione assoluta della verità, che solo la matematica può produrre in quanto ...
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matematizzare
matematiżżare v. tr. e intr. [der. di matematico, matematica, sull’esempio del fr. mathématiser e dell’ingl. (to) mathematize]. – Considerare, interpretare e valutare secondo principî, [...] Part. pres. matematiżżante, anche come agg. (nell’uso intr. del verbo): nella scienza moderna, o dichiaratamente empirica come in Bacone o, se matematizzante, come in Galileo e Cartesio, concepita sempre con la logica stessa dell’empirismo (Gentile). ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, umanità, retorica, filosofia; conseguì...