maggiordomo
maggiordòmo s. m. [dal lat. maior domus «(il servo) maggiore della casa»]. – 1. a. Chi in palazzi signorili sovrintende alla servitù e al buon andamento della casa. M. di Sua Santità, carica, [...] era investito il primo prelato palatino, con l’ufficio di sovrintendere ai palazzi apostolici. b. Nell’antica marina, il maestro di casa, cioè la persona preposta ai servizî di mensa. c. Nei sec. 16° e 17°, ufficiale di artiglieria incaricato della ...
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mio
agg. poss. [lat. mĕus, affine a mē (ant. mēd) «me» e a mihi «a me»]. – È il possessivo che si riferisce a soggetto sing. di 1a pers. (io), così come tuo, suo, si riferiscono rispettivamente ai soggetti [...] al nome, secondo che si voglia o no insistere sulla proprietà o sulla distinzione da ciò che è di altri: amo la mia casa (ma: me ne torno a casa mia); presi la mia roba e me n’andai (ma: questa è roba mia!). In tutti i casi, il tono della frase è ...
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smontare
v. intr. e tr. [der. di montare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io smónto, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Scendere giù, scendere da dove s’era montati o saliti: s. dalla scala, dalla sedia. In [...] riferito, come soggetto, a un mezzo di trasporto, portare fino a un dato punto: il tram mi smonta a due passi da casa. c. Con valore causativo, fare sgonfiare o afflosciare una sostanza liquida o semiliquida montata: il caldo ha smontato la panna. E ...
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orleanista
agg. e s. m. e f. [dal fr. orléaniste] (pl. m. -i). – Della casa d’Orléans in Francia, rappresentata da quattro famiglie che, tra il 14° e il 20° sec., trassero il nome dal ducato d’Orléans: [...] la monarchia o., la politica o.; fautore, sostenitore della casa d’Orléans; in partic., denominazione, nel sec. 15°, dei partigiani della casa di Orléans contro quella di Borgogna (più noti però col nome di armagnacchi) e, a partire dalla reggenza di ...
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casella
casèlla s. f. [lat. tardo casĕlla, dim. di casa «casa rustica»]. – 1. ant. a. Piccola casa. b. Celletta, di api, vespe o d’altri insetti. 2. a. Ciascuno degli scompartimenti rettangolari in cui [...] in fogli, quaderni, registri, ecc., risultano dall’incrocio di linee orizzontali e verticali. c. Nella scacchiera, lo stesso che casa nel sign. 6 a. 3. In botanica, ciascuno degli scompartimenti (detti anche logge o loculi) determinati dai setti dell ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] parla, escludendo la presenza di altri: ci andremo soli; eravamo noi tre sole; vollero pranzare soli; abbiamo trascorso la domenica soli in casa con i bambini; finalmente soli! Ha un sign. proprio la locuz. da solo a solo, meno com. a solo a solo, di ...
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uno
agg. num. card., pron. indef. e art. indet. [lat. ūnus]. – Come agg. e come art., uno ha al masch. sing. la variante apocopata un, l’uso della quale è regolato dalle stesse norme che regolano l’uso [...] un cane, uno scolaro, uno zoccolo, ecc.; il femm. sing. una può subire elisione dinanzi a parola che comincia per vocale: una casa, una scuola, una zia, un’opera, un’alta concezione, ecc. Dell’uso letter. o tosc. è il troncamento di uno come pronome ...
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padrona
padróna s. f. [femm. di padrone]. – Donna che, per la propria condizione o per essere la moglie del padrone, ha, come questo, il possesso o la disponibilità o la direzione e la cura della propria [...] e 3 a, b, c). Tra gli usi che possono considerarsi esclusivi o prevalenti o caratteristici del femm.: la p. di casa (oltre al sign. consueto), donna che tiene pensione, affittacamere; iron. o scherz., serva padrona (dal titolo dell’omonima opera di G ...
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fuori
fuòri (pop. fòri e fòra; ant. e poet. fuòra; ant. fòre e fuòre) avv. e prep. [lat. fŏris, fŏras]. – 1. avv. a. Nella parte esterna, esternamente, rispetto a un luogo, a un ingresso, o anche, parlando [...] f., se hai coraggio!; pleonastico: uscir f., cavar f., estrarre f., versare f., ecc. In parecchie espressioni s’intende fuori di casa: sono stato f. tutto il giorno; debbo andar f. di nuovo; pranzare, cenare fuori. In usi assol. (per ellissi del ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] . 3. Nel rifl., con soggetto di persona: a. In senso proprio: mettersi in un luogo, prendere posto in esso: s’è messo in casa mia e non se ne vuole più andare; mettersi in un angolo; mettersi accanto al fuoco; mettersi a tavola; mettersi a letto (per ...
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Architettura
Edificio realizzato essenzialmente per scopo abitativo e residenziale (➔ abitazione); il termine può, però, anche estendere la sua accezione latina originaria (‘capanna’, ‘alloggio coperto’) a tutte le costruzioni che assolvono...
Vedi CASA dell'anno: 1959 - 1994
CASA (v. vol. Il, p. 379)
F. Ceci
Preistoria europea. - I numerosissimi ritrovamenti di c. preistoriche in Europa hanno favorito lo sviluppo di una serie di studi incentrati sia sull’aspetto tipologico sia...