incantato
agg. [part. pass. di incantare1]. – 1. a. Pieno di meraviglie, per effetto di arti magiche, spec. nelle favole: luogo, castello incantato,; i giardini incantati di Armida; estens., di una suggestiva [...] bellezza: paesaggio incantato. b. In fisica delle particelle, è detto quark incantato un quark dotato di charm. 2. Di persona, rapito, estasiato, attratto fortemente da qualche cosa che dà un intimo godimento ...
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intanarsi
v. intr. pron. [der. di tana]. – Propr., entrare nella tana, nascondersi in una tana, detto d’animale. Più spesso in senso estens., riferito a persona o animale, nascondersi, rifugiarsi, serrarsi [...] piangere, nei templi a pregare (I. Nievo); anticam. senza la particella pron.: allora i Cilici, voltate le spalle, intanano nel castello (B. Davanzati). Anche di cose che non si riesce a ritrovare (con sign. simile a imbucarsi): dove si sarà intanata ...
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zupperia
s. f. Locale di ristorazione nel quale sono servite e consumate zuppe di vario tipo. ◆ Quella della zupperia, per esempio, è un’idea che ha avuto vivaci fioriture negli Stati Uniti e a Londra. [...] Visintin, Corriere della sera, 17 febbraio 2001, p. 57, Cronaca di Milano) • Stanno per aprire alcuni ristoranti, a Castello, e da tempo funziona (in via Genovesi) una piccola zupperia. (Maria Paola Masala, Unione Sarda, 4 febbraio 2004, Cronaca ...
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esteriore
esterióre agg. [dal lat. exterior -oris, compar. di exter o extĕrus «che sta fuori»]. – Che è o appare di fuori. Non essendo più sentito come comparativo, ha in genere lo stesso sign. di esterno: [...] ; lo stesso che esteriorità. ◆ Avv. esteriorménte, nella parte esterna di un oggetto, di un edificio, ecc.: un castello antico che, almeno esteriormente, era ben conservato; con riferimerto a persona, nell’aspetto, nei modi esteriori: un uomo ...
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rovina
(ant. o letter. rüina) s. f. [lat. rŭīna, der. di ruĕre «precipitare»]. – 1. a. Grave distruzione e crollo, totale o parziale, di edifici e strutture edilizie: la bomba provocò la r. del palazzo; [...] , i ruderi di antichi edifici che costituiscono un complesso d’interesse culturale: su quel colle si vedono le r. del castello; della chiesa medievale non rimangono che poche r.; visitare le r. del Foro romano, di Pompei, di Agrigento; poesia delle ...
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vico
s. m. [dal lat. vicus «quartiere, borgata» e quindi «centro abitato, villaggio»] (pl. -chi). – 1. ant. o letter. Borgo, contrada, villaggio: ciò che è anima e forma primordiale nel reggimento del [...] popolo italiano, il v. e il pago, il castello e il comune (Carducci). La parola, oggi adoperata solo in riferimenti storici, è elemento di parecchi toponimi (Vico Equense, Vico pisano, Vicovaro, Lago di Vico, ecc.). 2. ant. o region. Vicolo; con ...
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assediare
v. tr. [dal lat. mediev. assediare, rifacimento del lat. class. obsidere] (io assèdio, ecc.). – 1. Circondare con forze armate una piazzaforte, impedendo che riceva soccorsi di uomini e di [...] mezzi e mettendo in opera gli apprestamenti necessarî per costringerla ad arrendersi: a. un castello, una città, una fortezza. 2. a. estens. Circondare o tenere chiuso in modo da impedire il passo e spec. l’uscita, bloccare, isolare: essere assediati ...
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incassatura
s. f. [der. di incassare]. – 1. a. L’operazione di incassare, di riporre, sistemare, chiudere in casse: l’i. di una merce per la spedizione; anche il risultato di tale lavoro: una i. resistente. [...] in una i. profonda, tra due pareti rocciose; l’i. degli occhi, non com., l’orbita. In partic., piano incavato nel castello degli orologi, in cui trova posto una ruota o altro pezzo. Nelle costruzioni edili, nicchia oppure solco di forma regolare che ...
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incastrare
v. tr. [lat. tardo *incastrare, comp. di in-1 e castrare «tagliare, castrare», o forse der. di castrum «castello, fortezza» (v. incastratura)]. – 1. a. Inserire una cosa o una struttura in [...] un’altra a viva forza, in modo che occupi per intero il vano in essa aperto e non ne possa uscire facilmente: i. un cuneo nel legno; fig.: i. troppe citazioni nel discorso. b. Come intr. pron., inserirsi, ...
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sforzesco
sforzésco agg. e s. m. (pl. m. -chi). – 1. agg. Che si riferisce, che appartiene agli Sforza, duchi di Milano nei secoli 15° e 16°: dinastia s.; dominî s.; Castello s., a Milano, fatto erigere [...] prob. nel 1368 da Galeazzo II Visconti, successivamente più volte distrutto e ricostruito (una prima ricostruzione fu iniziata nel 1450 da Francesco Sforza, donde il nome), radicalmente restaurato alla ...
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Architettura
Presso i Romani il castellum era un’opera di fortificazione, generalmente di minore entità rispetto al castrum, lungo i confini dell’Impero. I c. erano temporanei o permanenti: i primi erano semplici ridotte, di forma circolare...
Attualmente frazione del comune di Firenze, mentre fino a una diecina di anni fa era aggregata a quello di Sesto Fiorentino. Si trova a 5 km. da Firenze sulla strada di Rifredi e con stazione sulla direttissima Firenze-Bologna.
La popolazione...