ministro
s. m. [dal lat. minister -stri «servitore, aiutante», der. di minor agg., minus avv. «minore, meno», secondo il modello di magister «maestro» sentito in rapporto con magis «più»]. – In genere, [...] , e per il battesimo può essere, in caso di necessità, un laico, anche di sesso femminile). d. Ministro della Real Casa, in Italia, durante la monarchia, titolo del dignitario di corte incaricato dell’amministrazione dei beni della Corona. 3. Chi ha ...
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bicocca
bicòcca s. f. [etimo incerto]. – 1. Piccola rocca o fortino, di solito in cima a un’altura: il palazzotto di don Rodrigo sorgeva isolato, a somiglianza d’una b., sulla cima d’uno de’ poggi. (Manzoni). [...] Il termine si usa anche per indicare una piazza da guerra mal fortificata e perciò poco atta alla difesa. 2. Casupola, catapecchia; casa diroccata: una vera b. quella casa: i muri rotti, scalcinati, corrosi (Verga). ...
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paterno
patèrno agg. [dal lat. paternus, der. di pater «padre»]. – 1. a. Del padre, che appartiene al padre o da lui proviene: l’amore p.; i consigli, i rimproveri p.; l’autorità p.; la casa p.; beni [...] , della fama p.; educazione p., quella impartita dal padre. Per estens., scuola p., l’istruzione ricevuta dai ragazzi in casa da parte di insegnanti privati o dai genitori stessi (e tale tipo di istruzione, non riconosciuta dallo stato, richiede, per ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] comportamento, ecc.: il bambino sa già parlare, sa camminare; anche riferito ad animali: è un cavallo che sa tornare a casa da solo; è un ottimo cane, sa stanare la selvaggina come pochi. b. In alcune locuz., con riferimento all’astuzia acquisita ...
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tardi
avv. [lat. tarde, avv. di tardus «lento»]. – 1. Non presto, con riferimento a fatti che avvengono dopo uno spazio di tempo piuttosto lungo, entro un termine lontano nel tempo: abbiamo sempre l’abitudine [...] ); chiacchierando, ci si è fatto t.; prov., meglio tardi che mai. Frequente il superl. tardissimo, molto tardi: è rientrato a casa tardissimo; e il compar. più tardi, qualche tempo dopo: ci vedremo più tardi; a più tardi, per rinviare qualche cosa a ...
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presentare
preṡentare v. tr. [dal lat. tardo praesentare, der. di praesens -entis: v. presente1)] (io presènto, ecc.). – In genere, portare alla vista d’altri, mostrare. 1. Con compl. oggetto di cosa: [...] al nuovo direttore i funzionarî e gli impiegati della ditta; introdurre in un ambiente: sono io che l’ho presentato in casa Rossi, al circolo del tennis; in partic., far fare la conoscenza formale reciproca a due (o più) persone, dicendo a ciascuna ...
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casalingazione
s. f. Il dedicarsi alle cure della casa e, più in generale, della famiglia; l’essere costretto a rimanere a casa. ◆ l’immissione della donna nel lavoro, non compensata dalla casalingazione [...] del maschio, ha indebolito la famiglia, (Libero, 22 agosto 2002, p. 20, Cultura Scienza & Spettacoli) • Sarebbe interessante sentire il parere degli operai in via di casalingazione della Keller e dell’Imesi, ...
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quieto
quièto (letter. quèto) agg. [dal lat. quietus, der. di quies -etis «quiete»]. – 1. a. Che è in uno stato di quiete, assoluta (e quindi con sign. prossimo a fermo, immobile) e più spesso relativa [...] , riferito alla serenità di spirito, di stato d’animo: non mi sento q., o non sono q., finché i figli non tornano a casa; non si può mai vivere q., c’è sempre qualche preoccupazione o ansia. ◆ Avv. quietaménte, in modo quieto: il fiume qui si allarga ...
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meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] , che in genere sottintende un nome: la m. sarà non parlarne più (la miglior cosa, la soluzione più saggia; e così: andate a casa, è la m., credete a me, e sim.). Avere la m. (sottint. sorte o sim.), riuscire superiore, vittorioso (il contr. di avere ...
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scopare
v. tr. [dal lat. tardo scopare, der. di scopae «granata» (v. scopa)] (io scópo, ecc.). – 1. Spazzare con la scopa: s. una stanza, la casa; anche assol.: non buttate niente in terra, ho scopato [...] un rapporto sessuale con qualcuno: non vuole s. con il primo che capita (spesso con la particella pron. si: l’ha portata a casa sua e se l’è scopata); con uso assol., avere un rapporto sessuale: lei non conosce i ragazzi di oggi … pensano solo a ...
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Architettura
Edificio realizzato essenzialmente per scopo abitativo e residenziale (➔ abitazione); il termine può, però, anche estendere la sua accezione latina originaria (‘capanna’, ‘alloggio coperto’) a tutte le costruzioni che assolvono...
Vedi CASA dell'anno: 1959 - 1994
CASA (v. vol. Il, p. 379)
F. Ceci
Preistoria europea. - I numerosissimi ritrovamenti di c. preistoriche in Europa hanno favorito lo sviluppo di una serie di studi incentrati sia sull’aspetto tipologico sia...